Queste norme sembreranno veramente banali ma non lo sono. Uno studente che traduce bene riesce non perché conosca meglio di tutti gli altri la teoria, ma perché usa un corretto metodo di traduzione. Bisogna sempre ricordarsi di tradurre con metodo. Ecco alcune norme generali da seguire, utili sia per le frasi isolate che per i brani continui:
- E’ assolutamente inutile, anzi controproducente, aprire il vocabolario prima di aver eseguito alcune operazioni preliminari, necessarie per la comprensione. Questo presuppone però che si conosca un buon numero di parole del lessico latino di base. Sarà forse una brutta sorpresa, ma il possesso di un vocabolario latino non è affatto garanzia di una traduzione corretta; invece la conoscenza di molte parole latine facilita molto la comprensione del senso globale.
- La prima operazione utile (in caso di versione continua) è la lettura ragionata del titolo, che spesso dà informazioni importanti sul personaggio o sulla vicenda o sulle riflessioni proposte dall’autore. Bisogna chiedersi cosa si sa già su quell’argomento; se è mitologico, fare una breve ricerca sul protagonista (si potrebbe scoprire che Enea era un uomo e non una donna!); se è storico, rinfrescare le proprie conoscenze o cercarle velocemente (per evitare che, alla fine, il popolo vincitore di una guerra risulti nella traduzione il vinto!).
- Fase successiva, valida per frasi e versioni: lettura accurata dell’intero testo, anche ripetuta, alla ricerca di tutte le informazioni implicite: se si trova un nam, congiunzione esplicativa (= infatti), ci si deve aspettare che lì venga spiegato un concetto espresso in precedenza; se ci sono parole inizianti con maiuscola, si parlerà di luoghi, personaggi o popoli.
- Si procede, in caso di frase isolata più o meno breve, sottolineando il predicato e ricercando il soggetto coerente con esso; se i predicati sono più di uno, s’individuano le connessioni (congiunzioni); all’interno di ciascuna proposizione si raggruppano in blocchi (sintagmi) i nomi con i rispettivi attributi ed eventuali preposizioni (se c’è ex, deve esserci almeno un nome in ablativo, con cui ex va raggruppato). A questo punto ci si chiede quale possa essere la funzione dei singoli sintagmi, vista sempre in relazione al verbo (se c’è un predicato venit, un sintagma in accusativo non potrà essere interpretato come oggetto, essendo venit intransitivo).
- Le operazioni precedenti, se eseguite scrupolosamente, dovrebbero aver già dato una notevole quantità d’informazioni sul significato globale del testo. La consultazione del vocabolario, a questo punto, va fatta soprattutto per avere la conferma o la smentita di ipotesi di interpretazione. Il corretto uso del vocabolario (com’è fatto, che significano i simboli, come ci si orienta al suo interno) è altra storia.
Una guida più dettagliata all’analisi di brani dalla sintassi complessa verrà presentata nel prosieguo del corso.
“Si procede, in caso di frase isolata più o meno breve,sottolineando il predicato e ricercando il soggetto coerente con esso; se i predicati sono più di uno, s’individuano le connessioni (congiunzioni); all’interno di ciascuna proposizione si raggruppano in blocchi (sintagmi) i nomi con i rispettivi attributi ed eventuali preposizioni”
Ok ma se io ho gravi carenze in Italiano e non so cosa vuol dire manco lontanamente “PREDICATO” “SOGGETTO COERENTE CON ESSO” “CONGIUNZIONI” “SINTAGMI”, come si fa?
La mia prof mi ha detto che se non conosciamo la grammatica italiana dobbiamo provvedere da soli perchè lei non può fermarsi su quello su quello. Quindi lei continua imperterrita…
Io mi definirei un uno pseudoautodidatta. Più o meno le cose le dobbiamo fare solo noi. Lei ci indica cosa studiare solamente.
Anche se mi piace il Latino, sono in piena crisi esistenziale! A causa del latino. Ho una settimana per fare 6 esercizi e non so manco do mette le mani. Ogni esercizio di traduzioni frasi c vogliono 2 ore e io non posso perdere tutto sto tempo della vita mia perchè non sapendo dove mette le mani ci metto tutto sto tempo.
Se potete. Help!!!
Non ho capito una cosa: sei uno studente di scuola superiore al primo anno di latino?
Non hai mai, dico mai, tra scuola elementare e media, sentito parlare di predicato verbale?
E la prof di cui parli dovrebbe insegnarti solo il latino o anche l’italiano?
Né lei né altri i primi giorni di scuola hanno fatto un sondaggio per verificare se aveste le conoscenze minime per andare avanti?
Secondo la mia esperienza, non si può semplicemente dire: “Se avete lacune in grammatica, arrangiatevi”.
Certo, non si può bloccare tutta l’attività didattica in attesa che un eventuale “ritardatario” recuperi, ma ci sono le vie di mezzo: lezioni supplementari personalizzate, spiegazioni di ripasso, esercizi “ad personam”, insomma tutto un armamentario che va sotto il nome di “strategie per il recupero”. Talvolta non funziona nemmeno questo, ma almeno ci si prova!