• Questo topic ha 5 partecipanti e 15 risposte.
Stai visualizzando 15 post - dal 1 a 15 (di 16 totali)
  • Autore
    Post
  • #11736
    Faustus
    Partecipante

    Chi mi aiuta a scandire il seguente verso di Plauto(Mostellaria atto III,818):

    Viden vestibulum ante aedis hoc et ambulacrum,quoiusmodi?

    #14257
    imported_Peppone
    Partecipante

    Dopo un pomeriggio di passione, passato a sfogliare fior di manuali di prosodia e metrica, a consultare vocabolari ed edizioni teubneriane, a litigare col Major se una sillaba fosse breve o lunga, vi annuncio con somma gioia che… non siamo ancora riusciti a scandire correttamente il verso!

    Che si tratti di un settenario trocaico, questo è cosa certa, il cui schema è il seguente ricordando che le sillabe lunghe si possono sempre sostituire con due brevi.

    Nell’edizione Goetz- Shoel delle commedie plautine la scansione metrica che i curatori operano e che accenta solo le sillabe dispari è la seguente, e che segno col grassetto:

    Vìden vestibulum ante aedis hoc et àmbulacrum,quoìusmodi?

    Come riuscire a scandire correttamente questo verso? Manca poco…

    #14258
    imported_Sempronia
    Partecipante

    E’ possibile che sia così? ❓
    Viden vestibu lantae dishocet || ambu lacrum quoiusmo di

    (per praticità ho cancellato direttamente le sillabe su cui opera la sinalefe)

    #14259
    Major
    Partecipante

    E’ tutto il pomeriggio di ieri che tento di dire a Peppone che l’accento su AE di aedis non si trova e va su IS, e che quoiusmodi deve fare sinizesi e accentarsi sulla U… Ma lui no, imperterrito insiste a dire che quella scansione dell’edizione Goetz- Shoel ha da essere per forza giusta…

    #14260
    imported_Peppone
    Partecipante

    Beh, io mi sono fidato della scansione che ho trovato in quell’edizione. Lo so poi che inun punto dà i suoi problemi a seguirla… Chissà se Faustus ha già risolto l’arcano.

    #14261
    imported_Sempronia
    Partecipante

    Mi sono convinta che dev’essere così dopo aver riguardato un testo di cui avevo già parlato quando Francy chiedeva della metrica arcaica.
    Il mio problema era quoiusmodi, ma in quel testo, a proposito di Plauto e Terenzio, dice che è comune la lettura di quoius come monosillabo; aggiunge che la sillaba -us-, nelle forme ricorrenti eiusmodi e quoiusmodi, si abbrevia sebbene davanti a consonante.

    #14262
    Faustus
    Partecipante

    Visto che per tanti giorni nessuno rispondeva, solo ora ho riguardato senza molta speranza di aver suscitato interesse,,ho trovato,invece una bella sorpresa…Soprattutto quoiusmodi era il mio problema che ho risolto acquistando il testo del Questa sulla metrica di Plauto e Terenzio, al quale penso che Sempronia si riferisca:oius una sola entità.
    Per quanto riguarda il verso nel suo complesso, pensavo trattarsitonario giambico, risultandomi che la prima sillaba sia breve: mia principale fonte prosodica è un testo, trovato anni fa alla fiera di Pissignano sul Clitunno, stampato a Milano nel 1664 : Prosodia Bononiensis Novis Regulis…..aucta!

    #14263
    Simona Tomeo
    Partecipante

    Salve, sono nuova del forum, molto piacere!
    Avrei bisogno di un aiuto. Tra circa 10 gg ho da affrontare il mio ultimo esame universitario. Si tratta del famigerato esame di Storia della Lingua Latina con annessa lettura metrica e traduzione dell’Anfitrione plautino.
    A questo proposito volevo chiedere aiuto in merito al senario giambico. Volevo in particolare una spiegazione semplice e completa poichè sul testo di metrica che ho non è che sia proprio chiara la cosa…molto contorta direi…
    grazie mille.
    ovviamente se avete altre nozioni specifiche sull’opera e su Plauto cosicchè possa essere più preparata e cosciente non esitate a scriverlo.
    Grazie ancora

    #14264
    imported_Sempronia
    Partecipante

    @Simona Tomeo wrote:

    Salve, sono nuova del forum, molto piacere!
    Avrei bisogno di un aiuto. Tra circa 10 gg ho da affrontare il mio ultimo esame universitario. Si tratta del famigerato esame di Storia della Lingua Latina con annessa lettura metrica e traduzione dell’Anfitrione plautino.
    A questo proposito volevo chiedere aiuto in merito al senario giambico. Volevo in particolare una spiegazione semplice e completa poichè sul testo di metrica che ho non è che sia proprio chiara la cosa…molto contorta direi…
    grazie mille.
    ovviamente se avete altre nozioni specifiche sull’opera e su Plauto cosicchè possa essere più preparata e cosciente non esitate a scriverlo.
    Grazie ancora

    Benvenuta! 🙂
    Hai letto il topic in cui il prode Major paragona il senario giambico alla casa delle libertà? Se non è una spiegazione accattivante quella… 😮
    viewtopic.php?f=11&t=304

    #14265
    Simona Tomeo
    Partecipante

    Grazie! :inlove: Avevo già letto quella risposta ma, in verità, l’avevo sottovalutata!Forse mi sono lasciata ingannare dal suo tono giocoso!Comunque ti ringrazio e mi fido di te! 🙂

    #14266
    Major
    Partecipante

    A prescindere dal tono goliardico, il senario giambico non è affatto così scontato. Se hai dubbi chiedi pure! Ciao!

