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  • #11442
    france-82
    Partecipante

    Salve a tutti.
    Ho deciso di iniziare questo nuovo argomento per sapere da tutti voi quali storie-antologie avete avuto al liceo e che avete amato o odiato per le loro caratteristiche.
    Io possiedo il Pontiggia-Grandi, il Bettini “Limina” e il Garbarino a volume unico.
    Il primo, che hoi usato al liceo, è proprio ben fatto: chiaro, molto approfondito, dalla scrittura elegante e con brani antologici molto curati nelle introduzioni (tanto da fungere quasi da guide alla lettura). Il secondo, invece, l’ho comperato su consiglio di un vecchio membro di Discipulus.it: è di taglio antropologico, ha un’antologia integrata (cioè presenta anche brani solo in latino con note), possiede molte schede, percorsi letterari e antropologici ed è particolarmente stimolante non solo per i contenuti, ma anche per la grafica. Il terzo (comperato per l’università), trattandosi di un volume unico, presenta un’antologia molto ristretta e la teoria non presenta caratteristiche che la rendono particolare; diaciamo che è un libro comodo per chi voglia avere tutta la letteratura latina in un unico libro; interessanti sono però le schede tematiche che qua e là spuntano nella trattazione.
    In particolare mi piacerebbe avere informazioni su due libri che mi incuriosiscono, ma che non ho mai avuto il piacere di sfogliare: Il De Bernardis-Sorci, “SPQR”, Palumbo editore e il Roncoroni e altri, “Documenta humanitatis” (o altre edizioni), Signorelli editore (quest’ultimo libro è tra l’altro adottatto da tantissimi licei).
    Ora lascio a Voi la parola, Ciao.

    #12436
    Dema
    Partecipante

    Io ho usato il Roncoroni al liceo (Exempla humanitatis, la seconda creazione del Roncoroni tratta daStudia Humanitatis, a cui sono seguiti Documenta humanitatis e, nell’ultimo anno, Humanitatis radices). Pur non possedendo gli altri titoli, posso dire che Exempla humanitatis è il meno riuscito della serie, in quanto è frutto di un’ecessiva riduzione contenutistica (da 5 volumi di Studia si è passati a due volumi di Exempla). Ho potuto però vedere gli ultimi due titoli e posso certamente dire che la qualità è tornata all’antica eccellenza.
    Un libro davvero ben fatto, che coniuga storia della letteratura, appendici storiche e culturali, antologia e, almeno così mi sembra in Documenta humanitatis, esercizi di traduzione come allenamento linguistico contestualizzati nell’ambito letterario. Se davvero lo vuoi prendere, te lo consiglio assolutamente! L’importante è che lasci da parte Exempla humanitatis, troppo scarno.

    #12437
    imported_Dionisius
    Partecipante

    Io studio sul “Corso integrato di Letteratura Latina” di Conte-Pianezzola in cinque volumi.

    La trovo un’ottima storia della letteratura, felicemente integrata, come dice il titolo, da abbondanti sezioni antologiche per la maggior parte in latino con note. Sono assai frequenti inserti di carattere comparatistico, tematico, culturale. Al termine di ogni capitolo è poi proposta una ricca bibliografia, dove è facile trovare titoli davvero interessanti.

    Graficamente è godibilissimo: si innesta su un azzurro tenue (tipo quello di Discipulus) che tranquillizza e facilita la concentrazione.

    Non ci sono dubbi, è un Corso che adoro.

    #12438
    Andrew
    Partecipante

    @Dionisius wrote:

    Graficamente è godibilissimo: si innesta su un azzurro tenue (tipo quello di Discipulus) che tranquillizza e facilita la concentrazione.

    Di letteratura usavo il Bettini… “il bosco sacro” (rinominato il sacro boschetto, con certe allusioni hem 😀 )

    La grafica era di un bel rosso brillante come piace a me…energico

    Interessantissime le schede di approfondimento antropologico e quelle di confronto letterario…Molto sorvolato a mio parere l’aspetto interpretativo degli autori a scapito di quello tecnico dell’analisi formale

    #12439
    imported_Dionisius
    Partecipante

    @Andrew wrote:

    La grafica era di un bel rosso brillante come piace a me…energico

    Concordo sul fatto che il rosso sia stimolante: su questa tinta è basata la mia storia della letteratura Italiana, e devo dire che conferisce carica e energia.

    Tralascio ogni riferimento al “sacro boschetto” 😀

    Comunque sarebbe interessante sapere in che modo e quanto la grafica (e in particolare l’impianto cromatico), influsica sull’efficacia e sulla riuscita di un libro di testo. Si potrebbe aprire una finestra in “sondaggi”…

    #12440
    Andrew
    Partecipante

    @Dionisius wrote:

    Comunque sarebbe interessante sapere in che modo e quanto la grafica (e in particolare l’impianto cromatico), influsica sull’efficacia e sulla riuscita di un libro di testo. Si potrebbe aprire una finestra in “sondaggi”…

    Volendo anche l’odore delle pagine è un modo per départager…Certi libri he puzzano di petrolio li butterei nel Livenza

    #12441
    Dema
    Partecipante

    @Andrew wrote:

    Certi libri he puzzano di petrolio li butterei nel Livenza

    Così poi inquineresti l’intero ecosistema fluviale! (non mi riferisco solo agli inchiostri di certi libri, ma anche ai loro contentuti!)

