Comprare un classico latino: quali possibilità?
La prima cosa da fare quando vogliamo acquistare un classico della letteratura latina è decidere esattamente qual è lo scopo del nostro acquisto: leggerlo in italiano avendo anche la possibilità di gettare un occhio sul testo latino? leggerlo in latino potendo consultare l’apparato critico? avere un bel volume con rilegatura in stoffa e titoli in oro da sfoggiare nella nostra biblioteca? apprezzare una traduzione d’arte, oppure leggere una traduzione qualsiasi, purché ci sia?
Il mercato soddisfa tutte le diverse esigenze di questo e altro tipo, perciò attenzione a sapere bene innanzitutto che cosa ci aspettiamo dal libro che vogliamo comprare. In generale, queste sono le principali tipologie editoriali in materia:
- testi latini con traduzione a fronte;
- testi latini solo in latino;
- testi latini solo in traduzione;
- edizioni economiche e pregiate;
- traduzioni d’autore e traduzioni “di servizio”.
Qui di seguito troverete alcune indicazioni che potrebbero guidarci al momento di andare in libreria.
Il contributo di utenti che vogliano proporre recensioni a singoli volumi sarà molto gradito!
Testo originale solo, testo italiano solo, o meglio in coppia?
Un grande distinguo fra i testi in commercio va fatto anzitutto in base alla presenza o meno della traduzione italiana, o viceversa del testo latino. Com’è evidente, i tre diversi tipi editoriali si addicono alle esigenze di un pubblico differenziato.
1. Solo in latino. I testi latini solo in latino consistono solitamente nelle edizioni critiche, e sono dirette a un pubblico ristretto di tecnici in grado di leggere e comprendere la lingua antica senza traduzione e per lo più interessato a consultare il cd. “apparato critico“. Molto diffuse e pregiate sono le edizioni critiche inglesi della Oxford e quelle francesi de Les belles lettres. Si tratta di agili volumetti, abbastanza costosi, ma se ne possono trovare anche nelle varie bancarelle di libri usati, e anche se non siete degli addetti ai lavori ne potreste comprare uno giusto per il gusto di avere la vostra opera preferita da sfogliare nella sua sola lingua madre (un piacere da non sottovalutare!).
2. Solo in italiano. Al contrario dei primi, i testi latini solo in italiano vanno incontro a un pubblico che non è in grado di o non è interessato a confrontare, sia pure saltuariamente durante la lettura, la traduzione italiana con l’originale latino. Libri di questo tipo possono essere ad esempio le rinomate traduzioni d’arte di famose opere classiche (viene in mente, per il greco, il testo dell’Iliade tradotta da Vincenzo Monti o quello dell’Odissea tradotta dal Pindemonte, pubblicati entrambi senza originale a fronte per gli Oscar Classici Mondadori); in questo caso la traduzione assume valore artistico-letterario autonomo, e si suppone perciò che il lettore l’acquisti perché ha interesse predominante per la versione italiana. Esistono anche collane che per scelte editoriali pratiche o di stile offrono solo l’italiano, considerando il testo a fronte un orpello che appesantirebbe la lettura (vengono qui in mente alcuni volumetti della Sellerio che ha pubblicato agili e brevi testi di Seneca, Plutarco, etc.).
3. In latino con traduzione a fronte. O in italiano con testo originale a fronte: dipende dai punti di vista! Oggi il mercato offre per lo più questo tipo di testi, solitamente in edizione economica. Alcune delle principali case editrici possiedono un’apposita collana dedicata ai classici: la Mondadori, ad es., pubblica la serie “Oscar Classici latini e greci“, mentre Einaudi pubblica gli “Einaudi tascabili – Classici” e la BUR i “Classici greci e latini“. In questi casi il testo originale in latino non è curato dall’editore, il quale riutilizza quello di una qualsiasi delle edizioni critiche disponibili (citata di solito nell’Introduzione), perciò l’unica differenza qualitativa fra la medesima opera pubblicata da diverse case editrici la fa la traduzione. Per sapere come scegliere la traduzione migliore rimandiamo al paragrafo più in basso.
Edizioni economiche e pregiate.
Oltre alle edizioni tascabili di cui abbiamo parlato, esistono volumi e collane di classici in edizione non economica, il cui acquisto è sicuramente un buon investimento se si intende impreziosire il proprio salotto e impressionare gli ospiti sprovveduti… senza contare che, oltre alla copertina, anche il contenuto può valere la spesa. Tra i migliori esempi di tali edizioni si possono citare la collana “Classici Latini” della Utet e le edizioni critiche della Fondazione Valla.
Tenete però presente che in questo caso prezzo più alto non equivale a qualità più alta, e se il criterio che ci guida è quello della ricerca di una traduzione intelligente in un bell’italiano si possono trovare libri di ottima fattura anche in edizione tascabile.