    #14267
    Simona Tomeo
    Partecipante

    @Major wrote:

    A prescindere dal tono goliardico, il senario giambico non è affatto così scontato. Se hai dubbi chiedi pure! Ciao!

    So perfettamente che non è un argomento scontato, altrimenti non avrei chiesto assistenza a persone esperte in materia come voi….come accennavo nel post precente avrei bisogno di una spiegazione semplice ma completa per affrontare l’ultimo esame universitario. Il mio manuale di metrica non mi ha convinto in merito, anzi ha fatto aumentare notevolmente i miei dubbi. Sto studiando l’Anfitrione plautino, da leggere in metrica solo nelle parti in senario.
    Grazie mille
    :*

    #14268
    Simona Tomeo
    Partecipante

    Scusate se vi disturbo ancora….ma un collega mi ha detto, e non so se sia una fesseria, che nelle varie sostituzioni possibili all’interno dei piedi del senario esiste una serie che non incontrerò mai, cioè che non esiste.
    Mi spiego meglio: mi pare abbia detto che mai un anapesto possa trovarsi seguito da un proceleusmatico(o viceversa) :sweat: :sweat: :sweat: .
    Sarà vero?

    #14269
    Major
    Partecipante

    Chiedo scusa, Simona, ma cerchiamo di circoscrivere l’obiettivo. Devi affrontare l’ultimo esame universitario, quindi si presume che tu abbia un curriculum alle spalle che ti dovrebbe garantire da qualsivoglia sorpresa. Devi leggere in metrica dei senari giambici di Plauto. Come si sostituiscono i giambi lo sai.
    Ora, con un po’ di buon senso, credo sia sufficiente esercitarti sui versi che devi portare, piuttosto che fare pura teoria metrica, a meno che l’esame non sia sostanzialmente su un corso monografico sul senario giambico.
    E’ chiaro che un proceleusmatico seguito da un’anapesto scombina di brutto il ritmo giambico (sei brevi in fila), e probabilmente nessun autore sano di mente si sarà azzardato a tentare un simile esperimento. Ciò non toglie che *teoricamente* è possibile, in pratica non abbiamo riscontro del caso.
    E qui torniamo al dilemma di sempre: studiamo la teoria di una lingua oppure prendiamo atto di quello che la lingua ci offre per comprenderne regole e strutture?
    Nel caso specifico, troviamo giambi sciolti in quattro brevi, quindi in teoria ciò è sempre possibile, mentre in pratica il tuo collega (non ho mezzi per poterlo confermare o smentire) sostiene che questo tipo di scioglimento non avviene in adiacenza con un giambo sciolto in anapesto.
    Ma alla fine dei fatti, a noi e a te cosa importa? Ci limitiamo a scandire i versi per come li troviamo, se dobbiamo solo leggere in metrica. Se invece abbiamo da fare un’analisi approfondita dell’uso degli scioglimenti del giambo in un determinato autore o in una determinata opera, allora faremo un lavoro di ricerca, che è ben altro dal comprendere, leggere e tradurre un testo.
    Vai tranquilla, ciao!

    #14270
    Simona Tomeo
    Partecipante

    @Major wrote:

    Chiedo scusa, Simona, ma cerchiamo di circoscrivere l’obiettivo. Devi affrontare l’ultimo esame universitario, quindi si presume che tu abbia un curriculum alle spalle che ti dovrebbe garantire da qualsivoglia sorpresa. Devi leggere in metrica dei senari giambici di Plauto. Come si sostituiscono i giambi lo sai.
    Ora, con un po’ di buon senso, credo sia sufficiente esercitarti sui versi che devi portare, piuttosto che fare pura teoria metrica, a meno che l’esame non sia sostanzialmente su un corso monografico sul senario giambico.
    E’ chiaro che un proceleusmatico seguito da un’anapesto scombina di brutto il ritmo giambico (sei brevi in fila), e probabilmente nessun autore sano di mente si sarà azzardato a tentare un simile esperimento. Ciò non toglie che *teoricamente* è possibile, in pratica non abbiamo riscontro del caso.
    E qui torniamo al dilemma di sempre: studiamo la teoria di una lingua oppure prendiamo atto di quello che la lingua ci offre per comprenderne regole e strutture?
    Nel caso specifico, troviamo giambi sciolti in quattro brevi, quindi in teoria ciò è sempre possibile, mentre in pratica il tuo collega (non ho mezzi per poterlo confermare o smentire) sostiene che questo tipo di scioglimento non avviene in adiacenza con un giambo sciolto in anapesto.
    Ma alla fine dei fatti, a noi e a te cosa importa? Ci limitiamo a scandire i versi per come li troviamo, se dobbiamo solo leggere in metrica. Se invece abbiamo da fare un’analisi approfondita dell’uso degli scioglimenti del giambo in un determinato autore o in una determinata opera, allora faremo un lavoro di ricerca, che è ben altro dal comprendere, leggere e tradurre un testo.
    Vai tranquilla, ciao!

    Carissimi, alla fine tutto è andato benone e a me non resta che ringraziarvi per l’aiuto. un abbraccio a tutti :clap:

Stai visualizzando 15 post - dal 1 a 15 (di 16 totali)
  • Devi essere connesso per rispondere a questo topic.