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6 Agosto 2010 alle 03:18 #11730
Gabriele
PartecipanteSalve,
secondo voi quale dei due metodi è il migliore? Avendoli entrambi, ho notato una cosa a proposito della pronunzia. Entrambi usano la restituta, ma Assimil rende il ph come f, mentre Familia, più correttamente, pronuncia p.
Cosa ne pensate in generale di questi due sistemi?14 Agosto 2010 alle 12:14 #14220imported_Tiberius
PartecipanteCarissimo,
potresti integrarli e prendere il meglio di entrambi. Per il latino conosco solo Familia e non Assimil, ma in genere quando ho studiato una lingua moderna da autodidatta ho sempre integrato più testi e mi sono trovato bene.
Per la pronuncia di Ph (benché a essere sincero mi sembri un dettaglio irrilevante in mezzo al marasma di problematiche che lo studio del latino solleva soprattutto all’inizio), anche alla luce del fatto che verosimilmente non dovrai parlare in latino con nessuno, scegli quella che più ti viene naturale… La mia personale opinione è che in generale è molto meglio essere naturali e spontanei piuttosto che affettati e stucchevoli. (vale per la pronuncia restituta in generale, e anche per l’italiano)
16 Agosto 2010 alle 02:24 #14221Gabriele
PartecipanteCiao Tiberius,
sì in effetti ho qualche difficoltà con il ph da pronunciare, ma credo sia un po’ l’effetto degli “apostati”, cioè per far dimenticare il proprio passato retaggio, diventa più realista del re… Gli esempi sono innumerevoli nella storia, fino a quello più drammatico nella storia recente di ebrei e Mischlinge in Germania, forse lo stesso Hitler, certamente molti gerarchi e capi. Ma non divaghiamo..
Di familia romana c’è anche un eserciziario? Ho provato anche l’assimil per il greco antico, ma mi sembra che gli attori lo parlino in maniera troppo… come dire, enfatica. Non penso proprio che Pericle, o Demostene, o Socrate, parlassero al popolo o ai discepoli con quel tono…23 Agosto 2010 alle 23:13 #14222Hostilius_LXXXV
PartecipanteIo conosco i manuali della assimil per le lingue moderne, il metodo è quello di assimilare la lingua straniere come se vivessi sul posto in cui la si parla, naturalmente questo discorso ha senso se si studia tale lingua per parlarla e usarla attivamente e questo non sembra il caso del latino. Non so come sia la versione latina ma immagino che il metodo sia quello.
Ho conosciuto un po’ “Familia romana” e lì lo scopo è più centrato a comprendere i testi classici più che all’uso attivo della lingua. Il difetto è che, dato che questo testo era inizialmente destinato a studenti di madrelingua non romanza gli esercizi di lettura dei testi possono far dilungare su regole e termini familiari per chi sa la lingua italiana e viceversa andare veloci su regole poco intuibili dai madrelingua italiani. Naturalmente per gli autodidatti che non sono disorientati da questi metodi o che non sono interessati a imparare con il minor sforzo possibile nel minor tempo possibile questo può andar bene e non essere un difetto rilevante.
Io personalmente ho preferito le grammatiche descrittive (come “Breve iter” di Piazzi o “Il nuovo comprendere e tradurre” di Flocchini) che si limitano a come rendere dal latino all’italiano tralasciando le regole inutili per tradurre dall’italiano al latino. Ai fini della comprensione del testo mi trovo bene con l’analisi basata sulla verbodipendenza e le valenze, e dopo vari esercizi di comprensione alla fine il traguardo di arrivare a una traduzione fedele al senso senza sfogliare decine di volte il vocabolario è fattibile. Ho visto certe versioni di studenti del liceo dove il professore invece di permettere una traduzione fedele al senso e scorrevole, sembrava invece imporre una pseudo-traduzione dove al presunto scopo di una traduzione il più possibile letterale si arrivava a un testo italiano dalle costruzioni più contorte che mai che esprimevano significati che si potevano mantenere fedelmente in una forma molto più scorrevole (ci mancava poco che “avete” non dovesse essere tradotto con “siate in salute”!). Questi sono di sicuro esempi di come una lingua non va insegnata pena la massima demotivazione, certo gli autodidatti non hanno questi problemi ma l’impegno è sempre necessario anche se la passione lo motiva e lo rende più agevole. Buona fortuna, quindi.
Ciao.
24 Agosto 2010 alle 00:45 #14223Gabriele
PartecipanteGrazie Hostilius.
Ad ottobre comunque inizierà i corsi all’università di greco e latino per principianti, vi farò sapere su come mi trovo.26 Agosto 2010 alle 20:42 #14224Aglaia
PartecipanteMi unisco alla discussione
Salvo eresie (frutto della mia mente), mi pare di aver compreso che, per entrambi, si tratta di testi validi che rispondono, in vari e specifici punti, ad esigenze differenti.
Nessuno ha esperienze dirette con Assimil?
