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  • #11450
    Dema
    Partecipante

    Secondo voi, qual è il metro di questa, ehm, lirica ( 😀 )? (Vediamo se rispondete come vorrei mi rispondeste)

    Non ego dignus laudare Te, Omnipotentem
    Patrem Salvatorem: per Filium Tuum a
    mort(e) aeterna cert(e) abstulisti caritate,
    me. Quidnam gessi laudaturus te? Malum.

    #12514
    Dema
    Partecipante

    Non siate timidi! 😆

    #12515
    Faustus
    Partecipante

    Non mi sembra che si tratti di versi..non è, forse, una semplice suddivisione di un brano di prosa? Uno scherzo…

    #12516
    Dema
    Partecipante

    @Faustus wrote:

    Non mi sembra che si tratti di versi..non è, forse, una semplice suddivisione di un brano di prosa? Uno scherzo…

    No, non lo è (almeno nelle mie intenzioni). Dovreste individuare un metro preciso.

    #12517
    Ptolemaios
    Partecipante

    @Dema wrote:

    questa, ehm, lirica ( 😀 )
    (almeno nelle mie intenzioni)

    Quindi è un tuo componimento…?

    #12518
    Dema
    Partecipante

    @Ptolemaios wrote:

    @Dema wrote:

    questa, ehm, lirica ( 😀 )
    (almeno nelle mie intenzioni)

    Quindi è un tuo componimento…?

    Si

    #12519
    Faustus
    Partecipante

    Allora, Dema, ci sveli ilsegreto metrico del tuo componimento? 🙁

    #12520
    Dema
    Partecipante

    @Faustus wrote:

    Allora, Dema, ci sveli ilsegreto metrico del tuo componimento? 🙁

    E’ un semplicissimo distico elegiaco. Speravo che qualche metricista me lo dicesse.

    #12521
    Faustus
    Partecipante

    @Dema wrote:

    @Faustus wrote:

    Allora, Dema, ci sveli ilsegreto metrico del tuo componimento? 🙁

    E’ un semplicissimo distico elegiaco. Speravo che qualche metricista me lo dicesse.

    Il distico elegiaco non credo sia poi cosi semplice …né è semplice la sua realizzazione, specialmente se si rinuncia ad alterare la successione prosastica delle parole con iperbati o roba del genere, l’adozione dei quali è richiesta dalla difficoltà di rispettare la griglia metrica, per usare espressioni terra terra.
    Mi sembra che nel tuo componimento tu abbia un poco ceduto a questa difficoltà, tanto che solo il secondo verso,
    rispettando la regola del distico, è un vero pentametro.
    Il terzo piede del primo esametro, ad esempio, non è un dattilo, nè uno spondeo.
    Nel secondo pentametro c’è una parola in più,”malum”, senza contare che il primo e il secondo piede del secondo colon sono spondei, mentre dovrebbero essere dattili.
    Nell’esametro del terzo verso , dopo tre spondei individuabili e prima del trocheo del sesto piede,abbiamo in successione, una breve, due lunghe ed una breve, che dovrebbero dar corpo a due piedi di cui il secondo dovrebbe essere un dattilo… :handshake:
    Come vedi, l’eventuale “metricista” non poteva facilmente riconoscere il metro del componimento
    .

    #12522
    Dema
    Partecipante

    @Faustus wrote:

    Il distico elegiaco non credo sia poi cosi semplice …né è semplice la sua realizzazione, specialmente se si rinuncia ad alterare la successione prosastica delle parole con iperbati o roba del genere, l’adozione dei quali è richiesta dalla difficoltà di rispettare la griglia metrica, per usare espressioni terra terra.
    Mi sembra che nel tuo componimento tu abbia un poco ceduto a questa difficoltà,

    Per ora mi interessa solo aver creato una successione prosodica.

    @Faustus wrote:

    Il terzo piede del primo esametro, ad esempio, non è un dattilo, nè uno spondeo.

    A me sembra proprio che sia uno spondeo: dignUs lAUdare (dove la prima U è accentata ed è lunga,così come il dittongo au).
    @Faustus wrote:

    Nel secondo pentametro c’è una parola in più,”malum”, senza contare che il primo e il secondo piede del secondo colon sono spondei, mentre dovrebbero essere dattili.

