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    Randall
    Partecipante

    da La Stampa 30/08/2011

    MARIO DEAGLIO
    Le notizie sul contenuto della manovra-bis sono state diffuse, per puro caso, quasi contemporaneamente al comunicato dell’Istat sulla fiducia dei consumatori, che si colloca a un livello bassissimo. Se si rifacesse l’indagine oggi, è facile immaginare che il livello sarebbe più basso ancora. Nelle stesse ore, il Fondo monetario internazionale, senza conoscere il contenuto della manovrabis, aveva sostanzialmente dimezzato le già basse stime sulla crescita dell’Italia. Se dovesse rifare i calcoli oggi, ci collocherebbe ancora più in basso.

    Negli anni d’oro della Prima Repubblica, c’erano almeno 50-70 parlamentari di tutti i partiti che sapevano «leggere» i conti pubblici.

    Oggi, se va bene, i parlamentari non analfabeti in materia si contano sulle dita di una mano e i politici, per rimediare al proprio analfabetismo, si devono affidare a ministri che sono tecnici prima che politici.

    Questa manovra-bis è il frutto della generale riduzione del livello di competenza e dell’aumento del livello di pressappochismo del mondo politico.

    È uno sforzo da dilettanti, messo assieme in un paio di settimane, senza adeguati supporti tecnici, esclusivamente per rispondere a una pressante richiesta europea.

    È una manovra messa a punto in riunioni private, il risultato di continui patteggiamenti senza riguardo per il quadro complessivo. È il «porcellum» delle manovre; così come la legge elettorale ha ingabbiato la vita politica italiana, i provvedimenti resi noti ieri sera rischiano di uccidere qualsiasi stimolo alla crescita.

    Chi ha stilato il testo della manovra-bis non ha calcolato la dimensione giuridica: togliere dal calcolo delle pensioni gli anni di università riscattati significa appropriarsi di un versamento già effettuato dai lavoratori. Proporre un percorso costituzionale per la riduzione del numero dei parlamentari e l’abolizione delle province (che, se va bene, richiederà un paio d’anni, ossia più della durata della legislatura) significa prendere in giro il cittadino, che, già al minimo della fiducia come consumatore lo è probabilmente anche come elettore.

    La manovra-bis non sembra poggiare su alcuna previsione di crescita, su alcuna valutazione dei contraccolpi, in termini di riduzione della domanda, che le nuove misure certamente provocheranno.

    Dall’esterno si ha la sensazione di assistere ad una sorta di «mercato delle vacche»: la Lega vuole a tutti i costi che non si tocchino le pensioni e in cambio di varie concessioni su altri punti. La politica più rozza prevale sull’economia. Gli italiani lavoratori, consumatori ed elettori – avevano la legittima aspettativa di meritarsi qualcosa di più.

    #14693
    Randall
    Partecipante

    31/08/2011

    Poche idee, ma confuse.

    Non solo sono una banda di cortigiani, ma sono anche degli incompetenti.

    In 3 mesi sono riusciti a produrre due manovre, la prima delle quali non é servita a nulla, la seconda invece che, come al solito, a parole doveva essere l’uragano Katrina, si é rivelata per quella che é: una buffonata.

    Nessun taglio alla politica, nessun taglio alle province: tutto rimandato alle calende greche attraverso legge costituzionale…e pensare che invece di tagli se ne potevano fare e tanti con normalissime leggi ordinarie.

    In compenso truffano i cittadini rompendo un contratto fatto con tanti italiani sul valore della Laurea e del periodo di servizio militare! Pure al servizio militare si attaccano questi, quelli che a parole sono tutto patria e tricolore, ma a fatti puttane e malaffare.

    Adesso si legge però che no, scherzavano ;), pensioni e riscatto di laurea e servizio militare non si toccano…

    Ma quando finirà questo cabaret??? Che non solo non é interessante ma nemmeno fa ridere?

    E il nostro eroe Omerico che fine ha fatto? Fuggito come un leprotto…come tutti del resto. Hanno votato per anni una banda di magliari facendo finta di non vedere e adesso che viene giù tutto? Spariti. Il tipico comportamento italico.

    Mio nonno buonanima, mi raccontava che dopo la caduta di Mussolini erano diventati tutti Democristiani. Oggi, 50 anni dopo, dopo Berlusconi diventeranno tutti qualcos’altro.

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