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  • #11772
    Randall
    Partecipante

    Voi che ne pensate? 🙂

    #14453
    imported_Sempronia
    Partecipante

    Ne so troppo poco, ma mi sembra che, come per altre riforme epocali, si voglia a tutti i costi mettere il proprio timbro sulle grandi questioni di principio, senza la reale volontà di incidere sugli aspetti, anche quotidiani, che rendono quello universitario un percorso ad ostacoli.
    Un po’ come per la giustizia: proclami sui massimi sistemi, niente per fare concretamente in modo che le centinaia di migliaia di cause civili si chiudano in tempi ragionevoli.
    Sarà una questione di nozze con i fichi secchi? Non lo so, ma conosco abbastanza quello che sta succedendo nella scuola superiore per diffidare di un ministro che ha messo insieme in pochi mesi circolari, decreti, ordinanze, indicazioni nazionali, obiettivi di apprendimento, negando, precisando, correggendo oggi quello che prescriveva ieri.
    Basti dire che pochi giorni fa ha strombazzato (e diffuso con relativa circolare) che da quest’anno tutte le domande di pensionamento (quando si ricorderà, ci farà anche sapere la scadenza) devono essere trasmesse online, previa una procedura di registrazione sul sito del MIUR, che non si può fare se non si ha una casella di posta istituzionale; quindi, chi non aveva la mail, se l’è fatta di corsa; chi ce l’aveva, ha fatto la procedura di registrazione, compresa l’identificazione fisica da parte della segreteria, con passaggio di moduli cartacei (sic!). Tra l’altro, ho dovuto farela procedura per due colleghe che non sapevano che pesci pigliare…
    Una settimana dopo, contrordine, compagni! Altra circolare: ma no, avete capito male… :rofl:
    Ormai, ogni volta che arriva una circolare, bisogna aspettare da una settimana a un mese per essere certi che non sarà smentita.

    #14454
    Randall
    Partecipante

    personalmente, per quanto posso vedere, la Riforma contiene spunti interessanti ed altri meno. E’ ancora difficile giudicare il tutto, dato che non é ancora passata nella sua forma definitiva.

    Secondo me sono interessanti i punti che parlano della formazione del cda con gente esterna (per dare un taglio più industriale alla parte scientifica e creare una sinergia proficua) e quello che limita la durata del Rettore.

    Sono invece in disaccordo con il blocco dell’assunzione dei parenti fino al quarto grado: mi pare non solo ingiusto, ma anche inutile. La parentopoli si può combattere in altro modo. Spero che verrà emendato.

    La questione della nuova forma del ricercatore é in linea con la situazione nelle altre parti del mondo. Quindi mi pare anche qui un punto interessante, sempre che gli stipendi vengano adeguati! Ma non so bene questo, mi pare comunque che i Tenure Tracks avrebbero ricevuto stipendi abbastanza alti 2000 e qualcosa al mese.

    Accorpamento a 12 facoltà per Università: anche questo punto non mi pare sbagliato, ma ne so troppo poco, devo leggermi la faccenda.

    Abbassamento dell’età massima degli ordinari da 72 a 70 anni: bene! ma troppo timido, io avrei messo a 65 anni e la possibilità di diventare professore emerito in seguito (il prof resta nell’università, ma come pensionato e si deve dimettere da tutti gli incarichi direttivi, diciamo che resta come consulente per la sua vasta esperienza).

    Ciao

    #14455
    Gabriele
    Partecipante

    La riforma purtroppo si ritrova a dover tagliare qualcosa, cerca di tagliare sui professori, speriamo che poi le università nella loro autonomia, ovviamenta a danno degli studenti e per proteggere i loro dipendenti non facciano ricadere il tutto sulle tasse. A parte questo si è puntato il dito contro pratiche nepotistiche e contro il controllo ferreo che i dinosauri degli atenei esercitano per mandare avanti le università inserendo esclusivamente i loro pupilli. Non che debbano essere parenti per forza, ma osatemi negare che i concorsi pubblici per i dottorati e tanto più per gli assegni di ricerca e posti di professori non sono già pilotati e la spunta chi ha il protettore più influente.
    Ora molti -difensori dell’attuale sistema, in quanto leccaculi dei professori da cui sperano un inserimento senza concorrenza nell’organigramma- direbbero: Ma no, non è vero, ci sono persone preparatissime che anche se aiutate dai professori lo sono perché si fanno il mazzo così a gratis per aiutarli nelle loro ricerche ed in altre attività meno edificanti. Certo, tutto vero, ma questo succede perché i professori possono permetterselo, e se uno “serve” bene, allora è ritenuto un “giusto” premio l’assunzione senza prove, il merito insomma, secondo lor signori, si guadagna sgobbando, non competendo. Ma se sono tanto bravi questi signori, questi pupilli così riverenti, questi studiosi in erba che magari hanno affrontato gli stessi studi, le stesse scuole, ed hanno le stesse esperienze, che magari hanno gli stessi interessi sul piano della ricerca dei loro anziani mentori, perché non vogliono competere ad armi pari nel concorso pubblico e preferiscono andare sul sicuro?
    Eh no cari amici, mi spiace, ma qui non siamo fessi, se volete quel posto dovrete lottare, magari vincerete, perché comunque uno se arriva ad essere pupillo non può essere poco intelligente e poco motivato, questo lo concedo, e sicuramente l’esperienza accumulata grazie ad un supporto costante e diretto ad un professore aiuta e molto, ma non è detto che vinciate, se aveste il coraggio di combattere ad armi pari cari ricercatori da mezzo soldo bucato che sapete soltanto lagnarvi… 800 euro al mese, e precari dicono… Bene, ma fai quello che ti piace, e qualche prospettiva ce l’hai, se non altro non devi spazzare le strade, cucire tomaie, o invitare bulloni. Altri magari meglio di te, ma che ai prof risultano meno simpatici o chissà per quali altri motivi, invece ci devono andare perché se no si ritroverebbero alla Caritas e sotto un ponte.
    E poi hanno il coraggio di aizzare gli studenti, poveri fessi che protestano per una bandiera (rossa di solito), senza capire che protestano a loro danno per questi idioti che li vorrebbero tenere studenti a vita solo per avere una ragion d’essere nel loro lavoro… ma guai allo studente che, una volta terminati gli studi, tenta di entrare nel “loro” mondo.

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