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26 Dicembre 2008 alle 15:32 #11498
giorgia_2009
PartecipanteSalve, chiedo se possibile correggere queste due versioni di latino, proprio inizio, ma devo fare un ripasso generale su tutto e ho due versioni per ogni argomento, dall’inizio…
Grazie. Ecco le versioni:N.1:
Piratae Campaniae oris appropinquant. Vigiliae de specula eos conspiciunt: statim incolas admonent: “Piratae ad nostram oram properant: cito fugite!”. Incolae arma capiunt; feminae liberos arripiunt et in silvas statim fugiunt. Piratae adveniunt, vacuas villas vastant, divitias multasque bestias asportant, mox cum praeda fugiunt. Incolae in silvis salvi sunt; diu tamen latent. Postremo reveniunt atque ob servatas vitas Minervae gratias agunt.TRAD.: I pirati si avvicinano alle spiagge della Campania. Le sentinelle di vedetta osservano quelli: subito avvisano gli abitanti: “I pirati si affrettano alla nostra spiaggia: presto fuggite!”. Gli abitanti prendono le armi; subito le donne prendono i figli e fuggono verso le foreste. Sopraggiungono i pirati, devastano le città vuote, portano via molte ricchezze e bestie, in seguito fuggono con il bottino. Gli abitanti sono al sicuro nelle foreste: tuttavia restano nascosti a lungo. Infine ritornano e vanno da Minerva per le vite salvate.
N.2:
Magistra Latinam linguam docet, discipulae audiunt et discunt. Deinde magistra puellas interrogat; Claudia bene respondet et laudatur. At Paula attenta non est: a magistra obiurgatur. Postremo magistra fessas discipulas iucunda fabula de cicada atque formica delectat simulque edocet: “Operosa formica aestate escam condit, sed improvida cicada sine cura cantat. Hieme formica escam consumit, misera cicada esurit: sero imprudentiam suam noscit!”.TRAD.: La maestra insegna la lingua latina, le allieve ascoltano e imparano. Quindi la maestra interroga le ragazze: Claudia risponde bene e viene lodata. (Ma) Paola non è attenta: è rimproverata dalla maestra. Infine la maestra diletta le allieve stanche con una favola divertente sulla cicala e la formica e nello stesso tempo insegna: “L’operosa formica d’estate mette da parte il cibo, ma la cicala imprevidente canta senza preoccupazione. D’inverno la formica consuma il cibo, la povera cicala ha fame: impara troppo tardi della sua imprudenza”.
Grazie in anticipo!!!
26 Dicembre 2008 alle 16:59 #12794Aiace Telamonio
PartecipantePiratae Campaniae oris appropinquant. Vigiliae de specula eos conspiciunt: statim incolas admonent: “Piratae ad nostram oram properant: cito fugite!”. Incolae arma capiunt; feminae liberos arripiunt et in silvas statim fugiunt. Piratae adveniunt, vacuas villas vastant, divitias multasque bestias asportant, mox cum praeda fugiunt. Incolae in silvis salvi sunt; diu tamen latent. Postremo reveniunt atque ob servatas vitas Minervae gratias agunt.
TRAD.: I pirati si avvicinano alle coste della Campania. Le sentinelle li scorgono dalla vedetta: subito avvisano gli abitanti: “I pirati si avvicinano alla nostra costa: presto fuggite!”. Gli abitanti prendono le armi; le donne prendono i figli e subito fuggono nelle foreste. Sopraggiungono i pirati, devastano le fattorie vuote, portano via denaro e molte bestie, poi fuggono con il bottino. Gli abitanti sono al sicuro nelle foreste: tuttavia restano nascosti a lungo. Infine ritornano e ringraziano Minerva [lett.: rendono grazie a Minerva] per le vite salvate.
26 Dicembre 2008 alle 17:01 #12795Aiace Telamonio
PartecipanteMagistra Latinam linguam docet, discipulae audiunt et discunt. Deinde magistra puellas interrogat; Claudia bene respondet et laudatur. At Paula attenta non est: a magistra obiurgatur. Postremo magistra fessas discipulas iucunda fabula de cicada atque formica delectat simulque edocet: “Operosa formica aestate escam condit, sed improvida cicada sine cura cantat. Hieme formica escam consumit, misera cicada esurit: sero imprudentiam suam noscit!”.
TRAD.: La maestra insegna la lingua latina, le allieve ascoltano e imparano. Quindi la maestra interroga le ragazze: Claudia risponde bene e viene lodata. Ma Paola non è attenta: è rimproverata dalla maestra. Infine la maestra diletta le allieve stanche con una favola divertente sulla cicala e la formica e nello stesso tempo (le) ammaestra: “L’operosa formica d’estate mette da parte il cibo, ma la cicala imprevidente canta senza preoccupazione. D’inverno la formica consuma il cibo, la povera cicala ha fame: impara troppo tardi la sua imprudenza”.
27 Dicembre 2008 alle 11:14 #12796giorgia_2009
PartecipanteGrazie per le correzioni !!!
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