• Questo topic ha 2 partecipanti e 5 risposte.
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  • #11733
    Gabriele
    Partecipante

    Antesignano dei poeti maledetti, di lui ci sono rimasti solo scarsi frammenti. Ma questo lo sapete già, perché voi qualcuno di questi frammenti suppongo li abbiate letti, io invece ne ho letto solo la sommaria, pur efficace descrizione che ne da Del Corno nel suo libro (purtroppo non ho i volumi con l’antologia): Risse e botte, sesso selvaggio, volgari vanterie erotiche, truci minacce, perfino propositi di furto (invocazione ad Ermes Dio dei ladri), questo è lo scenario in cui un poeta col nome da nobile cavaliere aristocratico, ambienta i suoi versi. Qualcuno ne sa di più? E’ uno spaccato interessantissimo dei primi bassifondi urbani della storia. Certo, penso che qualcosa di analogo si sia verificato anche in quei raggruppamenti di popolazione molto più antichi, sul Nilo, in Mesopotamia, più a oriente, e chi sa dove. Ma per quanto ne so questa ne è la prima descrizione, e accipicchia come è vera. Se uno riesce a calarsi nel passato, non potrà che provare timore come se scendesse nelle zone più malfrequentate di una metropoli moderna.

    #14234
    Gabriele
    Partecipante

    Quando vedo qualche bella ragazza o ragazzina, non posso fare a meno di pensare che la bellezza dai 14 ai 18 anni era estremamente apprezzata nell’antichità, in realtà lo sarebbe anche oggi, se non ci fossero forti censure sociali.
    E guardandole belle tranquille divertirsi, pensare alle cose che oggi ci appaiono “normali”, ragazzetti, uscite, telefonini, trucchi, passatempi vari, il pensiero mi corre a quelle pur giovanissime e belle (sicuramente ce ne saranno state), che vivevano senza alcuna protezione, se povere nel contesto descritto da Ipponatte, e per secoli e secoli dopo di lui… Questo mi fa pensare alla relatività delle cose e la caducità.

    #14235
    imported_Tiberius
    Partecipante

    @Gabriele wrote:

    Quando vedo qualche bella ragazza o ragazzina, non posso fare a meno di pensare che la bellezza dai 14 ai 18 anni era estremamente apprezzata nell’antichità, in realtà lo sarebbe anche oggi, se non ci fossero forti censure sociali.

    Infatti in altri paesi, da questo punto di visto a mio avviso più civili del nostro, l’età del consenso è 15 anni. Ciò significa che si possono avere rapporti sessuali con un/una quindicenne senza essere marchiati di pedofilia.

    #14236
    imported_Tiberius
    Partecipante

    @Gabriele wrote:

    Antesignano dei poeti maledetti

    In realtà questo è un errore di prospettiva derivante dalla lettura dei lirici greci nell’ottica dell’estetica romantica. Anche quando potrebbe sembrarlo alla luce di una lettura fatta senza tener conto dell’ambiente in cui nasce la poesia greca e della sua funzione, la lirica arcaica non è un intimistico sfogo autobiografico, personale; in altri termini non esiste il concetto di “io lirico” come lo si intende secondo l’ottica moderna, ma si tratta di poesia dei ruoli, in cui l’io del poeta corrisponde all’io comunitario della cerchia cui il poeta si rivolge. In questo senso non si può assolutamente accostare l’invettiva di Ipponatte a quella di un poeta moderno; è un po’ lo stesso errore di prospettiva che si compie quando si vuol fare di Saffo l’antesignana delle femministe o una sbandieratrice dell’orgoglio lesbico.

    #14237
    Gabriele
    Partecipante

    Quindi Tiberius, Ipponatte, al pari degli altri lirici arcaici, si rivolgeva, si identificava, o ancora, faceva parte della comunità sociale descritta nei suoi versi? Che cosa se ne può dedurre in termini generale?
    E, possibile che, considerando la similitudine delle nature umane in ogni epoca e in ogni luogo, non vi fosse, per chi dotato del dono della poetica, uno sfogo della propria condizione, anche nella lirica che si andava a comporre?

    P.S.
    Sui rapporti tra maggiorenni e minorenni, purtroppo in Italia c’è una grande ignoranza e superficialità quando si affronta questo temo considerato “scottante”. Non voglio andare fuori tema, ma intendo precisare una cosa, se chiedi a 100 persone, vedrai che 90 di esse, probabilmente, ti risponderanno che avere rapporti, consensuali s’intende, con minorenni è illegale. Niente di più falso, il nostro codice penale prevede la completa legalità di rapporti con 14enne, e non ci sono “limiti di età” per l’altro partner, potrebbe avere anche 90 anni per assurdo. Restrizioni particolari vi sono per chi ha responsabilità di tutore, in questo caso il limite è elevato a 16.
    Ma non fidatevi mai di chi sostiene, convintamente e pervicacemente per giunta, che amare una o un minorenne, è sic et simpliciter, reato. Non lo è, e tanto meno è classificabile come pedofilia, oltre i 14 anni di età. Al di sotto evidentemente ci sono dei problemi, ma non credo possano risultare particolarmente attraenti dal punto di vista sessuale una ragazza o un ragazzo di 12 anni, al contrario di una di 15 che spesso lo è e molto.

    #14238
    imported_Tiberius
    Partecipante

    Ho capito la domanda ma ti rispondo con parole non mie, tratte da un commento a Saffo (ma possono valere anche per Ipponatte e per qualsiasi altro lirico greco):

    “In realtà Saffo può aver sentito in sé quel complesso di reazioni affettive che le sue parole descrivono, e le avrà certamente sentite, ma non ha composto l’ode con lo scopo preciso di esprimere tali reazioni. Il contenuto del suo messaggio non è personale e irripetibile, ma ha comunicato contenuti tipici, cioè interamente condivisi dal suo ambiente. I valori che Saffo celebra sono valori etico-sociali comuni al suo circolo. Il pubblico della lirica arcaica è sempre ristretto e limitato a quei pochi che hanno un codice culturale e sociale comune. Saffo non componeva per un pubblico indiscriminato come accade oggi, ma per il suo tìaso. Quindi più che la funzione emotiva è presente la funzione referenziale (riferimento a realtà esterna, terza persona). La psicologia degli autori arcaici ci è quasi del tutto preclusa: la loro attività letteraria non era una confessione romantica”.
    (Rossi, Letteratura greca)

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