Lucrezio: Mors immortalis (dalla morte alla vita, poesia come antidoto alla paura)

Sabato 25 Ottobre, ore 18 – Pordenone – Caffè letterario in Piazza della Motta (vicino ex convento S.Francesco)

Lavori tratti dall’ormai collaudatissimo progetto “Voce dei Classici” del Liceo Leopardi-Majorana (PN)

Lettura di brani classici della letteratura latina con dialogo musicale (con caffè e brioches annessi e connessi ovvio)

Allievi del liceo Leopardi-Majorana, performers
Prof.ssa Liviana Covre, Direzione artistica
Andrea Antonel, liuto rinascimentale

[googleMap]590|400|16|0|0|Piazza della Motta, Pordenone|Caffè Letterario, Piazza della Motta, Pordenone[/googleMap]

One Reply to “Lucrezio: Mors immortalis (dalla morte alla vita, poesia come antidoto alla paura)”

  1. Ed ecco un piccolo resoconto della serata =)

    Il pubblico ha gradito l’accostamento di musica antica e letteratura.
    Il tema mors immortalis ha dato la possibilità di spaziare molto nella storia della letteratura, il lietmotiv era la ricerca del farmacon contro la paura e l’angoscia che stanno dietro l’effimera esistenza dell’uomo…ovviamente le risposte che ciascun autore portava erano le più diverse possibili, ma comunque una possibilità di riscatto e nuova speranza sono i punti di arrivo di questo percorso. Assolutamente quanto riguarda Lucrezio non potevano mancare il paragone della poesia come miele per addolcire l’amara medicina ai fanciulli, oltre gli episodi della peste e della morte della città, passando poi a Platone, Cicerone e Orazio fino a Manzoni con il momento di spannung emotivo della serata con il passo della madre di Cecilia per arrivare ai giorni nostri con i versi di Saba e Alda Marini. Il compito del liuto era quello di accompagnare con dolci accenti, or lieti or mesti, ciò che veniva letto…Molto veniva improvvisato, su bassi ostinati rinascimentali e secenteschi, improvvisazioni polifoniche su di un modo musicale adatto al contesto, prendendo spunto dalla teoria della retorica musicale cinquecentesca (quella che diventerà nel 600 la teoria degli affetti) ma c’era lo spazio anche per qualche grande compositore del rinascimento come J.A. Dalza, F. da Milano o J. Dowland. La serata si è conclusa con stuzzichini e cocktails e qualche chiacchera in compagnia.

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