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  • #11737
    Aglaia
    Partecipante

    Direte voi “cosa vuole questa nuova iscritta con un paio di miseri messaggi all’attivo?”
    In effetti mi sono sentita e mi sento tuttora un tantino sfrontata per aver pubblicato questa “richiesta”, ad ogni modo, ormai la discussione è aperta quindi esplico 🙂
    Ho curiosato e mi sono iscritta alla pagina del sito su facebook ma ho notato -se posso permettermi :$ – che non è aggiornata e quindi pubblicizzata a dovere; purtroppo o per fortuna i social network hanno il loro gran peso sul successo di eventi/realtà, ritenete che potrebbe avere un senso sfruttare questo strumento?
    Spero seriamente di non risultare invadente;
    vivo molto d’impatto gli eventi della mia vita e quando si tratta di interessi, cerco di dar loro il giusto e meritato valore e risalto (o almeno di contribuire in piccolissima parte)

    Nel caso in cui, invece, il mio intervento dovesse risultare sconveniente, chiedo scusa

    #14272
    Major
    Partecipante

    Ciao, hai pienamente ragione sulle potenzialità dello strumento. Il punto è che non soltanto la pagina FB di Discipulus non si aggiorna da tempo, ma anche i contenuti dello stesso sito. E siccome le due cose vanno di pari passo, è giocoforza ferma pure la pagina su FB.
    Speriamo che dall’autunno si possa riprendere le pubblicazioni di quei progetti che sono rimasti in sospeso, così da dar linfa anche all’interesse degli assidui dei social network, con la speranza che i nostri collaboratori possano trovare il tempo e la voglia di rimettersi in pista!
    Grazie comunque per il tuo suggerimento 😉

    #14273
    Aglaia
    Partecipante

    Prima di tutto grazie per la risposta e per la pazienza, in effetti sono intervenuta senza conoscere le dinamiche :$
    Pensavo che fb fosse connesso non solo con gli articoli e i progetti del sito ma anche con il forum (il quale è, comunque attivo) e sulla mera pubblicità

    Anche qua mi rendo conto di parlare a sproposito

    Speriamo che l’autunno veda un fiorire di articoli e progetti; mi complimento per il vostro lavoro, l’impegno è notevole ed evidente, merita ogni plauso!

    A presto 🙂

    #14274
    Gabriele
    Partecipante

    Purtroppo l’aggiornamento più recente riguarda la marcia per la pace di assisi [sic] (non dovrei appuntare questa nota proprio in un sito come questo, ma siccome sovente questo segno usato in filologia che significa semplicemente “è così”, è stato scambiato per un “sigh” fumettistico, e in questo caso ho dovuto poi io stesso scrivere sommessamente SIGH di rimando, ritengo non sia del tutto inutile scriverlo a costo di apparire stucchevole), che vorrei capire cosa c’entra colla latinità (e non parlo qui dei “latinos”, “chicanos” sudamericani ed altri usurpatori mezzi indio e/o di colore che con i latini veri centrano come i cavoli a merenda)… Lo chiedo ben conscio che ad oggi, e da ormai oltre un sessantennio, la cultura humanitatis è completamente monopolizzata da “intellettuali” o sedicenti tali, di sinistra, e quindi pacifisti, con l’ovvia aggiunta di preti, teologi e compagnia bella. Tempo addietro in un messaggio mi “scagliai” contro il comunista e pacifista Canali, pure insigne latinista. Ripropongo qui quella che secondo me è un’aporia bella e buona. Non ho scritto io il libello Contro la guerra, ma lo ha fatto lo stesso autore oggi ultra ottantenne che ha tradotto (egregiamente) tante opere latine, e al quale è stato dedicato quel monumento letterario di Arma virumque, studi in onore del succitato.
    Questo significa forse che io sono un guerrafondaio, un violento, uno che picchia la gente? Al contrario. Ma conosco abbastanza la cultura latina per riconoscere, cosa che Canali e milioni come lui che si credono alti intellettuali dell’antichità, tradendone lo spirito però col loro pacifismo radicale, che la guerra è sempre stata considerata una necessità “necessaria”, e non tanto per stupide (o almeno oggi così le consideriamo), e vane ricerche di immortalità nella gloria come facevano i greci sulle orme di Achille. Quanto necessaria alla politica intesa come civile convivenza degli uomini, i quali non essendo buoni ed essendo impossibile che tutti lo divengano nonostante la cultura e un indottrinamento di buoni propositi, rende necessaria l’uso della violenza armata, a monopolio della Res Publica.
    Se devo partecipare a una marcia, tempo, voglia e denari per il viaggio permettendo, parteciperei molto volentieri a quelle in programma per il 10 febbraio, giornata del Ricordo, disertate dalla massa, che pensa solo alla pace, a calare le braghe, salvo poi incazzarsi se le tocchi nel loro “particulare” per citare Guicciardini. L’atteggiamento più laido che possa esserci, quello ipocrita, pacifista a parole per cose lontane da sé, violento e feroce come bestie per ciò che le riguarda più strettamente.
    Ecco perché io questa gente non solo non la capisco, ma la ripudio come “profondi” conoscitori della cultura latina, i romani del tempo di Cicerone e Cesare sarebbero semplicemente inorriditi a sapersi rappresentati da costoro. Mi ripeto, ancora una volta: non basta conoscere la grammatica, morfologia, sintassi, magari saper scrivere in esametri un bell’epigramma, non basta amici miei. Se si vuole veramente padroneggiare la cultura latina bisogna comprenderne, e valorizzarne, perché nei rapporti fra uomini e gruppi umani non ha perso un filo del suo valore originario, anche l’atteggiamento verso la vita.

