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Salve a tutti, spero che mi possiate aiutare. Mi sto dedicando alla metrica e alla prosodia, ma sono incappato in un dubbio.
Il dizionario riporta il paradigma del verbo compono:
compōno, compōnis, compŏsŭi, compositum, compōnĕre
Per i primi due non sembrano esserci grossi problemi. La penultima sillaba pō presenta una vocale lunga, di conseguenza l’accento va su di essa.
Il dubbio arriva con composui. La penultima sillaba è breve, in quanto contiene ŏ. ui è un dittongo giusto? Quindi la sillaba sui dovrebbe essere lunga, ma la u è breve? come si spiega?
Com-po-su-i è quadrisillabo e la quantità della u è breve come segnalata, trattandosi di vocalis ante vocalem; il dittongo ui è raro in latino.
@Sempronia wrote:
Com-po-su-i è quadrisillabo e la quantità della u è breve come segnalata, trattandosi di vocalis ante vocalem; il dittongo ui è raro in latino.
Grazie per la risposta, ma ho un altra domanda. Come faccio a sapere se si tratta di un dittongo ui o di due sillabe separate? Lo individuo grazie al segno della vocale breve sulla u?
Si tratta di fare un’analisi degli elementi che compongono il lemma. Nel caso specifico -i è la desinenza, -u- è caratteristica del perfetto. Puoi procedere con lo stesso criterio anche in altre occorrenze e verificare se -ui- è radicale oppure no. Infine un dittongo, e questo vale come principio generale, è composto da una vocale (a, e, o) e una semivocale (i, u). -ae- e -oe- sono derivati da -ai- e -oi- attestati nel latino arcaico. Con questi elementi dovresti essere in grado di risalire all’originalità o meno del dittongo.
I really fooled by the memory in the first place and the dative of possession. I apologize and reps!
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