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  • #11562
    Epimeteo
    Partecipante

    ciao a tutti,
    sono nuovo qui, per cui mi scuso preventivamente x eventuali domanda banali che farò…
    sto cercando di imparare da solo il Greco antico (su una vecchia grammatica che avevo in casa); conosco il latino.
    Non è affatto facile, ma è una lingua talmente bella che voglio tentare.

    Non ho un Dizionario, e volevo chiedere se mi conviene prendere il Montanari o il Rocci
    in particolare, per il Montanari ho visto esiste anche una versione CD-Rom:
    è uguale a quella cartacea? qualcuno di voi la possiede e mi sa dire com’è?

    In secondo luogo, per la pronuncia…so che è una vexata quaestio, ma c’è qualche sito affidabile dove posso imparare la pronuncia classica?
    Vi ringrazio sin d’ora.

    #13149
    imported_Sempronia
    Partecipante

    @Epimeteo wrote:

    ciao a tutti,
    sono nuovo qui, per cui mi scuso preventivamente x eventuali domanda banali che farò…

    Benvenuto 🙂
    @Epimeteo wrote:

    sto cercando di imparare da solo il Greco antico (su una vecchia grammatica che avevo in casa); conosco il latino.
    Non è affatto facile, ma è una lingua talmente bella che voglio tentare.

    Non arrenderti, vale la pena!

    @Epimeteo wrote:

    Non ho un Dizionario, e volevo chiedere se mi conviene prendere il Montanari o il Rocci
    in particolare, per il Montanari ho visto esiste anche una versione CD-Rom:
    è uguale a quella cartacea? qualcuno di voi la possiede e mi sa dire com’è?.

    Senza alcun dubbio, Montanari. La versione in CD è perfettamente uguale a quella cartacea e consente anche di cercare i traducenti greci di lemmi italiani.

    @Epimeteo wrote:

    In secondo luogo, per la pronuncia…so che è una vexata quaestio, ma c’è qualche sito affidabile dove posso imparare la pronuncia classica?
    Vi ringrazio sin d’ora.

    Al momento, l’unico sito che mi viene in mente è quello di Berkeley, dove la pronuncia risente del fatto che i parlanti sono di madrelingua inglese, ma è un buon punto di partenza.
    Tra l’altro, ci sono esercizi interattivi.
    http://socrates.berkeley.edu/~ancgreek/

    PS Nel forum del vecchio Discipulus c’erano molte discussioni sullo studio del latino e del greco da autodidatti; c’era anche un lungo topic su Rocci e Montanari; infine si era parlato parecchio del metodo Oerberg, che, a mio parere, può funzionare per chi prova a imparare da solo.

    #13150
    Teo
    Partecipante

    È uscito il Nuovo Rocci! Ma secondo me, almeno a giudicare da una prima occhiata, dal punto di vista del lessico specialistico (filosofico, scientifico, ecc.) il GI di Montanari rimane superiore…
    Teo Orlando

    http://www.societaeditricedantealighieri.it/index.php?page_id=nuovo_rocci

    Società Editrice Dante Alighieri

    Dopo 70 anni si rinnova Il Rocci.
    Lo storico vocabolario esce in una nuova edizione

    Il 21 settembre 2010 sarà disponibile la nuova edizione dello storico vocabolario di Lorenzo Rocci, il primo dizionario greco-italiano che ha accompagnato lo studio della lingua greca per oltre tre generazioni.

    Era il 1939 quando il padre gesuita Lorenzo Rocci finì l’opera che caratterizzò tutta la sua vita e che prese poi il suo nome. Venticinque anni per collezionare, ordinare e tradurre circa 100 mila lemmi con i quali creare il primo vocabolario per lo studio del greco.

    Da allora sono state vendute circa 500mila copie, tramandate da padre in figlio, sulle quali hanno studiato oltre due milioni di studenti di tutta Italia.
    Dopo settanta anni la Società Editrice Dante Alighieri ha rinnovato questo strumento di studio riunendo un team di 15 fra storici , grecisti e lessicologi, un ingegnere informatico, due analisti sviluppatori e due grafici che hanno lavorato per 10 anni per rendere Il Rocci al passo con i tempi e con le nuove logiche dello studio delle lingue.

    L’edizione del 2011 (150mila lemmi presi in esame) nasce dalla volontà di fornire agli studenti uno strumento agile e moderno che, nel rispetto della fisionomia originaria, risponda alle esigenze degli utilizzatori e ai requisiti di accuratezza e rigore scientifico.
    Oltre ad un incremento del numero di citazioni ed esempi e un arricchimento delle didascalie morfo-sintattiche, è in preparazione un’edizione CD ROM per agevolare la consultazione e per rendere Il Rocci sempre più un’enciclopedia della cultura greca piuttosto che un mero dizionario di lingue.

    Esce, dopo 10 anni di lavorazione, la nuova edizione del vocabolario di Lorenzo Rocci, il più antico e prestigioso dizionario italiano per lo studio del greco.

    L’edizione del 2001, con oltre 150 mila lemmi esaminati e un incremento del numero di citazioni ed esempi, porta il Rocci al livello di una vera e propria enciclopedia della cultura greca più che ad un semplice dizionario di lingue.

