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    Randall
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    Da “il messagero”:

    ROMA (29 luglio) – Duro attacco del sindaco dell’Aquila Massimo Cialente al premier Silvio Berlusconi: «Accusare gli enti locali di non essere capaci di affrontare il terremoto. è un atto gravissimo: credo che a questo punto emerga un problema di moralità e trasparenza, ma che riguarda anche la democrazia di questo Paese, problema che ho già segnalato al Quirinale». Il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, replica così a Berlusconi che ieri, parlando della ricostruzione, l’ha descritta come una fase che «le istituzioni locali non hanno saputo gestire».

    Decine di faldoni sul tavolo, con i mandati di pagamento da liquidare a seguito di fatture presentate per la ricostruzione: Cialente ha accolto così i giornalisti nella sede comunale provvisoria, all’indomani dell’annuncio che il governo riprenderà in mano la ricostruzione post sisma. Ed è tornato a denunciare i ritardi nell’arrivo dei fondi. «Questi faldoni rappresentano 200 milioni di spese da liquidare, soldi della ricostruzione leggera, indennizzi e traslochi, ai quali si aggiungono 32 milioni dell’autonoma sistemazione, parte dei quali anticipati dal Comune. Ci hanno abbandonati. Dopo la gestione della Protezione Civile che aveva 400 persone a pieno servizio, la Sge, Struttura per la Gestione dell’Emergenza, ha personale dimezzato e non ci sono fondi».

    «L’Aquila non è Kabul, non abbiamo bisogno di truppe di occupazione». «L’eventuale ritorno del Dipartimento – ha spiegato – rappresenterebbe un problema serio, del resto, io sono sicuro che lo stesso Guido Bertolaso non sia contento delle affermazioni del premier». «È possibile che dopo le botte di inizio luglio a Roma, i fondi comincino ad arrivare e adesso, a fronte di mesi di difficoltà economiche, il governo sia pronto a una nuova passerella mediatica sulle spalle degli aquilani. Una delle cose più gravi è l’affermazione di Bertolaso, il quale ha detto che i fondi bisogna saperli chiedere: ma cosa dovrei fare, andare in giro con un piattino e far finta di allattare?». «Ci siamo trovati in forte difficoltà a causa dei debiti lasciati dalla Protezione civile. Non per colpa del Dipartimento, ma a causa della carenza di fondi provenienti dallo Stato».

    Dovranno essere gli aquilani i protagonisti della ricostruzione del capoluogo abruzzese. Lo ha detto il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente. «Se qualcuno poi vuole darci una mano lo faccia, dandoci soldi, coprendo i debiti, aiutandoci a gestire le abitazioni delle Case antisismiche che già denunciano carenze strutturali». Cialente non ha nascosto perplessità in merito alla risposta abitativa fornita dal dipartimento di protezione civile. «Hanno fatto delle case bellissime, ma solo per pochi quando hanno lasciato L’Aquila c’era necessità di altri 1.430 appartamenti. La Protezione civile però ci ha dato una pacca sulle spalle e arrivederci. Ho chiesto altri Map – ha aggiunto – ci hanno risposto picche, assicurando solo la realizzazione di 64 con i pezzi già smontati».

    Un’assemblea cittadina straordinaria – per il punto della situazione e l’esame dell’opportunità di nuove iniziative di mobilitazione – è stata convocata del presidio permanente di piazza Duomo, all’Aquila, per questo pomeriggio.

    Sì del governo a ordine del giorno su tasse durante manovra. Parere favorevole del Governo, durante la discussione della manovra economica in approvazione alla Camera dei Deputati, ad un ordine del giorno della minoranza in cui si chiede che il trattamento riservato ai cittadini aquilani, colpiti dal sisma del 6 aprile 2009 sia lo stesso riservato ai cittadini colpiti dal terremoto del 97 in Umbria e nelle Marche che hanno restituito le tasse sospese dopo 12 anni, in 120 rate e nella misura del 40% del dovuto. Lo hanno reso noto i deputati Giovanni Lolli e Augusto Di Stanislao.

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