Si tratta della collana di classici in edizione non economica probabilmente più diffusa in Italia, e costituisce una bella collezione di volumi rilegati in stoffa con titoli in oro.
Aprendo i volumi si può avere il sommo piacere di sfogliare centinaia di pagine in preziosa carta india vergata, dotata del pregio di non ingiallire nemmeno dopo quarant’anni (provato per esperienza diretta).
Lo scopo di questa collana, nella struttura comune ai singoli volumi, è quello di fornire ad una platea di lettori di cultura medio-alta un’ampia scelta di titoli della letteratura antica in volumi da collezione, che perciò dal punto di vista del contenuto sono una via di mezzo fra l’edizione critica (troppo tecnicistica), la sola traduzione in italiano (troppo limitante) e la traduzione letteraria, quella d’arte per intenderci (da estimatori).
A questo fine, ogni volume fornisce nella pagina a sinistra il testo in latino, ripreso da edizioni altrui e senza riportare in calce (come si usa appunto nelle edizioni critiche vere e proprie) il relativo apparato, mentre nella pagina a destra c’è una traduzione spesso “di servizio” fatta dal curatore del libro.
Il destinatario-tipo di questo prodotto è quindi un lettore non affatto interessato alla consultazione delle varianti testuali dei vari codici (che nelle edizioni critiche vanno a costituire l’apparato di note in calce), non particolarmente interessato ad una traduzione italiana di alto livello letterario, ma interessato per lo più a possedere quella determinata opera in un volume da collezione. La maggior parte dei titoli offerti dalla collana sono infatti noti e reperibili in edizione economica e in traduzioni spesso qualitativamente più apprezzabili.
Per fare pochi esempi, un lettore dal gusto fino che voglia leggere le opere amorose di Ovidio comprerà verosimilmente il relativo tascabile Einaudi con la splendida traduzione della poetessa Gabriella Leto, e non il costoso Utet che in questo caso non regge il raffronto quanto al rapporto qualità/prezzo. Il volume Utet dedicato al Liber di Catullo è invece di gradevolissima lettura nella sua parte in italiano (una traduzione davvero bella di Giovanni Battista Pighi), ma il prezzo resta comunque molto alto. Le Lettere a Lucilio di Seneca sono tradotte in modo da perdere totalmente l’incisività e la brevità del tipico stile senecano; l’Eneide è francamente illeggibile (una traduzione quasi parola per parola di cui a volte nemmeno si capisce il senso).
Sempre nell’ottica del collezionismo di volumi lussuosi, la serie ha infine il pregio di offrire la pubblicazione di opera omnia: ad es. tutta l’opera di Cesare in un solo volume, tutta l’opera di Tacito in più volumi, tutti gli epigrammi di Marziale, ecc. Sotto questo aspetto può essere utile come oggetto di consultazione, magari presso le biblioteche, considerato che, pur non mancando opere omniae anche in edizioni tascabili, spesso queste ultime si limitano ad excerpta o a pubblicazioni di respiro meno ampio.