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    Randall
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    Bracconi

    “Svuotare la vasca e chiudere i rubinetti”.

    Le metafore idrauliche dei leghisti sul problema immigrazione naufragano nel Mediterraneo. E l’immensa tragedia di oggi sull’orizzonte di Lampedusa rivela plasticamente la barbarie implicita del linguaggio che certa politica italiana ha scelto per parlare di uomini, donne e bambini.

    Vasche, rubinetti, mittenti e destinatari. Un furbo e agghiacciante linguaggio dell’inorganico, che volontariamente nega umanità e ciò che è umano, muta le persone in cose e le cose in problemi da risolvere.

    Il razzismo del 2011 comincia da qui.

    E’ il vocabolario di chi parla ogni giorno come se gli uomini fossero una massa di cose senz’occhi né cuore, senza figli né anima. Cose che una mattina affiorano tra le onde, semplice materia inorganica che ci riguarda solo fino a quando non si trova il modo di farla scivolare nel sifone, “svuotando la vasca”.

    Nessun ritardo della sinistra e nessun buonismo di troppo – che pure ci sono – possono giustificare questo modo disumano quanto raffinato di dividere gli uomini e i no. I cadaveri del Canale di Sicilia meritano un altro dizionario, quello che un bel pezzo d’Italia sembra aver dimenticato.

    P.S. La metafora della vasca, stavolta per bocca di Roberto Cota (guarda il video), imperversa anche dopo la tragedia

    Scritto mercoledì, 6 aprile 2011 alle 13:25 nella categoria Senza categoria. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. Puoi lasciare un commento, o fare un trackback dal tuo sito.

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