Per i miei balzani (non)intenti, pare che, sulla carta, l’Assimil mi sia più congeniale;
Una base della lingua latina ce l’ho, ciò che vorrei sviluppare è una maggiore competenza e fluidità nella comprensione pratica (tale da permettere anche una certa “agevolezza” nella traduzione italiano-latino)Sicuramente la soluzione più idonea è quella di Hostilius cioè integrare con i vari testi
ma non mi dispiacerebbe avere orientativamente una base da cui partireGrazie in anticipo
27 Agosto 2010 alle 11:57 #14225Hostilius_LXXXV
PartecipantePer chi voglia vedere un “anteprima” della versione per francesi del corso assimil ecco qui un link utile sulle prime pagine di lezione:
http://www.latinitatis.com/latinitas/assimil/
con allegate anche le lezioni audio:
http://www.latinitatis.com/latinitas/sonassimilit.htm
Riguardo a “Familia Romana” ecco qui alcune pagine dimostrative su un sito danese:
http://www.lingua-latina.dk/index2.htm
Su Amazon, oltre che alle anteprime di “Roma aeterna” (seguito di “Familia Romana”) ci sono anche le anteprime degli esercizi (bisogna cliccare sulle copertine per sfogliare le prime pagine) :
Da quello che capisco, mi sembra che tali edizioni non cambino sostanzialmente a seconda della madre lingua dello studente e quindi si danno lo scopo di far imparare il latino spiegandolo in latino. Naturalmente qui si capisce che tali metodi sono utili soprattutto a chi è di madre lingua non romanza e più in generale a chi è interessato a studiare da autodidatta disinteressandosi della lunghezza del periodo di apprendimento e dell’imparare anche l’uso attivo della lingua. Se questi metodi portano allo scopo è quindi qualcosa che dipende molto quindi dalle esperienze passate, capacità, motivazioni e obiettivi dello studente.
Ciao.
27 Agosto 2010 alle 12:23 #14226Aglaia
PartecipanteTi ringrazio molto Hostilius,
il tuo intervento è stato molto utile!
Mi hai schiarito (e di non poco) le ideeGrazie ancora 🙂
27 Agosto 2010 alle 12:47 #14227imported_Tiberius
Partecipante@Hostilius_LXXXV wrote:
tali metodi sono utili soprattutto a chi è di madre lingua non romanza e più in generale a chi è interessato a studiare da autodidatta disinteressandosi della lunghezza del periodo di apprendimento e dell’imparare anche l’uso attivo della lingua. Se questi metodi portano allo scopo è quindi qualcosa che dipende molto quindi dalle esperienze passate, capacità, motivazioni e obiettivi dello studente.
Sono assolutamente d’accordo.
A questo proposito rispondo ad Aglaia che dice di voler acquisire maggiore capacità di leggere e capire un testo latino. La prendo leggermente alla larga: sono uno che si è iscritto a Lettere classiche dopo 12 anni dalla fine del Liceo (classico). Durante tutto questo tempo mi ero completamente allontanato dalle lingue antiche. Di conseguenza ho dovuto intraprendere un percorso di ripresa del latino e del greco sin dal più elementare rosa/rosae, per riprendere tutta la grammatica sin dall’inizio e ritrovare familiarità con il lessico e la lingua, altrimenti non avrei potuto affrontare i programmi più specifici e approfonditi degli esami universitari. Per questo il primo anno di università ho fatto solo esami di italiano, geografia, etc, mentre per conto mio mi ristudiavo daccapo prima il greco e poi il latino. Per raggiungere lo scopo ho fatto né più né meno di quello che facevo al liceo: studiavo/rivedevo la grammatica e facevo versioni.
Ora immagino che il mio obiettivo fosse più specifico di quanto lo è il tuo (e poi c’era il piacere enorme di sfogliare e sottolineare di nuovo il mio libro di grammatica e “fare la versione”, che mi riportava ai bei tempi del liceo), ma la mia idea è che se si è studiato il latino a scuola e quindi si possiedono basi, libri, e un metodo di studio, la cosa migliore è riprendere quella strada e perfezionarla: in termini di solidità e di durata nel tempo, oltre che di comprensione del perché delle cose (che ad un livello di studio superiore è l’aspetto più importante), le conoscenze acquisite col metodo tradizionale rimangono le migliori.3 Settembre 2010 alle 09:04 #14228poponius
PartecipanteIo sto facendo il corso Assimil per rinfrescarmi un pò il latino (non conosco il metodi di Familia Romana) e sfruttare le molte ore che passo in macchina; ho trovato in libreria la versione con cassette e potrei esserne abbastanza soddisfatto se non fosse per due “nei”:
1) la qualità dell’audio spesso non è molto chiara (uno degli speaker pronuncia troppo velocemente e male);
2) la lettera “r” viene pronunciata [ ʁ ], ovvero come la tipica R francese (ovvio visto che gli speaker sono tutti francesi).
Da neofita mi sembra molto improbabile però che la pronuncia originaria possa essere stata [ ʁ ] ma penso più probabile fosse [ r ] vibrante o monovibrante. Se ho ragione, questo aspetto rende il prodotto un pò meno professionale di quanto avrebbe dovuto essere, tra l’altro non penso sarebbe costato molto ad Assimil Italia rimodulare il prodotto per il mercato italiano con speaker italiani. La prossima volta mi informerò meglio prima di acquistare un altro prodotto Assimil sulla nazionalità degli speaker!9 Settembre 2010 alle 17:57 #14229Gabriele
PartecipantePomponius, a fine anno (mi aspetto prima di natale), esce la nuova edizione in formato digitale e doppiata da attori italiani, quindi questi problemi dovrebbero essere risolti, inoltre a quanto pare potrai scegliere il tipo di pronuncia.
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