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  • #11821
    Randall
    Partecipante

    Arcore, anzi San Patrignano

    Eccola, finalmente, la verità. Berlusconi se l’è tenuta in serbo per mesi, e ora che è impossibile negare i generosi bonifici a Ruby rivela che l’ha ricoperta di soldi per toglierla dallo schifoso mondo della prostituzione.

    Si va ad Arcore, insomma, come a San Patrignano.

    Secondo la procura di Milano e secondo centinaia di intercettazioni che parlano da sole anche questa è una clamorosa balla, come quella della nipote di Mubarak. Anche perché – come segnala giustamente un lettore – sembra perlomeno singolare che la nipote di un presidente in Egitto faccia invece la prostituta a Milano.

    Ma per spirito di patria, solo per un attimo, ammettiamo pure che sia vero.

    In questo caso, ci troviamo di fronte a un presidente del Consiglio che per salvare una ragazza dalle alcove a pagamento non le regala un lavoro o una borsa di studio, ma collanine di diamanti, decine di migliaia di euro in contanti e numerosi appuntamento con Lele Mora.

    Dunque, delle due l’una. O il premier è un favoreggiatore della prostituzione minorile, e ci penseranno i giudici. Oppure è il peggior rieducatore che si sia visto in circolazione, e allora si spera ci pensino gli elettori.

    #14640
    imported_Atticus
    Partecipante

    Di solito non amo le catene di Sant’Antonio ma questa volta faccio volentieri un eccezione.



    “Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo.

    Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini?

    Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale.
    La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al
    forte piuttosto che al giusto.

    Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe
    il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto.

    Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto
    esemplare dei suoi contemporanei.

    Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt’al più il leader di un partito di modesto seguito,
    un personaggio un po’ ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza,
    offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico.
    In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano.

    Ammiratore della forza venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio,
    presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti,
    si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori;
    mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un
    proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare.”

    Elsa Morante



    ….il testo è del 1945….

    Con invito di diffusione…

    #14641
    Randall
    Partecipante

    “Anche a me di rado sale dal petto un impeto contro di lui al pensiero della rovina a cui ha portato l’Italia e della corrutela profonda che lascia nella vita pubblica (…) Ma pure rifletto talvolta che ben potrà darsi il caso che i miei colleghi in istoriografia… fors’anche lo esalteranno. Perciò mentalmente m’indirizzo a loro, colà, in quel futuro mondo che sarà il loro, per avvertirli che lascino stare, che resistano alla seduzione delle tesi paradossali e ingegnose e ‘brillanti’, perchè l’uomo, nella sua realtà, era di corta intelligenza, correlativa alla sua radicale deficienza di sensibilità morale, ignorante, di quella ignoranza sostanziale che è nel non intendere e non conoscere gli elementari rapporti della vita umana e civile, incapace di autocritica al pari che di scrupoli di coscienza, vanitosissimo, privo di ogni gusto in ogni sua parola e gesto, sempre tra il pacchiano e l’arrogante. Chiamato a rispondere del danno e dell’onta in cui ha gettato l’Italia, con le sue parole e la sua azione e con tutte le sue arti di sopraffazione e di corruzione, potrebbe rispondere agli italiani come quello sciagurato capopolo di Firenze, di cui ci parla Giovanni Villani, rispose ai suoi compagni di esilio che gli rinfacciavano di averli condotti al disastro di Montaperti: “E voi, perchè mi avete creduto?”

    Benedetto Croce, Diari, 2 dicembre 1943

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