    Assolutamente no, dopo la cesura ci sono proprio due dattili:
    mE. QuidnAm gessI| lAUdaturUs te? malUm. (i due dattili sono formarti 1- da au lunga + a breve + u breve; 2- da u lunga + e breve + a breve). Quindi il malum completa il metro con l’ultima u con ictus.
    @Faustus wrote:

    Nell’esametro del terzo verso , dopo tre spondei individuabili e prima del trocheo del sesto piede,abbiamo in successione, una breve, due lunghe ed una breve, che dovrebbero dar corpo a due piedi di cui il secondo dovrebbe essere un dattilo… :handshake:

    mOrt(e) aetErna cErt(e) abstUlistI caritAte: spondeo + spondeo + spondeo + spondeo + dattilo+ trocheo; non mi sembra d’aver trasgredito ad alcuna regola (infatti si richiede che solo il quinto piede sia un dattilo)

    @Faustus wrote:

    Come vedi, l’eventuale “metricista” non poteva facilmente riconoscere il metro del componimento.

    Invero io dico che avrebbe potuto farlo.

    #12523
    Faustus
    Partecipante

    Primo esametro:
    il terzo piede non è “di gnus laudare”, esso, infatti, dovrebbe iniziare con lau, ma poi da è lunga e re è breve…

    Secondo pentametro:
    da e tu di laudaturus sono lunghe (non si ponuncia forse, per quanto concerne tu, laudatùrus ?) ed anche te è lunga…

    Secodo esametro:
    Mi devo correggere:laddove ho scritto:”Nell’esametro del terzo verso , dopo tre spondei individuabili e prima del trocheo del sesto piede,abbiamo in successione, una breve, due lunghe ed una breve, che dovrebbero dar corpo a due piedi di cui il secondo dovrebbe essere un dattilo… ” la successione è una breve, tre lunghe ed una breve
    In questo esametro tu e ca che tu consideri rispettivamente lunga e breve sono,invece, breve e lunga…

    #12524
    Dema
    Partecipante

    In maiuscolo le vocali accentate:
    NOn egO dignUs laudAre T(e) OmnipotEntem
    Patrem SAlvatorEm|: pEr filiUm tuum A
    mOrt(e) aetErna cErt(e) abstUlistI caritAte
    mE. QuidnAm gessI| lAUdaturUs te? MalUm.

    #12525
    Dema
    Partecipante

    @Faustus wrote:

    Primo esametro:
    il terzo piede non è “di gnus laudare”, esso, infatti, dovrebbe iniziare con lau, ma poi da è lunga e re è breve..

    .
    Invero il terzo piede è proprio quello. La e di re deve essere considerata lunga per posizione, visto che la successiva e di Te non si pronuncia per sinalefe.
    @Faustus wrote:

    Secondo pentametro:
    da e tu di laudaturus sono lunghe (non si ponuncia forse, per quanto concerne tu, laudatùrus ?) ed anche te è lunga…

    No, da e tu devono essere brevi per formare il primo dattilo dopo la cesura (infatti dopo la cesura sono obbligatorii due dattli).

    @Faustus wrote:

    Secodo esametro:
    Mi devo correggere:laddove ho scritto:”Nell’esametro del terzo verso , dopo tre spondei individuabili e prima del trocheo del sesto piede,abbiamo in successione, una breve, due lunghe ed una breve, che dovrebbero dar corpo a due piedi di cui il secondo dovrebbe essere un dattilo… ” la successione è una breve, tre lunghe ed una breve
    In questo esametro tu e ca che tu consideri rispettivamente lunga e breve sono,invece, breve e lunga…

    tu non può essere breve perchè si verrebbe a trovare tra due sillabe lunghe e quindi non avrebbe senso; ca è necessariamente breve perchè il quinto piede dev’essere un dattilo.

    #12526
    Faustus
    Partecipante

    Per farla breve, poi non ne parliamo più, quanto dici come chiusura del tuo ultimo intervento, capovolge la regola che è alla base della creazione metrica: è assurdo affermare che una sillaba è lunga o breve a seconda della necessaria presenza di un piede o di un altro…e la lunghezza per natura va a farsi friggere :headbang: !

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