- Questo topic ha 6 partecipanti e 9 risposte.
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6 Ottobre 2008 alle 19:21 #11408
Dema
PartecipanteTrovandomi a tradurre questo carme di Leone XIII, mi sono interrogato circa il metro della lirica: è un distico elegiaco, nevvero? Chiedo conferma a chi, sicuramente più di me, è competente in materia.
De se ipso
(1883)Iustitiam colui; certamina longa, labores,
ludibria, insidias, aspera quaeque tuli.
At fidei vindex non flectar: pro grege Christi
dulce pati ipsoque in carcere dulce mori.E quindi (in maiuscolo le vocali accentate):
IUstitiAm coluI; certAmina lOnga, labOres, (la i iniziale è semiconsonantica)
lUdibri(a), InsidiAs,| Aspera quaEque tulI.P.S.: Spessissimo mi capita che all’interno dell’esametro ci siano più possibilità (ovvero vanno bene sia la semiquinaria che la tritemimera con l’eftemimera): come mi comporto in questi casi? Pongo la cesura in base alla parola che voglio mettere in rilievo?
6 Ottobre 2008 alle 21:10 #12084imported_Sempronia
PartecipanteNon sapevo che Leone XIII fosse cultore di poesia in latino 🙁
Sembrano proprio distici elegiaci, sì, e la tua scansione è giusta.
Quanto alla questione delle cesure, hai colto bene il senso: la pausa è talvolta legata alla soggettività del lettore, ma di solito mette in risalto le parole chiave o dà il ritmo del componimento.
🙂13 Ottobre 2008 alle 15:01 #12085Faustus
PartecipanteAllorchè il mio occhio si è posato sulla parola “leonino” ho pensato trattarsi del verso leonino 😉 , come è noto esametro epico medioevale con rima interna:
Pollens imperii* regnator Caesariani*,
Oddo, qui regis* pietate fovente perennis*
in sceptris augustalis* praeclarus honoris*
Augustos omnes* superas pietate priores*,
Quem plures gentes* passim metuunt habitantes* 5
……..Hrosvitha Gandeshemensis: Gesta Ottonis Imperatoris, a cura si M.P.Pillola, Edizioni del Galluzzo,Firenze Certosa del Galluzzo, 2003
Faustus
13 Ottobre 2008 alle 16:54 #12086Dema
PartecipanteQuesto me lo devo segnare!
26 Ottobre 2008 alle 11:10 #12087gneus
Partecipante@Sempronia wrote:
Non sapevo che Leone XIII fosse cultore di poesia in latino 🙁
Sembrano proprio distici elegiaci, sì, e la tua scansione è giusta.
Quanto alla questione delle cesure, hai colto bene il senso: la pausa è talvolta legata alla soggettività del lettore, ma di solito mette in risalto le parole chiave o dà il ritmo del componimento.
🙂Leone decimoterzo fu un grande latinista.se cerchi in internet troverai tante bellissime poesie:deliziosa tra tutte quella sulla fotografia.sempre in latino quel grande papa scriveva sciarade ed indovinelli.vale.gneus
26 Ottobre 2008 alle 13:42 #12088imported_Peppone
PartecipanteSarà che non sono un mago del googolare, ma facendo vari tentativi non sono comunque riuscito a trovare nessun componimento in rete del pontefice. Ti sarei grato, Gneus, se postassi qualche link in merito. Grazie in anticipo! 🙂
26 Ottobre 2008 alle 17:58 #12089Dema
PartecipanteTrovi tutto su Bibliotheca Augustana, seziona Nova latinitas 😉
27 Ottobre 2008 alle 08:05 #12090imported_Peppone
PartecipanteGrazie Dema! Il problema è che c’era stato un mio errore di intendere: avevo letto un po’ frettolosamente Leone X ! 🙂
Né è servito a correggere il mio malinteso il fatto che Gneus avesse citato un carme del pontefice sulla fotografia…che grullo che sono! 😀
Ciao24 Settembre 2013 alle 09:59 #12091arohi
PartecipanteIl dubbio arriva con composui. La penultima sillaba è breve, in quanto contiene ŏ. ui è un dittongo giusto? Quindi la sillaba sui dovrebbe essere lunga, ma la u è breve? come si spiega????
https://www.isc2.org/
http://www.ox.ac.uk/
http://www.free-braindumps.net/642-996-pdf.html13 Ottobre 2013 alle 07:28 #12092imported_Sempronia
Partecipante@arohi wrote:
Il dubbio arriva con composui. La penultima sillaba è breve, in quanto contiene ŏ. ui è un dittongo giusto? Quindi la sillaba sui dovrebbe essere lunga, ma la u è breve? come si spiega????
Si spiega con il fatto che i dittonghi, in latino, sono pochissimi e ui non è fra loro 🙂
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