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  • #11731
    Gabriele
    Partecipante

    ciao, come sapete sto studiando il latino con la pronuncia restituta, però leggendo un termine mi è venuto un dubbio.
    La parola Arpyia, va letta con la y come ü gutturale, oppure, in questo caso, essendo seguita dalla i è possibile leggere arpia?
    Ad esempio per Cyprus o Syria, non ho dubbi, si pronuncia Süria e Cüprus (da considerare l’ovvia differenza tra ü e u nella pronuncia..), ma per Arpyia è possibile pronunciare un cacofonico Arpüia?

    Altra cosa, ho notato che non sempre, nella pronuncia restituta, la ph viene resa con P, ma a volte anche con F, esempio Philippus letto Filippus come normalmente si fa con la ecclesiastica, ma credo sia un errore (eppure, per non fare nomi, il corso assimil pronuncia così), ditemi voi.
    Grazie.

    #14230
    imported_Tiberius
    Partecipante

    Carissimo,

    se leggi y col suono ü, come suggerito dalla restituta alla luce del fatto che la y latina rende la u delle parole greche (che appunto per tradizione si legge ü), non dovresti avere problemi nemmeno con Arpyia. Il risultato non mi suona assolutamente cacofonico, anzi (ovviamente a patto che si pronunci bene la ü, come farebbe un francese – non all’italiana insomma!), forse anche perché ho l’orecchio abituato a questo gruppo vocalico in greco: lì -uia è suffisso nominale che forma sostantivi femminili come appunto Arpuia e il femminile di moltissimi aggettivi e participi, tutti letti abitualmente -üia. Del resto la i in posizione intervocalica si consonantizza e assume il suono j.

    Prendo spunto dal tuo esempio per osservare che tolto il suffisso -uia rimane la radice arp- che unito al suffisso verbale -azo forma in greco il verbo arpàzo (afferrare, rapire), chiaramente ricollegabile alla natura dell’Arpia. La radice arp- con diversa collocazione della vocale d’appoggio a diventa in latino rap-, da cui rapacem e il verbo rapire. I prestiti dotti prendono invece la radice con vocalismo greco, da cui l’avaro di Molière (= colui che vuole arraffare tutto) Arpagone (e non Rapagone)

    Ciao

    #14231
    Gabriele
    Partecipante

    Ciao Tiberius,
    recentemente ho iniziato ad ascoltare anche i cd di greco della assimil, che ti insegnano le lingue come vive, ebbene, a quanto pare la Phi greca va pronuncia proprio P+aspirazione, solo che mi sembra l’aspirazione non venga fatta, almeno io non la colgo. Ciò mi ha confortato, anche se invece nelle incisioni di latino, che però datano a quasi 50 anni fa, quando il processo di ricostruzione non era avanzato come dopo il lavoro del Prof. Allen su Vox Latina e Graeca, ph viene pronunciato come f.
    Ho notato altresì su youtube, in un video consigliatomi a suo tempo da Sempronia, dove un tale pronunciava metricamente (ammetto che quando ho fatto il mio video su Catullo sulla falsa riga di quello di Praefix ignoravo qualsiasi costruziome metrica, cosa che ignoro anche adesso, ma leggendo mi sono fatto un’idea almeno più chiara di cosa volesse dire la quantità), facendo quindi attenzione alle quantità i carmina, costui evitava sempre di pronunciare la consonante finale negli accusativi al termine dei versi. Ho chiesto spiegazioni e mi ha detto, in italiano per altro nonostante questo sia serbo o slavo comunque, che probabilmente la consonante finale non veniva pronunziata.

    #14232
    hassan123
    Partecipante

    La trovo un’idea davvero accattivante. Ora dovrò trovare i mezzi tecnologici per realizzarla, il che sarà difficile 😀

    ________________
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