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1 Settembre 2011 alle 11:18 #11846
imported_Sempronia
PartecipanteDopo aver letto la dichiarazione di Berlusconi a Panorama circa la somma che ha fornito a Tarantini
«Ho aiutato una persona e una famiglia con bambini che si è trovata e si trova in gravissime difficoltà economiche. Non ho fatto nulla di illecito, mi sono limitato ad assistere un uomo disperato non chiedendo nulla in cambio. Sono fatto così e nulla muterà il mio modo di essere»
ho deciso di scrivere a segreteria.presidente@governo.it per rappresentare la difficoltà in cui versa la mia famiglia, alla quale basterebbe il 20% di quanto bonificato a Tarantini per riacquistare tranquillità.Qualora abbiate problemi, cari amici, sapete a chi rivolgervi 🙂
1 Settembre 2011 alle 15:24 #14694Randall
PartecipanteArrivi tardi Sempronia:
dalle intercettazioni telefoniche tra Lavicola e Berlusconi, per la storia dell’estorsione indotta da Tarantini (fonte Corriere della Sera 01/09/2011):
«PAESE DI M… ME NE VADO» – E c’è pure il premier nei colloqui. «Non me ne fotte niente… io..tra qualche mese me ne vado per i cazzi miei… da un’altra parte e quindi… vado via da questo paese di merda… di cui… sono nauseato… punto e basta…» ha detto Berlusconi in una conversazione intercettata la sera del 13 luglio scorso sull’utenza panamense di Lavitola. E proprio questa confidenza dimostrerebbe ai giudici la «speciale vicinanza» tra il premier e il direttore dell’Avanti, oltre che la «natura dei rapporti» tra i due, «rivelandosi Lavitola impegnato sostanzialmente quale attivo e riservato “informatore” su vicende giudiziarie che, benchè riguardanti terzi, appaiono di specifico e rilevante interesse dello stesso Berlusconi». È Berlusconi a contattare Lavitola sull’utenza panamense di quest’ultimo alle ore 23 e 14 del 13 luglio facendosi introdurre da un tale “Alfredo”. La telefonata dura più di 13 minuti, durante i quali si parla di vari argomenti, in particolare di vicende giudiziarie. È in questo contesto che si coglie l’amarezza del premier. «…anche di questo – dice Berlusconi, a proposito di alcuni aspetti della vicenda P4 – non me ne può importare di meno… perché io …sono così trasparente… così pulito nelle mie cose… che non c’è nulla che mi possa dare fastidio… capito?… io sono uno… che non fa niente che possa essere assunto come notizia di reato… quindi… io sono assolutamente tranquillo… a me possono dire che scopo… è l’unica cosa che possono dire di me… è chiaro?… quindi io… mi mettono le spie dove vogliono… mi controllano le telefonate… non me ne fotte niente… io… tra qualche mese me ne vado per i cazzi miei… da un’altra parte e quindi… vado via da questo paese di merda… di cui… sono nauseato… punto e basta…».
Che merda di uomo…
6 Settembre 2011 alle 10:07 #14695Randall
PartecipanteUn paio di articoli interessanti, Gramellini ed il suo buongiorno (Messagero) e Alexander Stille, da Repubblica:
Il Bossi sul muro (Gramellini)
Prendendo per buona un’affermazione dell’autorevole Calderoli, una delegazione di commercianti
padovani munita di trombette si è presentata ieri mattina davanti alla Villa Reale di Monza per
l’apertura ufficiale dei ministeri del Nord. L’ingenua pattuglia veneta ha fatto due scoperte.
La prima è che negli uffici non c’era nessuno, a parte un collaboratore del Calderoli inviato
precipitosamente sul posto per accogliere gli ospiti: unico esempio al mondo di ministero che
apre solo su appuntamento. La seconda è che nelle stanze, oltre alle scrivanie vuote e alle librerie,
vuotissime, erano appesi al muro due ritratti: uno del presidente Napolitano – come è logico,
trattandosi di ufficio pubblico – e l’altro del Bossi. A dirla tutta, il Bossi da parete non era
solo: a tenergli compagnia c’erano una statuetta di Alberto da Giussano e un quadro sul giuramento
di Pontida. L’intero armamentario padano in un ufficio distaccato della Repubblica.Vi chiederete: ma con tutte le rogne che ci stanno cascando addosso, perché occuparsi di queste
pagliacciate? Perché molte di quelle rogne derivano proprio dalla mancanza di credibilità di chi
avrebbe dovuto affrontarle e invece si è occupato di queste pagliacciate. E non in qualità di
commentatore, ma di ministro proponente. A chi gli chiedeva come mai i ministeri del Nord non
avessero aperto come promesso il primo di settembre, l’ambasciatore del Calderoli ha risposto:
c’è stato un equivoco, noi avevamo parlato di «primi di settembre». Più li vedo all’opera,
più i padani mi sembrano identici al popolo con cui confinano: gli italiani.L’utilizzatore finale di tutto. (alexander stille)
Tutti pagano, tranne il premier. Vanno a processo per reati gravi – per aver procurato
donne a Silvio Berlusconi – i suoi amici Emilio Fede e Lele Mora. Ma (per ora)
“l’utilizzatore finale,” come l’ha definito in modo elegante il suo avvocato-parlamentare
Niccolò Ghedini parlando di un altro scandalo a sfondo sessuale, va a processo su un altro
binario. Come se essere quello che ha creato il reato, che ha pagato tutti e che ha beneficiato
del reato fosse il minore dei mali. Poi, dovesse andare male al processo, c’è sempre
la prescrizione per gli incensurati.Poi, c’è il caso Previti-Squillante. Vengono condannati il magistrato corrotto e l’avvocato che
l’ha pagato. Ma per conto di chi ha pagato? Ma l’utilizzatore finale scappa a piede libero e si
presenta in giro come vittima di ingiustizia e salvatore della patria.Ora, ci siamo di nuovo. Giampaolo Tarantini, l’imprenditore barese che ha sistematicamente creato
un giro di escort per il premier (vergini da portare al drago, nelle parole dell’ex-moglie di
Berlusconi) è stato arrestato insieme alla moglie. Tarantini, secondo i magistrati, avrebbe
ricevuto 500 mila euro in cambio del suo silenzio, più le spese legali, più qualche contratto e
appalto. Berlusconi non nega il fatto centrale del processo, il pagamento dei 500 mila euro.“Ho aiutato una persona (Tarantini ndr) e una famiglia con bambini che si è trovata e si trova in
gravissime difficoltà economiche”, ha detto il premier. “Non ho fatto nulla di illecito, mi sono
limitato ad assistere un uomo disperato non chiedendo nulla in cambio. Sono fatto così e nulla
muterà il mio modo di essere”. Strano, ci sono milioni di famiglie italiane con bambini e problemi
economici. Perché aiutare proprio questa? Evidentemente, i magistrati si sono posti la stessa domanda
e hanno concluso che Tarantini è stato pagato perché non parlasse o mentisse. Perché Berlusconi
sarebbe vittima di questo reato di estorsione? Non è reato comprare dei testimoni?
(Vedi il caso Mills.) Perché l’utilizzatore (cioè il beneficiario) è sempre immune.Diciamo la verità: Berlusconi ha corrotto e sporcato tutto quello che ha toccato: dall’imprenditoria,
al calcio, alla politica e alla vita personale, piena di amici pagati. Che schifo. -
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