    © 2005/2006 Società Editrice Dante Alighieri
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    #13151
    Manfredi Galano
    Partecipante

    Salve,
    Sono Manfredi Galano e curo le relazioni esterne della Società Editrice Dante Alighieri.

    Pensiamo sia giusto partecipare alla discussione inserendo anche la nostra voce in puro spirito web 2.0

    Vi riporto la risposta di una delle autrici del Nuovo Rocci all’opinione di Teo.

    Il lessico specialistico del Rocci è per molti aspetti più ampio di quello di Montanari, anche in considerazione del più ampio arco cronologico considerato (si pensi alla filosofia cristiana), soprattutto per quanto concerne il vocabolario medico e filosofico.
    Il Rocci, inoltre, offre risorse impareggiabili sul piano della documentazione storica, presentando un apparato di didascalie antiquarie pressoché assenti (o comunque ridotte all’essenziale) in Montanari.

    Allego anche un documento con il riepilogo delle principali caratteristiche della nuova edizione.
    Speriamo possa aiutarvi in una valutazione più ampia del Nuovo Rocci.

    #13152
    maxume-minume
    Partecipante

    semplificare è bene, quando non vuol dire impoverire. Ci sono infatti, nel nuovo Rocci, nei significati, alcuni IMPORTANTI termini soppressi (per una cattiva idea pedagogica secondo cui sarebbero troppo aulici per l’odierno studentato), ma se lo studio delle lingue classiche è apprendere qualcosa sulle passate civiltà, ciò comporta anche l’apprendimento di termini DESUETI

    sfogliandolo in lungo e in largo, la prima annotazione riguarda il termine:

    ἄρχων, -οντος
    , (ὁ), che nel vecchio Rocci era tradotto con: signore, capo, duce, principe, re

    nel nuovo invece: signore, capo, principe, re

    perché eliminare duce?, duce è da duco come ἄρχων da ἄρχω, in questo modo lo studente corrobora e rafforza le sue conoscenze e si fissa meglio la corrispondenza

    a pagina 256, al lemma: ἀρχή, undicesima riga, la locuzione κατ᾽ ἀρχάς, è scritta troppo distanziata (κατ᾽ ἀρχάς), la qual cosa è certo un effetto non voluto della giustificazione forzata (sono piccinerie grafiche)

    che carattere è stato usato per il greco? (non riesco a identificarlo), mi sarebbe piaciuto un porson (disponibile dalla greek font society), questo mi sembra un po’ larghetto (ma sarà che sono abituato a quelli microscopici del vecchio Rocci) che, pure se portavano via qualche diottria, allenavano l’occhio a intendere anche le scritture più minuscole e meno chiare

    Non sono la persona più adatta a valutare l’utilità delle traduzioni degli esempi aggiunti (oramai il greco lo converto automaticamente in latino e non bado alla presenza o meno della traduzione), ci vorrebbe uno scolaro alle prime armi sia col latino che col greco

    Naturalmente, se gli interventi di ammodernamento servono a evitare che uno si pigli il Montanari, impressionato dall’aspetto del vecchio Rocci, ciò è bene, a patto però di avere in casa e il vecchio Rocci e il Nuovo (la qual cosa torna anche vantaggio dell’editore in fondo)

    Una cosa, però non mi va giù: perché non ci sono più, nelle due colonne del vocabolario, il lemma con cui inizia e quello con cui termina la pagina, ma solo:

    quello con cui inizia se la pagina è pari
    quello con cui finisce se la pagina è dispari?

    Vi prego, considerate l’opportunità di rimetterceli tutti e due, in una II edizione, come nel vecchio e trovate un’altra collocazione per il numero di pagina

    volentieri, se interverrete nuovamente, ascolteremo che avete da rispondere n proposito

    #13153
    imported_Tiberius
    Partecipante

    Sono molto d’accordo con l’esempio del duce (la cui soppressione peraltro potrebbe rispondere anche a motivi ben più deprecabili di buonismo linguistico, o come si dice “politically correct”).

    Non ho però avuto modo di confrontare le due edizioni, perciò mi incuriosisce sapere cosa Lei intende per “termine desueto”, se potesse riportare qualche altro esempio.
    Per il momento l’associazione apprendere una lingua antica / usare termini desueti non mi soddisfa molto, se non altro perché non capisco cosa c’entri l’uso del termine desueto – che è una questione tutta di lingua italiana – con il trattare civiltà passate, come se il fatto di star leggendo Platone piuttosto che Milan Kundera mi autorizzasse a convertire un’espressione del primo in “lo menò seco alla magione” e una del secondo con lo stesso significato in “lo condusse a casa con sé”.

    Inoltre, credo che un vocabolario di greco antico abbia, nella parte in cui si occupa della scelta dei traducenti, una funzione meramente pratica (rispetto a quella più tecnico-scientifica riguardante ad es. la struttura storico-morfologica della parola), ed è logico che si esprima in base non dico alla lingua meramente standard dell’epoca in cui esso è prodotto, ma almeno ad una che non sappia di retorica muffita.

