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21 Aprile 2009 alle 09:24 #11584
zzzggg
PartecipanteMi sto occupando di una traduzione della Cena Trimalchionis per una tesi di laurea ed ho dei problemi con questa espressione: “demisso labro orare” (Petron. 52, 4).. Aragosti, ad esempio, traduce: “chinato il capo mi misi a supplicare”. Il problema è che la maggior parte dei traduttori intendono “demitto labro” come equivalente di “demitto capite”, ma a me questa interpretazione non convince perchè non ci sono altre attestazioni di questo uso. Le mie ipotesi sono due: che “dimisso labro” indichi un altro atteggiamento, ad esempio “sul punto di piangere”, qualcosa sul genere delle smorfie dei bimbi prima di piangere (ipotesi troppo ardita?); “labro” va collegato non a “dimisso” ma a “orare”, da intendersi, ad esempio, “chinatosi, si mise a chiedere perdono con la bocca”.
Cosa ne pensate? Ulteriori ipotesi?21 Aprile 2009 alle 12:28 #13268imported_Sempronia
PartecipanteSicuramente “demisso labro” è un ablativo assoluto.
Vista la circostanza (il ragazzo ha fatto cadere una coppa ed è stato rimproverato aspramente) direi “a testa bassa”, cioé “chinata la testa”, dove labro è una figura retorica.
La tua ipotesi di demisso come participio congiunto non regge per almeno due motivi: 1) dovrebbe essere in nominativo se congiunto con il soggetto sottinteso di orare, 2) demissus significherebbe “mandato giù” e non “chinatosi”.21 Aprile 2009 alle 13:14 #13269-usss
Partecipante@Sempronia wrote:
Vista la circostanza
Non per esprimere un parere implacabile e non richiesto… ma la circostanza in effetti sembra dare ragione ad Aragosti, dato che poi Trimalchione risponde “perché mi supplichi” mettendoci un “ME”, e fare le smorfie da bambini come dicevi tu non è un’azione transitiva a cui si replica con un “ME”.
Inoltre il rimprovero era qualcosa di simile al nostro “cagate in mano e datte ‘no schiaffo”, il che può suonare anche come “mo’ ti meno” e quindi “supplicare di non punire”.21 Aprile 2009 alle 13:57 #13270imported_Peppone
Partecipante@-usss wrote:
Trimalchione risponde “perché mi supplichi” mettendoci un “ME”, e fare le smorfie da bambini come dicevi tu non è un’azione transitiva a cui si replica con un “ME”
Forse sbaglio ad intendere sia quello che vuoi dire tu che quello che vuol dire Petronio, ma il “me” fa parte della frase “quid me -inquit- rogas?” Quindi non lo vedo molto collegato ad orare, come pare tu voglia fare…
@-usss wrote:
“cagate in mano e datte ‘no schiaffo”
Davvero pittoresca questa espressione! Non la conoscevo… 😀
@-usss wrote:
Non per esprimere un parere implacabile e non richiesto…
Qui ogni parere, quando viene dato in maniera sensata e diretto a dare un sincero contributo ad una questione, in quanto è ben accetto, è come se fosse richiesto. 😉
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