    #14276
    Major
    Partecipante

    La marcia della pace, che nulla c’entra colla latinità, è un’occasione per incontrarci, così come i raduni, così come le gite e le sbraciate che ogni tanto facciamo.
    Non entro nel merito di tutto il discorso che fai, perché non ne ho voglia e secondo me non c’è bisogno di alcuna dimostrazione. Tu rimani della tua idea, io della mia (sic).
    Ah, sì, è stucchevole la spiegazione di sic su un sito che c’entra colla latinità.
    Infine, tutto questo non c’entra davvero con facebook, quindi finiamola qua o mi vedrò costretto a chiudere il topic.

    #14275
    imported_Atticus
    Partecipante

    E’ un peccato che tu non sia nato venti secoli fa Gabriele.

    Saremmo stati entrambi più felici.

    #14277
    Gabriele
    Partecipante

    Perché Atticus?

    #14278
    imported_Atticus
    Partecipante

    E’ molto semplice:

    Tu avresti potuto finalmente conoscere la vera pronuncia del latino e magari vestirti da centurione e io mi sarei evitato il fastidio di leggere quello che hai scritto più sopra. Una filippica lanciata a freddo in un topic di tutt’altro argomento piena di insulti gratuiti verso pacifisti, preti, comunisti, vecchi studiosi e chi più ne ha più ne metta, tutti accomunati sbrigativamente e condannati senza appello alla damnatio nel nome di una non meglio definita “latinitas” .

    Ed è’ un peccato caro Gabriele, perché sembri un ragazzo preparato e quando scrivi di letteratura o di latino ti leggo volentieri, ma devi fare attenzione nell’emettere giudizi sommari a ruota libera perchè quello che scrivi va a finire in un forum pubblico e forse non ti sei reso conto che può urtare o peggio offendere la sensibilità degli altri utenti.

    E questo che io sappia va contro i nostri costumi e il nostro regolamento.