    #13154
    maxume-minume
    Partecipante

    desueto è, lo ammetto, non certo il termine più felice e più corrispondente all’idea che intendevo esprimere

    in effetti il termine giusto credo sia *di alto registro*. i termini letterari, hanno una grande importanza, rimanendo più o meno immuni alle manipolazioni dei termini vulgati e quindi più soggetti ad alterazioni in bocca ai parlanti e conservano in sé, ben evidenti, le tracce della loro origine

    prendiamo ἵππος, sia il nuovo che il vecchio Rocci: cavallo, destriero. Io mi sarei spinto più in là, fino a corsiere. Le lingue si studiano in fondo per apprendere anche termini nuovi. Lo studente di fisica, matematica, delle varie ingegnerie, è perito del numero, ma quello che studia le lettere, lo è della parola. Il mio buon Professore mi raccontava che, ai suoi tempi, si faceva tradurre agli studenti (dall’italiano in latino e poi in greco), passi dagli autori del trecento (Dante, Sacchetti), di Machiavelli, dell’Aretino ecc… e questo fortificava grandemente l’abilità verbale e la scioltezza nel sapersela cavare in ogni registro linguistico

    es:

    Ed ecco il duce che sul ner corsiere,
    giusta l’esempio della sua prosapia,
    di già si lancia, colle molte schiere
    la terra a conquistare di Messapia

    traduzione di un passo di uno storico che ora non mi sovviene che feci una volta in cui mi giovai dei termini aulici per rendere i versi greci del testo, con analoghi versi italiani (in questo caso l’uso era strumentale e finalizzato a necessità pratiche)

    lupanare, ad esempio, è tipico frasario da giovine studente bene educato agli studi classici, laddove un altro direbbe: bordello, spero che lupanare non sia stato eliminato (non ho ancora controllato). il termine non volgare (nel senso di popolare), svolge un po’ le funzioni dei corpi dissezionati; permette di guardare dentro, nell’interno della lingua, assai più chiaramente di quanto può farsi con un altro trattato dalla moltitudine dei parlanti quella lingua, che l’hanno rivestito e gli hanno infine dato una forma assai differente da quella che aveva prima (penso al latino iecur ficatum, dove l’attributo è finito col divenire sostantivo, o strada (via lapidum strata)

    Il padre Rocci, congenitore di noi tutti scuola, se qualche peccatuccio n’ha, in questa edizione, volentieri glielo perdono, come un figlio perdonerebbe al genitore suo, del resto, nessuno è perfetto; soprattutto perché non è colpa sua, poiché certi vocaboli aveva e gli sono stati tolti, ma di certe pseudoteorie pedagogiche che possono influenzare la produzione editoriale, anche quella di una casa editrice tanto benemerita negli studi classici e non solo

    è bello il forum e lo scopro adesso
    sempre ora a questo io starò a un di presso

    #13155
    imported_Peppone
    Partecipante

    @maxume-minume wrote:

    iecur ficatum,

    Ah, leggendo questo mi è tornato alla mente il mio innamoramento per il saggio Apicio, generoso dispensatore di garum 😀

    @maxume-minume wrote:

    è bello il forum e lo scopro adesso
    sempre ora a questo io starò a un di presso

    Benvenuto tra noi! E’ con interventi come il tuo che il forum è interessante e, seppure in affanno, va avanti…

    #13156
    imported_Atticus
    Partecipante

    @maxume-minume wrote:

    è bello il forum e lo scopro adesso
    sempre ora a questo io starò a un di presso

    Benvenuto messere in questo sito
    Possa lo tuo chiosar piano e gentile
    fare sì che chi legge truovi il sale
    che trasforma ogni gonzo in erudito.

    @Manfredi Galano wrote:

    Salve,
    Sono Manfredi Galano e curo le relazioni esterne della Società Editrice Dante Alighieri

    Un saluto anche a lei e alla Casa editrice che rappresenta.
    (Con l’occasione le giro una chiosa che lessi ere fa in un trattatello sulle qualità del tabacco e che mi piacque assai.Se si trovasse in difficoltà ne faccia uso, ma mi raccomando,con parsimonia…è un’arma impropria).

    “Lettor se truovi chosa che t’offenda
    in questo modestissimo librino
    non t’arrabbiar poichè l’errare è umano
    e sol quel ch’è divino è senza menda”.

    #13157
    Teo
    Partecipante

    Presentazione del Nuovo Vocabolario Greco-Italiano di Lorenzo ROCCI edizione 2011, Società editrice Dante Alighieri.

    mercoledì 12 gennaio · 15.30 – 18.30
    Luogo Istituto Sant Orsola – Roma
    Via Livorno 50/A
    Roma (metro B Bologna)

    Descrizione dettagliata:

    Rifare il vocabolario: il Nuovo Rocci
    A settanta anni dalla prima edizione rinasce lo storico vocabolario che ha segnato in maniera indelebile la didattica e lo studio della cultura greca in Italia. Un incontro con l’editore Dante Alighieri e i curatori dell’opera, per parlare di didattica delle lingue antiche, di traduzione e del futuro della cultura classica.

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