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  • #11505
    Abelardus
    Partecipante

    La divinità dei Galli
    Ex omnibus dis Mercurium maxime Galli colunt. Huius plurima sunt in Gallia simulacra; hunc omnium artium doctrinarumque inventorem esse dicunt; hunc viarum itinerumque ducem iudicant; hunc ad quaestus pecuniae mercaturaeque habere vim maximam putant. Sed etiam Apollinem et Martem et Iovem et Minervam Galli honorant. De his eandem fere quam reliquae gentes habent opinionem; nam Apollinem morbos depellere ac vaticinationi praeesse, Minervam operum atque artificiorum initia tradere, Iovem imperiium caelestium tenere, Martem bella gerere censent. Huic ante pugnam plerumque totam bellicam praedam devovent; cum autem hostem superaverunt animalia deorum numini immolant reliquasque res in unum locum congerunt.

    Tra tutti gli dei i Galli onorano specialmente Mercurio. Le immagini di questo sono moltissime in Gallia; dicono che sia l’inventore di tutte le arti e le dottrine; considerano che questo abbia una grande forza per fare guadagni e commercio. Ma i Galli onorano anche Apollo e Marte, Giove e Minerva. Su questi hanno la stessa opinione che i restanti popoli; infatti pensano che Apollo allontani la malattia e regoli la profezia, Minerva insegni i principi delle arti e dei mestieri, Giove abbia il potere celeste, Marte diriga le guerre. Consacrano a questo prima della battaglia la maggior parte del bottino di guerra; quando inoltre hanno battuto il nemico, immolano gli animali alla volontà degli dei e ammassano le restanti cose in un sol luogo.

    Ringraziarvi non è superfluo.

    Abelardo

    #12830
    Dema
    Partecipante

    La divinità dei Galli
    Ex omnibus dis Mercurium maxime Galli colunt. Huius plurima sunt in Gallia simulacra; hunc omnium artium doctrinarumque inventorem esse dicunt; hunc viarum itinerumque ducem iudicant; hunc ad quaestus pecuniae mercaturaeque habere vim maximam putant. Sed etiam Apollinem et Martem et Iovem et Minervam Galli honorant. De his eandem fere quam reliquae gentes habent opinionem; nam Apollinem morbos depellere ac vaticinationi praeesse, Minervam operum atque artificiorum initia tradere, Iovem imperiium caelestium tenere, Martem bella gerere censent. Huic ante pugnam plerumque totam bellicam praedam devovent; cum autem hostem superaverunt animalia deorum numini immolant reliquasque res in unum locum congerunt.

    Tra tutti gli dei i Galli venerano specialmente Mercurio. Le statue di questo sono moltissime in Gallia; dicono che sia il fondatore di tutte le arti e le dottrine; lo ritengono guida delle strade e dei viaggi, ritengono che questo abbia una grande forza per i traffici del denaro e del commercio. Ma i Galli venerano anche Apollo e Marte, Giove e Minerva. Su questi hanno pressochè la stessa considerazione che (hanno) i restanti popoli; infatti pensano che Apollo allontani le malattie e regoli la profezia, Minerva insegni (tramandi) i principi delle arti e dei mestieri, Giove abbia il potere dei celesti (degli dei celesti), Marte conduca le guerre. Consacrano a questo prima della battaglia la maggior parte del bottino di guerra; quando inoltre hanno battuto il nemico, immolano gli animali alla volontà (potenza) degli dei e ammassano le restanti cose in un sol luogo.

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