- Questo topic ha 3 partecipanti e 13 risposte.
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4 Novembre 2008 alle 12:04 #11450
Dema
PartecipanteSecondo voi, qual è il metro di questa, ehm, lirica ( 😀 )? (Vediamo se rispondete come vorrei mi rispondeste)
Non ego dignus laudare Te, Omnipotentem
Patrem Salvatorem: per Filium Tuum a
mort(e) aeterna cert(e) abstulisti caritate,
me. Quidnam gessi laudaturus te? Malum.13 Novembre 2008 alle 12:36 #12514Dema
PartecipanteNon siate timidi! 😆
17 Novembre 2008 alle 14:48 #12515Faustus
PartecipanteNon mi sembra che si tratti di versi..non è, forse, una semplice suddivisione di un brano di prosa? Uno scherzo…
17 Novembre 2008 alle 17:58 #12516Dema
Partecipante@Faustus wrote:
Non mi sembra che si tratti di versi..non è, forse, una semplice suddivisione di un brano di prosa? Uno scherzo…
No, non lo è (almeno nelle mie intenzioni). Dovreste individuare un metro preciso.
17 Novembre 2008 alle 20:49 #12517Ptolemaios
Partecipante17 Novembre 2008 alle 20:55 #12518Dema
Partecipante@Ptolemaios wrote:
@Dema wrote:
questa, ehm, lirica ( 😀 )
(almeno nelle mie intenzioni)Quindi è un tuo componimento…?
Si
4 Dicembre 2008 alle 17:30 #12519Faustus
PartecipanteAllora, Dema, ci sveli ilsegreto metrico del tuo componimento? 🙁
4 Dicembre 2008 alle 19:08 #12520Dema
Partecipante@Faustus wrote:
Allora, Dema, ci sveli ilsegreto metrico del tuo componimento? 🙁
E’ un semplicissimo distico elegiaco. Speravo che qualche metricista me lo dicesse.
5 Dicembre 2008 alle 22:03 #12521Faustus
Partecipante@Dema wrote:
@Faustus wrote:
Allora, Dema, ci sveli ilsegreto metrico del tuo componimento? 🙁
E’ un semplicissimo distico elegiaco. Speravo che qualche metricista me lo dicesse.
Il distico elegiaco non credo sia poi cosi semplice …né è semplice la sua realizzazione, specialmente se si rinuncia ad alterare la successione prosastica delle parole con iperbati o roba del genere, l’adozione dei quali è richiesta dalla difficoltà di rispettare la griglia metrica, per usare espressioni terra terra.
Mi sembra che nel tuo componimento tu abbia un poco ceduto a questa difficoltà, tanto che solo il secondo verso,
rispettando la regola del distico, è un vero pentametro.
Il terzo piede del primo esametro, ad esempio, non è un dattilo, nè uno spondeo.
Nel secondo pentametro c’è una parola in più,”malum”, senza contare che il primo e il secondo piede del secondo colon sono spondei, mentre dovrebbero essere dattili.
Nell’esametro del terzo verso , dopo tre spondei individuabili e prima del trocheo del sesto piede,abbiamo in successione, una breve, due lunghe ed una breve, che dovrebbero dar corpo a due piedi di cui il secondo dovrebbe essere un dattilo… :handshake:
Come vedi, l’eventuale “metricista” non poteva facilmente riconoscere il metro del componimento
.6 Dicembre 2008 alle 08:51 #12522Dema
Partecipante@Faustus wrote:
Il distico elegiaco non credo sia poi cosi semplice …né è semplice la sua realizzazione, specialmente se si rinuncia ad alterare la successione prosastica delle parole con iperbati o roba del genere, l’adozione dei quali è richiesta dalla difficoltà di rispettare la griglia metrica, per usare espressioni terra terra.
Mi sembra che nel tuo componimento tu abbia un poco ceduto a questa difficoltà,Per ora mi interessa solo aver creato una successione prosodica.
@Faustus wrote:
Il terzo piede del primo esametro, ad esempio, non è un dattilo, nè uno spondeo.
A me sembra proprio che sia uno spondeo: dignUs lAUdare (dove la prima U è accentata ed è lunga,così come il dittongo au).
@Faustus wrote:Nel secondo pentametro c’è una parola in più,”malum”, senza contare che il primo e il secondo piede del secondo colon sono spondei, mentre dovrebbero essere dattili.