    #12442
    imported_Atticus
    Partecipante

    Qualche tempo addietro su una bancarella di libri usati ho trovato per la modica cifra di quindici euri una “Storia della letteratura latina” di Ettore Paratore (Sansoni) in buonissime condizioni e, memore della considerazione di cui gode l’autore da parte di alcuni discipuli (Umanista e Sofista in primis 😛 ) l’ho acquistata.

    E’ un bel tomo che all’apparenza potrebbe dissuadere più di uno dall’aprirlo ma, se si ha l’accortezza di non iniziarlo dalla prima pagina e di entrarci dentro a poco a poco cercando di volta in volta notizie sull’autore che ci interessa o ci incuriosisce, l’apparenza di dotto trattato cede il passo ad una prosa gradevole e stimolante che invita alla lettura. Lo stile narrativo intrecciando strettamente storia e letteratura rende la lettura piacevole e interessante anche se la trattazione presuppone spesso competenze di carattere universitario che mi mancano.
    Per certi versi il taglio narrativo mi ricorda molto da vicino la “Storia della filosofia occidentale” di Russel, dove le varie correnti filosofiche vengono presentate mescolate ad ampie trattazioni storiche. La veste grafica è a mio parere non consona al valore dell’opera e al suo prezzo di listino che nel 2000 non si poteva certo definire popolare (90.000 delle vecchie lire).
    E’ un peccato, perchè secondo me il contenuto meriterebbe una più degna cornice e, se è pur vero che alla fine è il testo che conta, leggere le stesse cose in un’edizione bella, curata e commentata a dovere piuttosto che in una edizione stampata su carta dall’aspetto riciclato, a parer mio, raddoppia il gusto della lettura.
    Sicuramente nelle scelte degli editori hanno la precedenza considerazioni di carattere commerciale ma dispiace sempre quando si incontrano opere dove veste grafica e contenuto non si sposano. D’altra parte questo non è il primo caso che mi passa per le mani. Da tempo cerco una edizione migliore del bellissimo libro di Huizinga “L’autunno del medioevo” che possiedo in una purtroppo economica e stropicciata versione.
    Niente da fare! ;( Per adesso sono costretto a tenermi il capolavoro così com’è mentre tanti altri libri di ben più infima condizione mi prendono in giro dagli scaffali della libreria con le loro appariscenti e rutilanti rilegature che circondano il nulla. (E si badi bene che non sto parlando di rilegature in marocchino a fregi d’oro. Ci sono moltissimi esempi di bellissime edizioni in brossura che sono un piacere da guardare e consultare.)

    #12443
    Andrew
    Partecipante

    @Atticus wrote:

    Per adesso sono costretto a tenermi il capolavoro così com’è mentre tanti altri libri di ben più infima condizione mi prendono in giro dagli scaffali della libreria con le loro appariscenti e rutilanti rilegature che circondano il nulla. (E si badi bene che non sto parlando di rilegature in marocchino a fregi d’oro. Ci sono moltissimi esempi di bellissime edizioni in brossura che sono un piacere da guardare e consultare.)

    Se fossi in te fotocopierei il malloppone e farei rilegare ex novo le fortocopie…Non hai idea quante volte l’abbia fatto con le vecchie scartoffie maltenute delle intavolature che mi vengono date. 😐

    Anche una rilegatura a spirale può essere molto carina da vedere, basta mettere un cartoncino di un bel colore davanti (arancione antico, un rosa salmone to’) e uno dietro con superficie ruvida stile finto legno pressato di colore nero e la cosa diventa strafigosa 😀

    @Dema wrote:

    Così poi inquineresti l’intero ecosistema fluviale! (non mi riferisco solo agli inchiostri di certi libri, ma anche ai loro contentuti!)

    Povere trote e poveri temoli…Si devono sorbire delle pessime edizioni :worried:
    😆

    #12444
    imported_Atticus
    Partecipante

    @Andrew wrote:

    Anche una rilegatura a spirale può essere molto carina da vedere, basta mettere un cartoncino di un bel colore davanti (arancione antico, un rosa salmone to’) e uno dietro con superficie ruvida stile finto legno pressato di colore nero e la cosa diventa strafigosa 😀

    Spirali? Cartoncini al salmone? Fotocopie? Nella mia libreria!! Aaaghghrrr..

