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  • #11769
    imported_Peppone
    Partecipante

    Salute amici!
    qualcuno potrebbe chiarirmi degli aspetti che riguardano il costrutto dell’ablativo assoluto? Perchè tale costrutto può farsi con tutti i verbi attivi e passivi transitivi e intransitivi quando il participio è usato al presente, mentre quando è al perfetto si può fare solo con quei famosi “DITA” deponenti intransitivi e transitivi attivi?
    Se è una cosa banale, non vogliatemene… 🙂

    #14441
    imported_Sempronia
    Partecipante

    La tua domanda non è affatto banale 🙂
    Me lo sono fatta spesso anch’io, ma, a parte l’ovvia mancanza di participio perfetto nei verbi attivi intransitivi, non mi spiego perché non siano attestati ablativi assoluti del tipo “matre hortata”, mentre esiste il “matre hortante”.
    Ho cercato qualche spunto in Internet e ho trovato un’interessante stralcio, la cui anteprima però è incompleta.
    Non ho capito tutto, al momento, perché viene usata una terminologia che non mi è familiare (devo capire bene cosa intende con Tema), ma tu prova a leggere da pagina 289.

    http://books.google.it/books?id=qx-K88yZxUoC&pg=PA292&lpg=PA292&dq=ablativo+assoluto&source=bl&ots=gopmmqo6Gv&sig=7v2YMDFUHbrY4fR6r2E7RxtFNIs&hl=it&ei=OgzfTKuFNsLtsgbe9fmIDA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=3&ved=0CA8Q6AEwAjgy#v=onepage&q=ablativo%20assoluto&f=false

    #14442
    imported_Sempronia
    Partecipante

    Se ne parla anche qui, non a caso citando nella bibliografia l’autore del manuale di google books.

    Fai clic per accedere a venezia2004.pdf

    #14443
    Hostilius_LXXXV
    Partecipante

    @Sempronia wrote:

    Se ne parla anche qui, non a caso citando nella bibliografia l’autore del manuale di google books.
    http://www.maldura.unipd.it/ddlcs/penello/venezia2004.pdf

    Interessante articolo. Comunque, da quello che più ho capito da quello studio, comprendere proprio i minimi dettagli della costruzione dell’ablativo assoluto sembra avere senso solo per chi ha interesse a tradurre dall’italiano al latino, dunque per chi è interessato solo a comprendere e tradurre i testi dal latino all’italiano non so quanto possano essere utili queste nozioni, certo per chi si senta interessato ad approfondire molto la lingua allora si è liberi di compiere ciò. Magari qualcuno di voi ha scoperto di essere un abile scrittore e poeta in latino, in tal caso sarei davvero curioso di leggere qualche sua opera.

    Ciao .

    #14444
    imported_Sempronia
    Partecipante

    @Hostilius_LXXXV wrote:

    @Sempronia wrote:

    Se ne parla anche qui, non a caso citando nella bibliografia l’autore del manuale di google books.
    http://www.maldura.unipd.it/ddlcs/penello/venezia2004.pdf

    Interessante articolo. Comunque, da quello che più ho capito da quello studio, comprendere proprio i minimi dettagli della costruzione dell’ablativo assoluto sembra avere senso solo per chi ha interesse a tradurre dall’italiano al latino, dunque per chi è interessato solo a comprendere e tradurre i testi dal latino all’italiano non so quanto possano essere utili queste nozioni, certo per chi si senta interessato ad approfondire molto la lingua allora si è liberi di compiere ciò. Magari qualcuno di voi ha scoperto di essere un abile scrittore e poeta in latino, in tal caso sarei davvero curioso di leggere qualche sua opera.

    Ciao .

    No, Hostilius, né Peppone né io intendiamo poetare in latino 😀 ; abbiamo esperienze diverse, ma siamo ugualmente interessati alla lingua.
    Per quanto riguarda me, la prova più impegnativa che ho affrontato in quest’ambito è stata la traduzione dell’incipit dei Promessi Sposi, prescritta dal docente che doveva darmi l’abilitazione ad insegnare latino nelle scuole superiori. La trovai una richiesta bizzarra, ma mi cimentai.
    Ai miei alunni (primo biennio di latino) sottopongo talvolta esercizi di manipolazione dall’italiano in latino, ma si tratta di brevi prove per verificare la loro padronanza della morfosintassi elementare; quello su cui invece insisto molto è la comparazione degli usi linguistici (almeno greco-italiano-lingua straniera nota) per trovare affinità e divergenze.
    Se voglio far capire meglio il senso di un ablativo assoluto latino, non posso prescindere da forme linguistiche a loro note, come il “Tutto sommato” e il “Me compreso”, ma certamente con studenti delle superiori non ha senso andare oltre: non a caso quegli articoli sono rivolti al livello universitario.
    Quindi, nel merito rispondo per me, ma credo di conoscere abbastanza Peppone per capire qual è la ratio della curiosità sull’ablativo assoluto.
    Non mi basta conoscere la lingua latina tanto da comprendere a prima vista il senso profondo di un testo; a me interessa capire il perché di alcune strutture, entrare nelle pieghe di una lingua e dei processi mentali di chi l’ha elaborata.
    Per fare un esempio banale, ritengo sia fondamentale capire la valenza di un ad + accusativo: non si tratta di memorizzare che esprime la funzione/espansione di moto a luogo e fine, ma è molto più produttivo capire che i Romani indicavano così la destinazione, reale o figurata, di un’azione.
    In questo senso, trovo più che ragionevole cercare di capire come mai non fosse usato nel sintagma ablativale il participio di verbi deponenti transitivi; l’articolo che ho linkato tenta di dare risposta a questa curiosità e m’interessa poco che lo faccia in prospettiva italiano/latino.

    #14445
    imported_Peppone
    Partecipante

    @Sempronia wrote:

    …In questo senso, trovo più che ragionevole cercare di capire come mai non fosse usato nel sintagma ablativale il participio di verbi deponenti transitivi…

    Il tempaccio di questi giorni e le ripercussioni che ha avuto sulle linee telefoniche mi hanno tenuto lontano dal forum 🙂 Innanzitutto, cara Sempronia, ti ringrazio per la risposta e per i link che hai fornito e per aver colto lo spirito della mia domanda. Come tu stessa hai detto, ti è capitato di chiederti il perchè di tali “limiti” nella costruzione dell’ablativo assoluto. Ma un interrogativo di questo tipo non necessariamente sorge dalla volontà di approfondire la lingua latina tanto da tentare composizioni in prosa o addirittura in poesia, ma piuttosto capire il perchè di una regola, di un uso. CI vuol poco ad aprire il Tantucci e leggere la regola, ma comprenderne i perchè è anche un buon metodo per assimilare i costrutti al solo scopo di renderli in italiano.

    Mi ha divertito poi moltissimo la bizzarra richiesta che ti fu posta per l’esame di abilitazione. Non ti nascondo che sarei curiosissimo di sentire come suona in latino “Quel ramo del lago di Como…” 😀

    #14446
    imported_Sempronia
    Partecipante

    @Peppone wrote:

    Mi ha divertito poi moltissimo la bizzarra richiesta che ti fu posta per l’esame di abilitazione. Non ti nascondo che sarei curiosissimo di sentire come suona in latino “Quel ramo del lago di Como…” 😀

    Mi ricordo che mi misi d’impegno a tradurre la descrizione dei luoghi manzoniani e che, alla fine, rimasi molto soddisfatta del mio lavoro 8) .
    Ogni tanto, quando ci penso, rimpiango di non aver conservato il blocco di appunti (niente videoscrittura, negli anni ’70).

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