Assolutamente no, dopo la cesura ci sono proprio due dattili:
mE. QuidnAm gessI| lAUdaturUs te? malUm. (i due dattili sono formarti 1- da au lunga + a breve + u breve; 2- da u lunga + e breve + a breve). Quindi il malum completa il metro con l’ultima u con ictus.
@Faustus wrote:Nell’esametro del terzo verso , dopo tre spondei individuabili e prima del trocheo del sesto piede,abbiamo in successione, una breve, due lunghe ed una breve, che dovrebbero dar corpo a due piedi di cui il secondo dovrebbe essere un dattilo… :handshake:
mOrt(e) aetErna cErt(e) abstUlistI caritAte: spondeo + spondeo + spondeo + spondeo + dattilo+ trocheo; non mi sembra d’aver trasgredito ad alcuna regola (infatti si richiede che solo il quinto piede sia un dattilo)
@Faustus wrote:
Come vedi, l’eventuale “metricista” non poteva facilmente riconoscere il metro del componimento.
Invero io dico che avrebbe potuto farlo.
6 Dicembre 2008 alle 16:24 #12523Faustus
PartecipantePrimo esametro:
il terzo piede non è “di gnus laudare”, esso, infatti, dovrebbe iniziare con lau, ma poi da è lunga e re è breve…Secondo pentametro:
da e tu di laudaturus sono lunghe (non si ponuncia forse, per quanto concerne tu, laudatùrus ?) ed anche te è lunga…Secodo esametro:
Mi devo correggere:laddove ho scritto:”Nell’esametro del terzo verso , dopo tre spondei individuabili e prima del trocheo del sesto piede,abbiamo in successione, una breve, due lunghe ed una breve, che dovrebbero dar corpo a due piedi di cui il secondo dovrebbe essere un dattilo… ” la successione è una breve, tre lunghe ed una breve
In questo esametro tu e ca che tu consideri rispettivamente lunga e breve sono,invece, breve e lunga…6 Dicembre 2008 alle 17:21 #12524Dema
PartecipanteIn maiuscolo le vocali accentate:
NOn egO dignUs laudAre T(e) OmnipotEntem
Patrem SAlvatorEm|: pEr filiUm tuum A
mOrt(e) aetErna cErt(e) abstUlistI caritAte
mE. QuidnAm gessI| lAUdaturUs te? MalUm.6 Dicembre 2008 alle 17:33 #12525Dema
Partecipante@Faustus wrote:
Primo esametro:
il terzo piede non è “di gnus laudare”, esso, infatti, dovrebbe iniziare con lau, ma poi da è lunga e re è breve...
Invero il terzo piede è proprio quello. La e di re deve essere considerata lunga per posizione, visto che la successiva e di Te non si pronuncia per sinalefe.
@Faustus wrote:Secondo pentametro:
da e tu di laudaturus sono lunghe (non si ponuncia forse, per quanto concerne tu, laudatùrus ?) ed anche te è lunga…No, da e tu devono essere brevi per formare il primo dattilo dopo la cesura (infatti dopo la cesura sono obbligatorii due dattli).
@Faustus wrote:
Secodo esametro:
Mi devo correggere:laddove ho scritto:”Nell’esametro del terzo verso , dopo tre spondei individuabili e prima del trocheo del sesto piede,abbiamo in successione, una breve, due lunghe ed una breve, che dovrebbero dar corpo a due piedi di cui il secondo dovrebbe essere un dattilo… ” la successione è una breve, tre lunghe ed una breve
In questo esametro tu e ca che tu consideri rispettivamente lunga e breve sono,invece, breve e lunga…tu non può essere breve perchè si verrebbe a trovare tra due sillabe lunghe e quindi non avrebbe senso; ca è necessariamente breve perchè il quinto piede dev’essere un dattilo.
7 Dicembre 2008 alle 17:57 #12526Faustus
PartecipantePer farla breve, poi non ne parliamo più, quanto dici come chiusura del tuo ultimo intervento, capovolge la regola che è alla base della creazione metrica: è assurdo affermare che una sillaba è lunga o breve a seconda della necessaria presenza di un piede o di un altro…e la lunghezza per natura va a farsi friggere :headbang: !
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