    #14279
    Gabriele
    Partecipante

    Va bene, ne terrò conto, mi scuso se la filippica ha urtato certe sensibilità, ma non mi scuso, per il mio pensiero su cosa rappresenta l’Italia oggi, e cosa ha rappresentato in passato.
    Riguardo la latinità, la romanità, e tutto il corredo letterario-ideologico antico, facendo le debite proporzioni che tengo sempre a mente, ma allo stesso tempo mai dimentico (come fanno altri secondo cui è improponibile infilare in schemi attuali i comportamenti antichi, in realtà il comportamento è l’unica cosa che è sempre costante nell’uomo dai tempi in cui alzò lo sguardo al cielo e cominciò a chiedersi che cosa fosse la volta trapunta di stelle) che parliamo di esseri umani, mossi da passioni come le nostre, e non di alieni sconosciuti; vorrei sapere da chi ne sa più di me, se c’è qualche accenno ad un protopacifismo nell’ultima età repubblicana. OVviamente non mi riferisco alla Pax osannata dai letterati dell’epoca, è un concetto molto diverso da ciò che intendo io. A chi piace dover uccidere e rischiare di essere ucciso, dover perdere persone care e beni materiali cui si è legati? Penso proprio nessuno, e non giustifica la ricerca della gloria. Ma non ho mai letto nessun riferimento alla “pace senza se e senza ma” a tutti i costi, anche di cedere, senza motivo territori, sovranità, popolazione. Augusto ottenne la pace sì, ma dovette combattere, e se guardiamo indietro, di solito è così che si ha la pace. Quando si arriva ad una tensione eccessiva nei rapporti tra le nazioni, c’è la rottura di un equilibrio, che si riottiene con la guerra, poi un periodo di pace dove si sedimentano nuove tensioni, ecc. Non sto facendo apologia del sistema, spero sia chiaro, solo un’analisi di come si sono svolte sempre le cose. Oggi, data la potenzialità distruttiva delle armi moderne, esso è bloccato. Non è affatto vero, come dice qualcuno interessato ad attrarre un pubblico sensibile a se, che il mondo è “pieno di guerre” e disastri vari. In periodi anteriori, guerre e violenze brutali, per non parlare di disastri naturali sconosciuti, avvenivano in numero molto superiore i primi, e pari i secondi, ma oggi la globalizzazione porta a conoscere tutto di tutti. Questo però non modifica il bilancio generale, che è di notevole serenità rispetto, faccio un paio di esempi, al timore di un contadino balcanico nel IV secol di essere aggredito e ucciso da una banda di barbari, o di un ugonotto aquitano, ma gli esempi sono moooolto numerosi naturamente.

    #14280
    Gabriele
    Partecipante

    Ho riflettuto un po’ su quanto ho scritto, e volevo correggere un’affermazione, apparentemente banale, ma che ha innescato in me la riflessione.
    L’uomo come essere costante. In effetti ho scritto bene, quando il primo uomo di Cro Magnon iniziò a guardare le stelle con con uno spirito diverso da quello di un animale, tutto cambiò. Ma il futuro, be’ è un’altra storia. Di certo l’uomo di oggi, ha passioni pressoché IDENTICHE ai nostri grandi antenati, culturali e/o etnici, greci e latini, così come germani o chiunque altro. Sono cambiati gli schemi mentali direte voi, sì è così, e sicuramente nella nostra ottica significano molto. Tuttavia in futuro potrebbe cambiare il modo stesso di pensare. Credo infatti che l’evoluzione, sempre che ce ne sia il tempo, sarà influenzata dall’intelligenza, e vi sarà in seguito un circolo (non so dire se vizioso o virtuoso, ma certo con un impulso reciproco) tra questa e lo sviluppo umano. Mille anni non sono molti, ma in mille anni progresso genetico e robotico, molte cose possono cambiare, e non oso immaginare per tempi più lunghi. Il cosiddetto senso comune, spesso di fa sbagliare, prendere cantonate pazzesche, che bloccano il progresso a volte per secoli, o millenni… Chi avrebbe mai messo in dubbio l’esistenza dei demoni, i vecchi daimon greci, riciclati alla bisogna, e che i ferini occhi lucenti dei gatti ne fossero un’espressione terrena? Certo direte voi, ma si era nel medioevo… E allora rispondo io? Queste erano convinzioni COMUNI, e io penso che si poteva rischiare seriamente la pelle a discutere anche con un semplice contadino, timorato di Dio, di queste cose. Senza contare che secondo uno studio condotto nella Ravenna dell’ VIII secolo, quella Ravenna rimasta indenne dalla distruzione longobardica, “faro” residuo di civiltà, ha messo in luce come in una serie di firme per testimonianze giuridiche solo una ridottissima parte dei laici facessero qualcosa di diverso da un segno(!!). Nulla è acquisito, e si fa presto a precipitare nell’ignoranza, con tutte le conseguenze. Questo dimostra almeno un paio di cose: che il buon senso spesso è sbagliato, anzi dannoso, se non sottoposto a ragionamento critico, e che la ragionevolezza dell’uomo è limitata allo stato contingente delle “credenze”. Non vorrei mai vivere in un tempo simile, ma magari, mi dico, per l’umanità futura ci sto vivendo, e faccio parte di un tempo che sarà considerato ignorante. Non è scritto da nessuna parte che un essere umano del futuro, geneticamente migliorato da una raffinata ingegneria, e/o integrato con complessi meccanismi al silicio sia meno sensibile e umano di noi, oltre ad avere un’intelligenza e forse capacità fisiche, mille volte superiori. Anzi, forse potrebbe comprendere meglio l’arazzo olistico del cosmo, essere più sensibile di quanto un uomo rozzo, di oggi come del medioevo, sia, ma anche dell’intellettuale, che per i limiti imposti dall’intelligenza attuale, non può arivare a giungere a tali livelli di sensibilità, empatia, curiosità, intraprendenza. Procopio ci racconta come dei giovani “sanniti”, avessero ribattezzato due caproni Totila e Belisario, e li avessero fatti battere fino allo finimento. Alla fine, allo sconfitto, regalarono un bel cappio e lo impiccarono ad un albero. Come avrei potuto da animalista qual sono, vivere in una società che tollerava questo?
    Inoltre, qui vado a congettura però, non sarà stato raro che i rozzi legionari danubiani, organizzassero dei mini e grotteschi tornei all’interno di recinti, ove non potessero disporre di anfiteatri, in cui facessero combattere orsi, lupi, cinghiali, linci, ecc. (tutti animali un tempo presenti nelle nebbiose foreste fluviali) gli uni contro gli altri, e gli uomini (rigorosamente armati) contro tutti. Risse di questo genere, tra soldati, sono attestate, ne ho un ricordo preciso nella vita di Massimino Trace nella Storia Augusta.
    E l’uomo sarebbe l’apice della “Creazione”? Perché dovrei credere a cose del genere, solo perché sta in un manoscritto (scritto da mano UMANA, checché se ne dica, non meno che tanti altri per regolare la vita sociale di un tempo ed evitare gli uomini si ammazzassero per una donna, o per una capra troppo facilmente) sedicente “divino”? No mi dispiace, per me l’uomo è una bestia con una scintilla di razionalità, ma questa scintilla molto facilmente può venire soppressa dalla superstizione. Non invidio gli uomini antichi, semmai invidio gli uomini futuri, perché gli auguro di poter proseguire senza inciampi nella ricerca e nella scoperta, che è il nostro vero scopo, a mio parere, nella realtà fisica di cui facciamo parte, dotati di sensibilità, intelligenza, armonia e serenità molto più grandi di quelle che ppotrò mai provare io.

