- Questo topic ha 5 partecipanti e 15 risposte.
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20 Agosto 2010 alle 16:12 #11736
Faustus
PartecipanteChi mi aiuta a scandire il seguente verso di Plauto(Mostellaria atto III,818):
Viden vestibulum ante aedis hoc et ambulacrum,quoiusmodi?
12 Settembre 2010 alle 15:44 #14257imported_Peppone
PartecipanteDopo un pomeriggio di passione, passato a sfogliare fior di manuali di prosodia e metrica, a consultare vocabolari ed edizioni teubneriane, a litigare col Major se una sillaba fosse breve o lunga, vi annuncio con somma gioia che… non siamo ancora riusciti a scandire correttamente il verso!
Che si tratti di un settenario trocaico, questo è cosa certa, il cui schema è il seguente
ricordando che le sillabe lunghe si possono sempre sostituire con due brevi.
Nell’edizione Goetz- Shoel delle commedie plautine la scansione metrica che i curatori operano e che accenta solo le sillabe dispari è la seguente, e che segno col grassetto:
Vìden vestibulum ante aedis hoc et àmbulacrum,quoìusmodi?
Come riuscire a scandire correttamente questo verso? Manca poco…
12 Settembre 2010 alle 16:43 #14258imported_Sempronia
PartecipanteE’ possibile che sia così? ❓
Viden vestibu lantae dishocet || ambu lacrum quoiusmo di(per praticità ho cancellato direttamente le sillabe su cui opera la sinalefe)
12 Settembre 2010 alle 20:03 #14259Major
PartecipanteE’ tutto il pomeriggio di ieri che tento di dire a Peppone che l’accento su AE di aedis non si trova e va su IS, e che quoiusmodi deve fare sinizesi e accentarsi sulla U… Ma lui no, imperterrito insiste a dire che quella scansione dell’edizione Goetz- Shoel ha da essere per forza giusta…
12 Settembre 2010 alle 20:29 #14260imported_Peppone
PartecipanteBeh, io mi sono fidato della scansione che ho trovato in quell’edizione. Lo so poi che inun punto dà i suoi problemi a seguirla… Chissà se Faustus ha già risolto l’arcano.
12 Settembre 2010 alle 21:35 #14261imported_Sempronia
PartecipanteMi sono convinta che dev’essere così dopo aver riguardato un testo di cui avevo già parlato quando Francy chiedeva della metrica arcaica.
Il mio problema era quoiusmodi, ma in quel testo, a proposito di Plauto e Terenzio, dice che è comune la lettura di quoius come monosillabo; aggiunge che la sillaba -us-, nelle forme ricorrenti eiusmodi e quoiusmodi, si abbrevia sebbene davanti a consonante.23 Settembre 2010 alle 22:36 #14262Faustus
PartecipanteVisto che per tanti giorni nessuno rispondeva, solo ora ho riguardato senza molta speranza di aver suscitato interesse,,ho trovato,invece una bella sorpresa…Soprattutto quoiusmodi era il mio problema che ho risolto acquistando il testo del Questa sulla metrica di Plauto e Terenzio, al quale penso che Sempronia si riferisca:oius una sola entità.
Per quanto riguarda il verso nel suo complesso, pensavo trattarsitonario giambico, risultandomi che la prima sillaba sia breve: mia principale fonte prosodica è un testo, trovato anni fa alla fiera di Pissignano sul Clitunno, stampato a Milano nel 1664 : Prosodia Bononiensis Novis Regulis…..aucta!3 Gennaio 2011 alle 15:25 #14263Simona Tomeo
PartecipanteSalve, sono nuova del forum, molto piacere!
Avrei bisogno di un aiuto. Tra circa 10 gg ho da affrontare il mio ultimo esame universitario. Si tratta del famigerato esame di Storia della Lingua Latina con annessa lettura metrica e traduzione dell’Anfitrione plautino.
A questo proposito volevo chiedere aiuto in merito al senario giambico. Volevo in particolare una spiegazione semplice e completa poichè sul testo di metrica che ho non è che sia proprio chiara la cosa…molto contorta direi…
grazie mille.
ovviamente se avete altre nozioni specifiche sull’opera e su Plauto cosicchè possa essere più preparata e cosciente non esitate a scriverlo.
Grazie ancora3 Gennaio 2011 alle 22:00 #14264imported_Sempronia
Partecipante@Simona Tomeo wrote:
Salve, sono nuova del forum, molto piacere!
Avrei bisogno di un aiuto. Tra circa 10 gg ho da affrontare il mio ultimo esame universitario. Si tratta del famigerato esame di Storia della Lingua Latina con annessa lettura metrica e traduzione dell’Anfitrione plautino.
A questo proposito volevo chiedere aiuto in merito al senario giambico. Volevo in particolare una spiegazione semplice e completa poichè sul testo di metrica che ho non è che sia proprio chiara la cosa…molto contorta direi…
grazie mille.
ovviamente se avete altre nozioni specifiche sull’opera e su Plauto cosicchè possa essere più preparata e cosciente non esitate a scriverlo.
Grazie ancoraBenvenuta! 🙂
Hai letto il topic in cui il prode Major paragona il senario giambico alla casa delle libertà? Se non è una spiegazione accattivante quella… 😮
viewtopic.php?f=11&t=3045 Gennaio 2011 alle 21:05 #14265Simona Tomeo
PartecipanteGrazie! :inlove: Avevo già letto quella risposta ma, in verità, l’avevo sottovalutata!Forse mi sono lasciata ingannare dal suo tono giocoso!Comunque ti ringrazio e mi fido di te! 🙂
5 Gennaio 2011 alle 22:47 #14266Major
PartecipanteA prescindere dal tono goliardico, il senario giambico non è affatto così scontato. Se hai dubbi chiedi pure! Ciao!
