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  • #11758
    michel993
    Partecipante

    Salve a tutti! Studiando Orazio mi sono imbattuto in due carmina bellissimi (Leuconoe e Contrasto d’amore) e volevo sapere se averli uniti con “sed sciat quod” ne abbia modificato la struttura grammaticale e soprattutto se quel “sed sciat quod” sia anch’esso grammaticalmente corretto! Qui di seguito il testo in latino e la relativa traduzione:

    Tu ne quaesieris, scire nefas, quem mihi,
    quem tibi finem di dederint sed
    sciat quod tecum vivere amem,
    tecum obeam libens.

    Non chiedere, non è lecito saperlo, quale destino
    abbiano concesso a me, quale a te gli dei, ma
    sappi che con te amerei vivere, con te volentieri morirei.

    #14381
    Aiace Telamonio
    Partecipante

    Premetto che schifo i tatuaggi.
    “Scias” è la seconda persona, non “sciat” e deve essere seguito da una proposizione oggettiva (accusativo + infinito): scias me tecum velle vivere, libenter tecum obire.

    #14382
    imported_Sempronia
    Partecipante

    Il collegamento che hai introdotto è una caduta prosaica, che stride con la parte precedente. 😀
    Quel sed dà l’idea di un sassolino fastidioso.
    Ti suggerisco di modificare così:

    Tu ne quaesieris, scire nefas, quem mihi,
    quem tibi finem di dederint.
    Hoc unum scito: tecum vivere amem, tecum obeam libens.

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