- Questo topic ha 4 partecipanti e 5 risposte.
-
AutorePost
-
13 Settembre 2010 alle 08:00 #11748
Randall
PartecipanteSiamo arrivati oure a questo, ad Adro una scuola pubblica ha l’intero arredamento con il marchio Leghista.
La maggioranza (?) di destra (?) ovviamente ha detto che é folklore. Ora sì che mi sento tutelato…
che pena…
14 Settembre 2010 alle 11:46 #14334imported_Peppone
PartecipanteSignori,io non capisco perchè vi meravigliate tanto! Sono per caso i Leghisti a fare per primi un’operazione del genere? Certo che no! Si è ripreso un vecchio uso, ch’era caduto in desuetudine: quello di marchiare a memoria imperitura una realizzazione, affinchè sia chiaro a tutti, anche ai posteri, chi s’è impegnato per realizzarla.
Volete un esempio? Eccolo!Sotto quel bassorilievo ci sono tre bei fasci littori. S’è mai lamentato qualcuno?! 😀
16 Settembre 2010 alle 12:18 #14335Gabriele
PartecipanteIl littorio prima di essere un simbolo partitico è uno dei simboli della latinità, e quindi dell’italianità.
I marchi leghisti cosa sono, se non odio e vituperio all’Italia?17 Settembre 2010 alle 18:29 #14336imported_Sempronia
Partecipante@Gabriele wrote:
Il littorio prima di essere un simbolo partitico è uno dei simboli della latinità, e quindi dell’italianità.
I marchi leghisti cosa sono, se non odio e vituperio all’Italia?Non mi risulta che, fra i simboli dell’italianità, ci sia il fascio littorio, la cui presenza, massiccia nella Roma dei primi secoli, si va affievolendo fino a scomparire del tutto; ma poi, che significa italianità?
Se è il sentimento di appartenenza ad una comunità nazionale, identificata dai confini entro cui vive o dalla lingua con cui si esprime, o dalla storia che ha alle spalle, beh, l’unico simbolo che mi viene in mente è la bandiera, al massimo la testa di donna e lo stellone della Repubblica.
In verità, avverto un po’ di preoccupazione quando sento parlare di italianità o di concetti analoghi, perché molto spesso, anziché citarli per rimarcare la propria vicinanza a qualcuno, li si brandisce come una clava per sottolineare la lontananza e la diversità da altri.
Non vedo una gran diversità fra il sole delle Alpi e il fascio littorio, a questo proposito.19 Settembre 2010 alle 03:10 #14337Gabriele
PartecipanteLa nazionalità svolge proprio questo compito, marca la vicinanza degli uni e la distanza dagli altri. Accomunati, e diversificati da lingua, appartenenza storica, costumi, non dirò religione, in quanto in una società laica non è determinante.
Lo Stellone è simbolo monarchico, fortunatamente uno dei pochi non affossati.19 Settembre 2010 alle 08:11 #14338imported_Sempronia
Partecipante@Gabriele wrote:
La nazionalità svolge proprio questo compito, marca la vicinanza degli uni e la distanza dagli altri.
E’ su questo che non sono d’accordo: sentire la propria vicinanza a qualcuno non comporta come diretta conseguenza marcare la distanza da altri.
@Gabriele wrote:Lo Stellone è simbolo monarchico, fortunatamente uno dei pochi non affossati.
Se intendi “simbolo monarchico” nel senso che identifica una forma di governo piuttosto che un’altra, non ci siamo proprio: la rappresentazione dell’Italia come una donna florida, con la testa sormontata da una stella a cinque punte, è molto più antica della nascita di uno Stato nazionale, meno che meno della nascita del regno sabaudo.
La stella è inserita per un certo periodo nello stendardo del Regno d’Italia, ma non certo come emblema del regno o del regime monarchico, bensì dell’Italia.
Difficile negare che, essendo la stella l’emblema onnipresente della Repubblica italiana, la sua scelta rappresenti la continuità della nazione, non un tipo di governo o l’altro. -
AutorePost
- Devi essere connesso per rispondere a questo topic.