6 Gennaio 2011 alle 10:33 #14267Simona Tomeo
Partecipante@Major wrote:
A prescindere dal tono goliardico, il senario giambico non è affatto così scontato. Se hai dubbi chiedi pure! Ciao!
So perfettamente che non è un argomento scontato, altrimenti non avrei chiesto assistenza a persone esperte in materia come voi….come accennavo nel post precente avrei bisogno di una spiegazione semplice ma completa per affrontare l’ultimo esame universitario. Il mio manuale di metrica non mi ha convinto in merito, anzi ha fatto aumentare notevolmente i miei dubbi. Sto studiando l’Anfitrione plautino, da leggere in metrica solo nelle parti in senario.
Grazie mille
:*8 Gennaio 2011 alle 15:02 #14268Simona Tomeo
PartecipanteScusate se vi disturbo ancora….ma un collega mi ha detto, e non so se sia una fesseria, che nelle varie sostituzioni possibili all’interno dei piedi del senario esiste una serie che non incontrerò mai, cioè che non esiste.
Mi spiego meglio: mi pare abbia detto che mai un anapesto possa trovarsi seguito da un proceleusmatico(o viceversa) :sweat: :sweat: :sweat: .
Sarà vero?8 Gennaio 2011 alle 22:18 #14269Major
PartecipanteChiedo scusa, Simona, ma cerchiamo di circoscrivere l’obiettivo. Devi affrontare l’ultimo esame universitario, quindi si presume che tu abbia un curriculum alle spalle che ti dovrebbe garantire da qualsivoglia sorpresa. Devi leggere in metrica dei senari giambici di Plauto. Come si sostituiscono i giambi lo sai.
Ora, con un po’ di buon senso, credo sia sufficiente esercitarti sui versi che devi portare, piuttosto che fare pura teoria metrica, a meno che l’esame non sia sostanzialmente su un corso monografico sul senario giambico.
E’ chiaro che un proceleusmatico seguito da un’anapesto scombina di brutto il ritmo giambico (sei brevi in fila), e probabilmente nessun autore sano di mente si sarà azzardato a tentare un simile esperimento. Ciò non toglie che *teoricamente* è possibile, in pratica non abbiamo riscontro del caso.
E qui torniamo al dilemma di sempre: studiamo la teoria di una lingua oppure prendiamo atto di quello che la lingua ci offre per comprenderne regole e strutture?
Nel caso specifico, troviamo giambi sciolti in quattro brevi, quindi in teoria ciò è sempre possibile, mentre in pratica il tuo collega (non ho mezzi per poterlo confermare o smentire) sostiene che questo tipo di scioglimento non avviene in adiacenza con un giambo sciolto in anapesto.
Ma alla fine dei fatti, a noi e a te cosa importa? Ci limitiamo a scandire i versi per come li troviamo, se dobbiamo solo leggere in metrica. Se invece abbiamo da fare un’analisi approfondita dell’uso degli scioglimenti del giambo in un determinato autore o in una determinata opera, allora faremo un lavoro di ricerca, che è ben altro dal comprendere, leggere e tradurre un testo.
Vai tranquilla, ciao!17 Gennaio 2011 alle 19:41 #14270Simona Tomeo
Partecipante@Major wrote:
Chiedo scusa, Simona, ma cerchiamo di circoscrivere l’obiettivo. Devi affrontare l’ultimo esame universitario, quindi si presume che tu abbia un curriculum alle spalle che ti dovrebbe garantire da qualsivoglia sorpresa. Devi leggere in metrica dei senari giambici di Plauto. Come si sostituiscono i giambi lo sai.
Ora, con un po’ di buon senso, credo sia sufficiente esercitarti sui versi che devi portare, piuttosto che fare pura teoria metrica, a meno che l’esame non sia sostanzialmente su un corso monografico sul senario giambico.
E’ chiaro che un proceleusmatico seguito da un’anapesto scombina di brutto il ritmo giambico (sei brevi in fila), e probabilmente nessun autore sano di mente si sarà azzardato a tentare un simile esperimento. Ciò non toglie che *teoricamente* è possibile, in pratica non abbiamo riscontro del caso.
E qui torniamo al dilemma di sempre: studiamo la teoria di una lingua oppure prendiamo atto di quello che la lingua ci offre per comprenderne regole e strutture?
Nel caso specifico, troviamo giambi sciolti in quattro brevi, quindi in teoria ciò è sempre possibile, mentre in pratica il tuo collega (non ho mezzi per poterlo confermare o smentire) sostiene che questo tipo di scioglimento non avviene in adiacenza con un giambo sciolto in anapesto.
Ma alla fine dei fatti, a noi e a te cosa importa? Ci limitiamo a scandire i versi per come li troviamo, se dobbiamo solo leggere in metrica. Se invece abbiamo da fare un’analisi approfondita dell’uso degli scioglimenti del giambo in un determinato autore o in una determinata opera, allora faremo un lavoro di ricerca, che è ben altro dal comprendere, leggere e tradurre un testo.
Vai tranquilla, ciao!Carissimi, alla fine tutto è andato benone e a me non resta che ringraziarvi per l’aiuto. un abbraccio a tutti :clap:
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