    Basta Atticus, smettila di mordere il tavolo. Da bravo, lasciaaa…
    ( Dico gente, un po’ d’attenzione perbacco! Questi sono colpi tremendi per le coronarie del vecchio. :sweat: )

    #12445
    Andrew
    Partecipante

    @Atticus wrote:

    Spirali? Cartoncini al salmone? Fotocopie? Nella mia libreria!! Aaaghghrrr..

    ;( E… Er…Era una pr…proposta…

    😆

    #12446
    imported_Peppone
    Partecipante

    Come capisco le manie da bibliofilo del nostro Atticus! 😆

    @Atticus wrote:

    E’ un peccato, perchè secondo me il contenuto meriterebbe una più degna cornice e, se è pur vero che alla fine è il testo che conta, leggere le stesse cose in un’edizione bella, curata e commentata a dovere piuttosto che in una edizione stampata su carta dall’aspetto riciclato, a parer mio, raddoppia il gusto della lettura.

    Non potrei essere più d’accordo! Il testo, ovvero l’elemento essenziale di un libro, deve avere una degna cornice. Mi riferisco alla carta su cui il libro viene stampato, alla impaginazione etc. Ho visto dei bei fogli di carta riciclata a cui era stata ridonata un color avorio: perchè allora molte edizioni devono avere la carta di quell’orribile colore grigio? Fa venire lo sconforto leggere un testo su tali pagine!
    E poi, sebbene io non abbia nulla contro le edizioni economiche (anzi), non ho mai potuto capire a chi giova avere dei classici in edizione economica, senza commento o note di alcun genere. Che funzione ha avere la Divina Commedia senza un briciolo di commento, stampata su grigi e maleodoranti fogli? Non dico che un libro del genere vada scritto su spessi fogli di pergamena purpurea (eppure un tempo si faceva!), né che sia poco “rispettoso” averlo in brossura su carta riciclata: dico che avere un classico in edizione economica, senza quel commento necessario alla comprensione del testo, cosa che spesso è carente nelle edizioni economiche, rende inservibile il libro, rendendolo degno di quei pochi spiccioli che ci è costato.

    @Atticus wrote:

    Da tempo cerco una edizione migliore del bellissimo libro di Huizinga “L’autunno del medioevo” che possiedo in una purtroppo economica e stropicciata versione.

    Se è la stessa edizione della BUR che possiedo, non è poi tra le peggiori edizioni economiche rintracciabili. Certo, le pagine sono di un grigio sconfortante e non odoreranno di biancospino, ma ho visto di peggio! 🙂

    #12447
    Ptolemaios
    Partecipante

    @Atticus wrote:

    Spirali? Cartoncini al salmone? Fotocopie? Nella mia libreria!! Aaaghghrrr..

    Eh, Atticus, lo so che non è il massimo. Ma se vuoi un libro che è fuori catalogo (detesto queste due parole e ciò che implicano :swear:) è l’unico modo. ;( Altrimenti tocca tenersi desiderio e lacrime.
    @Andrew wrote:

    basta mettere un cartoncino di un bel colore davanti (arancione antico, un rosa salmone to’) e la cosa diventa strafigosa 😀

    E la cosa diventa strafigosa? Andrew… Ma Atticus ha ragione! Personalmente un cartoncino davanti lo trovo davvero bruttino… Prova a mettere un foglio trasparente con sotto la fotocopia della copertina (al massimo te ne componi una), magari a colori. Poi, con spirale bianca e retro grigino il tutto prende un aspetto molto piacevole a vedersi. 8)

    #12448
    Andrew
    Partecipante

    @Ptolemaios wrote:

    E la cosa diventa strafigosa? Andrew… Ma Atticus ha ragione! Personalmente un cartoncino davanti lo trovo davvero bruttino… Prova a mettere un foglio trasparente con sotto la fotocopia della copertina (al massimo te ne componi una), magari a colori. Poi, con spirale bianca e retro grigino il tutto prende un aspetto molto piacevole a vedersi. 8)

    Forse mi sono spiegato male :tmi:

    Mi sembrava scontato mettere in fronte un foglio plastificato…Poi ovvio mi sembrava stampare il cartoncino (per questo bisogna andare in eliotecnica perchè una normale fotocopiatrice non lo fa) con la copertina del libro magari in solo tonalità di bianco e nero (senza tonalità intermedie di grigi…che fa un effetto stampa antica)

    Dovreste vedere le intavolature cinquecentesche che ho fotocopiato… che per il 90 % sono facsimili delle stampe o dei manoscritti originali…Come le intendo io sono veramente strafigose 🙂

    Ca………..volo con 2 zeta………. se avessi la fotocamera funzionante vi farei vedere 8)

    #12449
    Ptolemaios
    Partecipante

    Allora è come dicevo io… 😀 Mi pareva strano.
    Mancherebbero solo i rilievi dei caratteri, proprio come le stampe antiche, su cui far scivolare le dita con sommo piacere… :inlove:

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