Traduzioni d’autore e traduzioni di servizio: come scegliere un buon libro?
Nonostante spesso questo aspetto sia trascurato, la qualità della traduzione influisce enormemente sull’apprezzamento di un libro: vi sarà forse capitato di leggere un romanzo o una poesia in una lingua straniera moderna, e di rimanerne delusi, per poi accorgervi che leggendo una diversa traduzione il testo cambiava forma e sostanza fino ad apparire quasi un altro libro. Lo stesso accade naturalmente con le lingue antiche. Alcune traduzioni hanno raggiunto tali vette di bellezza che sono apprezzate di per sé stesse indipendentemente dal testo di riferimento, mentre altre (ahimé in circolazione anche in collane prestigiose e di larga diffusione) si rivelano talmente grossolane da travisare addirittura il senso dell’originale. Un esempio in greco, tratto dalle Favole di Esopo pubblicate da Mondadori, in cui il “granchio che cammina di traverso” diventa un gambero, con una certa perplessità del lettore avveduto, memore del noto proverbio “andare indietro come i gamberi”… In effetti in greco karkìnos significa sia “granchio” che “gambero”, ma la traduttrice non avrà avuto molta familiarità con i crostacei.
Purtroppo non è possibile delineare un quadro generalizzante circa la buona o meno buona qualità delle collane in circolazione, relativamente alla versione italiana, e quindi circa l’opportunità di comprare i testi di questa piuttosto che quell’altra casa editrice. L’esperienza mostra infatti che la medesima collana affianca traduzioni di alto valore letterario ad altre davvero (im)pietose. L’unico modo per fare un buon acquisto è perciò confrontare le versioni e scegliere di conseguenza, oppure cercare suggerimenti e recensioni affidabili. Suggeriamo comunque di comprare sempre un classico latino con il testo originale a fronte, indipendentemente dai nostri scopi.
Approfondiremo quindi questo argomento in una sezione apposita contando anche sul contributo che gli utenti vorranno di volta in volta fornirci in base alle loro esperienze e alle loro opinioni. Ovviamente Discipulus è una comunità aperta e se qualcuno fosse indeciso su un acquisto di cui non trova recensioni chieda pure aiuto nell’apposita sezione del forum.
Complimenti, Tiberius! Molto utile. 🙂
C’è un passaggio che non m’è chiaro, però: dici che un’edizione pregiata impreziosisce la biblioteca, ma anche che il suo maggior costo non sempre garantisce una maggiore qualità. Questo sembra contraddire quello che avevi scritto nel capoverso precedente, cioè: “senza contare che, oltre alla copertina, anche il contenuto può valere la spesa”.
Se il vantaggio d’acquistare un’edizione pregiata consiste nel solo fatto di possederla, credo che me ne terrò bene alla larga. Questione di gusti, immagino. 😛
Perché i nomi “Oxford” e “Les belles lettres” sono seguiti da tre asterischi?
M’auguro di poter leggere altri tuoi scritti, in futuro. Se non mi sbaglio, un tuo articolo di grammatica storica era stato preannunciato sul vecchio forum — dunque tanto tempo fa.
Grazie Artorius. Non avevo fatto caso alla pubblicazione nominativa, ero sicuro che l’articolo sarebbe uscito genericamente sotto il nome “Staff”. Non avevo fatto caso nemmeno agli asterischi, che sono solo una imperfezione, in quanto all’atto della stesura ho segnalato appunto con asterischi le parole a cui poi sarebbe dovuto corrispondere un link (provvederemo a inserirlo).
Non vedo contraddizione fra quelle due frasi, in un certo senso dire che il contenuto _può_ essere apprezzabile e che _non sempre_ al prezzo corrisponde qualità equivale a descrivere la parte vuota e la parte piena del classico bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto.
Per adesso la grammatica storica è fuori dagli orizzonti, almeno dai miei, ma continuerò a contribuire con la sezione degli autodidatti, magari anche inserendo di persona qualche recensione. Una è quasi pronta.
Fatti vivo più spesso!
Ho aggiornato l’articolo con i link che mancavano, colpa mia, mi erano sfuggiti i rimandi. Ciao!
Per quanto riguarda le edizioni “pregiate” io aggiungerei anche i due volumi del Novus linguae di Gesner,un testo per veri appassionati.Ristampa anastatica di un grande classico,contenuti e formato pregevoli,ma con un prezzo non per tutti.
Per quanto riguarda i testi economici ho apprezzato i “Classici latini” della Utet,ma parliamo di opere completamente differenti.
Diciamo che si completano a vicenda.
Faccio presente che le edizioni Les Belles lettres (collection Budé), pur essendo edizioni critiche, non contengono il solo testo latino o greco, ma anche la traduzione in francese. Per l’inglese, segnalo le edizioni Loeb.
Per il solo testo originale, aggiungo la Bibliotheca Teubneriana.