Lectio: Globuli [Cato, De Re Rustica, 79]
Simili ai precedenti “bocconcini al formaggio”, questi globuli (lett. palline) hanno forma diversa e sono fritti. Questi globuli sono eccellenti come aperitivo, e possono benissimo accompagnare un antipasto.
Sconsigliato è il loro utilizzo come pane vero e proprio.
Globos sic facito: caseum cum alica(1) ad eundem modum misceto; inde, quantos voles facere, facito. In aenum(2) caldum unguen(3) indito. Singulos aut binos(4) coquito versatoque crebro(5) duabus rudibus(6): coctos eximito, eos melle unguito, papaver infriato: ita ponito.
- alica: è il farro, e per estensione la farina di farro.
- aenum: è il recipiente di rame, etimologicamente collegato al termine aes, aeris che significa “bronzo, rame”.
- unguen: unguĕn, unguinis è genericamente il “grasso” quindi strutto od olio.
- singulos, binos: questi aggettivi numerali distributivi indicano “uno/due per volta”.
- crebro: ablativo avverbiale, “di frequente”.
- rudibus: rudis, -is è la spatola, il mestolo in legno.
PALLINE AL FORMAGGIO
Così preparerai le palline al formaggio: mescola 350g di farina di farro e 350g di ricotta. Insaporisci con un pizzico di sale. Ora modella tante focaccine schiacchiate, del diametro di 3 cm. Metti in una pentola abbondante olio, e fa che giunga ad ebollizione. Quindi cuoci le palline, badando di non metterne troppe a cuocere in una volta sola; rigirale frequentemente. Quando saranno cotte, spargile di miele e spolverale con del papavero. Così le servirai.
Monitus Gnari
- Il testo latino, come s’è visto, non specifica il tipo di formaggio da utilizzare. Nella ricetta si propone la ricotta vaccina, ma felice sostituti possono essere la ricotta caprina oppure un mix di 200 gr ricotta (vaccina o caprina) e 150 gr scamorza (affumicata o no).
Il vostro sito è molto interessante. posso sottoporre le vostre ricette riviste di Apicio durante le lezioni di un PON sull’alimentazione? ed utilizzarle per un ricettario della scuola?
grazie
Nessun problema, chiediamo soltanto che vengano riportati i credits del sito e dell’autore dei messaggi, a cui credo farebbe immenso piacere avere una copia in formato elettronico (ma anche cartaceo) del lavoro che dovesse venire svolto!
Le ricette possono essere usate senza problema: non sono mie, ma di Apicio. Voglio comunque ricordare e segnalare il già citato volume curato da Attilio A. Del Re, “De re coquinaria”, Viennepierre edizioni: testo meraviglioso, illuminante per le sue interpretazioni di alcune ricette e per le dosi degli ingredienti.