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Lezione 04 – La prima declinazione

In questa lezione, dopo un’introduzione al concetto di lingua declinata, affronteremo la prima declinazione latina.

La declinazione è un fenomeno grammaticale che consiste nella modifica della desinenza dei nomi, degli aggettivi e dei pronomi; mediante questa modifica, il vocabolo assume diverse funzioni logiche.
La serie completa delle variazioni, in numero di sei, si definisce la declinazione di un nome; le sei variazioni si ripetono anche per il plurale, cosicché una declinazione regolare completa presenta dodici voci diverse.
Ciascuna delle sei variazioni si chiama caso; uno di essi ha una funzione esclusiva; gli altri hanno invece funzioni più o meno numerose.

  1. Il primo della sequenza è il caso nominativo, usato per esprimere il soggetto, ma anche il nome del predicato e il complemento predicativo del soggetto.
  2. Il secondo è il caso genitivo, che esprime il complemento di specificazione in tutte le sue varianti (soggettiva, oggettiva, possessiva, partitiva), ma anche altre funzioni.
  3. Il terzo è il caso dativo, che esprime le funzioni di termine, vantaggio, fine, e altre simili.
  4. Il quarto è il caso accusativo, che da solo (accusativo semplice) indica prevalentemente il complemento oggetto e il predicativo dell’oggetto, ma, unito a preposizioni, assume altre valenze (luogo, causa, fine…).
  5. Il quinto è il caso vocativo, con l’esclusiva funzione di vocazione.
  6. Il sesto è infine il caso ablativo, che da solo (ablativo semplice) ha molteplici funzioni (strumento, causa, modo, tempo…), ma moltiplica le sue valenze se associato a preposizioni.

La declinazione greca non aveva il caso ablativo; la declinazione latina più antica aveva due casi in più, il caso strumentale e il caso locativo, che sono caduti in disuso con l’evoluzione della lingua, lasciando però qualche traccia di sé.

I CASI LATINI

Caso esprime in Italiano
Nominativo Soggetto
Genitivo Compl. di specificazione
Dativo Compl. di termine
Accusativo Compl. oggetto
Vocativo Compl. di vocazione
Ablativo Compl. di strumento, modo, causa, tempo determinato

I nomi latini si possono classificare, in base alla desinenza del genitivo singolare, in cinque famiglie, più o meno numerose, che si chiamano le cinque declinazioni.

Appartengono alla prima declinazione tutti i sostantivi che hanno il tema terminante in –a; essi sono perlopiù sostantivi femminili, pochi maschili, nessun neutro. Eccone il modello:

LA PRIMA DECLINAZIONE

Num.

Caso.

rosa, rosae, f. la rosa

poeta, poetae, m. il poeta

terminazioni

Sing. Nom. rosa poeta -a
Gen. rosae poetae -ae
Dat. rosae poetae -ae
Acc. rosam poetam -am
Voc. rosa poeta -a
Abl. rosā poetā
Plur. Nom. rosae poetae -ae
Gen. rosārum poetārum -ārum
Dat. rosis poetis -is
Acc. rosas poetas -as
Voc. rosae poetae -ae
Abl. rosis poetis -is

Si declinano secondo lo stesso modello anche moltissimi aggettivi femminili; essi però sul vocabolario sono elencati partendo dalla forma maschile, per esempio bonus, bona, bonum. Mentre bonus e bonum (forme maschile e neutra) non possono ancora essere usati, perché seguono la seconda declinazione, possiamo invece declinare la forma bona.

Esempio di declinazione completa del singolare (la buona fanciulla):

Particolarità della prima declinazione

Particolarità nel numero

Alcuni nomi in latino (come in italiano “”le nozze””) hanno solo il plurale. Questi nomi sono detti (nomina) pluralia tantum (=nomi soltanto plurali). Tra i più usati:

Con i pluralia tantum il predicato, la copula e il nome del predicato vanno al plurale.

Altri nomi invece cambiano significato dal singolare al plurale. Tra i più frequenti:

Consigli

Per imparare bene la prima declinazione, ma anche le altre, si deve assolutamente, oltre che recitarla a voce, scriverla molte volte. Scrivendo, le nozioni si fissano molto meglio nella mente. Pertanto si consiglia di declinare per iscritto almeno i seguenti sostantivi:

fabula, lingua, silva, rosa, charta, villa, piscina, Italia, tabella

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