    #14281
    Oineo
    Partecipante

    @Gabriele wrote:

    Respira! 😀

    #14282
    Major
    Partecipante

    Riprendo il primo messaggio di questo thread per comunicarvi che abbiamo realizzato l’integrazione facebook-forum di discipulus.

    Come funziona?

    Ancora non mi è del tutto chiaro, però da oggi è possibile scrivere nel forum a tutti gli utenti facebook, che possono autenticarsi qui attraverso il social network.

    Sfrondiamo dunque le procedure di iscrizione, lasciando la scelta, a chi è iscritto a facebook, se utilizzare quell’account oppure se crearne uno apposito su discipulus.

    Per gli utenti registrati, invece, basta andare sul pannello di controllo e associare il proprio profilo a quello facebook, qualora li si sia registrati entrambi con lo stesso indirizzo email.

    Questa innovazione speriamo possa contribuire a risollevare il numero di persone che vogliono intervenire nel forum, con una adeguata promozione che faremo, una volta comprese a pieno le potenzialità dell’integrazione dal punto di vista tecnico, durante le feste di Natale.

    Buon divertimento!

    #14283
    imported_Peppone
    Partecipante

    Figo! Iscrivetevi tutti, così vediamo se lo sbarco su Facebook ci risolleva dalla crisi! 😀

    #14284
    imported_Atticus
    Partecipante

    @Peppone wrote:

    Figo! Iscrivetevi tutti, così vediamo se lo sbarco su Facebook ci risolleva dalla crisi! 😀

    Crisi?? Quale Crisi?? 8)

    #14285
    Gabriele
    Partecipante

    Alla fine sono rientrato, collegandomi tramite facebook, non chiedetemi come è successo, ma è successo, visto che 1) la mia password precedente è risultata AZZERATA; 2) le mie reiterate richieste sono state IGNORATE; 3) la parola chiave datami da Peppone tramite face è si è dimostrata INEFFICACE.

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