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  • #11725
    imported_Atticus
    Partecipante

    Ieri, curiosando come sempre fra banchi e botteghe che vendono libri usati, mi sono imbattuto in una edizione di pregio delle “Nozze di Cadmo e Armonia” di Calasso e (complici l’argomento, la bella veste grafica, il corredo di immagini e lo stato di conservazione del volume pressochè intonso) dopo una terribile lotta interiore seguita da una trattativa levantina l’ho comprato!!

    Peccato che, uscendo soddisfatto dal negozio, il piacere dell’acquisto appena fatto ha ceduto il posto allo stupore perchè con la coda dell’occhio ho intravisto su uno scaffale polveroso nientemeno che la “Storia della decadenza e caduta dell’impero romano” di Gibbon in cofanetto Einaudi/i millenni!!

    Non ho avuto il coraggio di tornare indietro e chiedere il prezzo (dopotutto ho una famiglia da mantenere) ma il pensiero di quei volumi abbandonati su quello scaffale mi perseguita. 😀

    #14213
    imported_Sempronia
    Partecipante

    @Atticus wrote:

    Ieri, curiosando come sempre fra banchi e botteghe che vendono libri usati, mi sono imbattuto in una edizione di pregio delle “Nozze di Cadmo e Armonia” di Calasso e (complici l’argomento, la bella veste grafica, il corredo di immagini e lo stato di conservazione del volume pressochè intonso) dopo una terribile lotta interiore seguita da una trattativa levantina l’ho comprato!!

    Mah! Io ce l’ho in classica edizione Adelphi, e meno male che non ci ho speso tanto, perché ho faticato assai a digerirlo; a distanza di anni (prezzato in lire, quindi fatti il conto) dalla lettura, non saprei nemmeno riassumerlo in breve, segno inequivocabile che non mi ha lasciato alcuna traccia. 🙁

    #14214
    imported_Peppone
    Partecipante

    Eh, caro Atticus, gli acquisti in negozi e su bancarelle creano gioie e dispiaceri al bibliofilo: pensa a quando riesci in un affarone, accaparrandoti un volume cha desideravi da tempo, o a quando devi amaramente rinunciare a tenere tra le mani libri dai prezzi proibitivi! 🙁
    Naturale che nel negozio di libri ti senti come un’affamato al cospetto di una tavola imbandita: non sai innanzitutto cosa scegliere in mezzo al ben di DIo, e una volta sazio avresti voluto anche abbuffarti d’altro! 🙂

    Comprensibilissimo il tuo colpo di fulmine per quella edizione del Gibbon! La collana Millenni presenta volumi davvero eleganti. Si sa che la Storia della decadenza e della caduta dell’Impero romano si può scaricare gratuitamente, ma leggerla nell’edizione Millenni e ammirarla in biblioteca è tutta un’altra storia!

    Non ha prezzo quando, dopo una mezz’oretta passata a spulciare certe pile di libri ammucchiate alla rinfusa dai librai, si scorge un libro a lungo ricercato, un’edizione rara…Inevitabilmente il mio pensiero va a colui che di quel testo aveva una così scarsa considerazione da decidere di disfarsene per pochi spiccioli: serbo per lui tanta gratitudine!

    Riguardo a Calasso. non ho avuto mai modo di leggere una sua opera. Per suo padre Francesco però un aspirante giurista non può che averne sincera devozione! 😉

    #14215
    imported_Atticus
    Partecipante

    @Sempronia wrote:

    Mah! Io ce l’ho in classica edizione Adelphi, e meno male che non ci ho speso tanto, perché ho faticato assai a digerirlo; a distanza di anni (prezzato in lire, quindi fatti il conto) dalla lettura, non saprei nemmeno riassumerlo in breve, segno inequivocabile che non mi ha lasciato alcuna traccia. 🙁

    Adesso capisco perché era intonso!!! 😀 A parte gli scherzi, ad una scorsa superficiale mi ha intrigato, ma può darsi che tu abbia ragione; te lo farò sapere quando lo avrò letto. 🙂

    @Peppone wrote:

    Si sa che la Storia della decadenza e della caduta dell’Impero romano si può scaricare gratuitamente, ma leggerla nell’edizione Millenni e ammirarla in biblioteca è tutta un’altra storia!

    Mentre dilagano tavolette ed ibooks io ho necessità della fisicità del libro stampato che nessun testo elettronico per quanto ben fatto mi può dare. E quando ne trovo qualcuno usato e in ottime condizioni godo assai perché io il libro devo tenermelo davanti, per leggerlo con i gomiti piantati sul tavolo, o in bella vista sul leggio, per perdermici dentro con il mento appoggiato ai pugni sovrapposti. Devo poterne saggiare lo spessore, scorrerne le pagine e usare i segnalibri di carta per andare alle note o ritrovare il punto nel quale mi sono interrotto. Devo poterlo covare con lo sguardo quando giro per casa, cambiargli di posto nella libreria quando mi aggrada e ogni tanto tirarlo giù dallo scaffale per accarezzarlo e spolverarlo.

    Vallo a fare con i kindle o con l’Ipad (oggettino peraltro assai gradevole se non usato a sproposito).

    Naturalmente non nego il vantaggio offerto dall’elettronica di poter avere a disposizione una sterminata libreria sulla quale condurre ricerche velocissime, ma altra cosa è “il consultare” altra “il leggere”. 🙂

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