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  • #11668
    Artorius
    Partecipante

    Forse sarà capitato anche a voi di sentire, magari per radio, la recente canzone «Un fatto ovvio» di Laura Pausini.
    Ebbene, complice la ricorrenza della parola mani nel testo della canzone, sono stato vittima d’un fraintendimento di falbalesca memoria. 😀
    Anziché

    fino a che rimani, sarai tu il migliore dei miei mali,

    avevo capito:

    fino a che rimani, sarai tu il migliore dei miei Mani.

    E il bello è che mi dicevo pure: “perbacco, non mi sarei mai aspettato un tale riferimento”, “come le sarà passato per la testa?”, “magari in questo periodo s’è dedicata a studi classici o ha visitato scavi archeologici e le sono rimasti impressi i Mani”. 😀
    Ora che conosco le parole giuste, devo dire che la canzone mi garba un po’ di meno. 😆

    #13838
    imported_Peppone
    Partecipante

    Sei andato a pescare la lectio difficilior! 😀

    #13839
    Major
    Partecipante

    Porto un paio di esempi.

    Corri ragazzo laggiù, vola tra lapidi blu (lampi di blu)

    Quanto erano più affascinanti le immaginarie lapidi blu dei nemici sepolti di Jeeg il robot d’acciaio?

    Ma soprattutto…

    Ha la mente di Tetsuya ma tutto il resto fa da sé, non conosce la paura ma sa il dolore che cos’è (né sa il dolore…)

    Questa era ben più affine allo spirito di sacrificio che un pilota di robottone doveva avere!

    E poi la classica:

    Lady Oscar sei proprio una scossa nella grande stanza del re (s’è proprio nascosta)

    dove tutti immaginavamo Lady Oscar come una furia che metteva a ferro e fuoco il potere costituito.

    Fantasie lontane di un mondo antico… (cit).

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