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  • #14418
    Major
    Partecipante

    Non è questione di spazi o punteggiatura, ma di accenti musicali. Noi ragioniamo con una lingua dall’accento tonico, i latini, come i greci, avevano accenti musicali, cambiando la tonalità delle sillabe “accentate” e facendone sentire la quantità. Oggi ritroviamo questo tipo di pronuncia nella lingua giapponese. Di conseguenza qualunque tentativo di riproduzione dell’esatta pronuncia latina è destinato a cadere nel vuoto, in quanto non abbiamo la minima idea di come fosse la linea melodica, di quanti semitoni si alzasse o si abbassasse sulle sillabe con ictus. Possiamo soltanto intuire che una sillaba lunga aveva una quantità di poco inferiore a due sillabe brevi.
    Per tornare al dattilo, dunque, è un piede assimilabile a un 2/4 nella notazione del tempo musicale, dove la lunga occupa 1/4 e le due brevi 1/8 ciascuno.
    Come vedi la questione è molto complessa, va approfondita e non affrontata in maniera spiccia. E’ bene costruire una base di norme di prosodia, magari confrontando con il greco e il sanscrito, prima di affrontare la metrica in maniera puntuale e precisa.
    Ti rimando per esempio al trattato di Cesio Basso, che interpreta dal punto di vista di un grammatico antico le norme metriche. Troverai profonde differenze rispetto ai nostri manuali, sempre tenendo conto che il risultato finale non cambia.

    #14419
    imported_Sempronia
    Partecipante

    @Gabriele wrote:

    @Sempronia wrote:

    @Gabriele wrote:

    a parte quelli, intendevo le linee e le curve che si usano negli schemi per indicare ogni segno una sillaba…

    Li vedi adesso? E’ bastato ingrandirli.
    Quelle che tu chiami linee e curve sono i segni che indicano, rispettivamente, sillaba lunga e sillaba breve. Seguono le singole vocali, ciascuna con l’indicazione della quantità linga e breve.

    ˉ ˘
    ā ă ē ĕ ī ĭ ō ŏ ū ŭ

    Li vedevo anceh prima… ma non sono quelli che dico io, leggi sulla voce di wikipedia, c’è uno schema di dattilo che è quello che intendo.

    Sei testardo! :envy:
    Quello che vedi su wikipedia, che ti sembra una “curva”, sono due segni di breve affiancati, i cui estremi si toccano in quel tipo di font utilizzato. Nei font che ti ho riportato come esempio, lo schema del dattilo graficamente risulta così:
    ˉ˘˘

    #14420
    Gabriele
    Partecipante

    Ho capito che la linea è una sillaba lunga e la curva è una breve, ma sono diverse da quelle su wikipedia, d’altro canto sono uguali a quelle che ho nell’appendice del mio libro di grammatica, forse è il tipo di font non lo so! Comunque non ho capito cosa significa due segni di breve che affiancati sembrano una curva… Forse vuoi dire che la mezza luna in realtà indicano due sillabe brevi invece che una sola??
    Hai ragione major è una questione molto complessa…. Esiste un’edizione tascabile con testo a fronte di Cesio Basso e come si intitola il suo trattato?

    #14421
    Major
    Partecipante

    Non credo ne esista un’edizione tascabile con testo a fronte. Probabilmente non esiste nemmeno una versione commerciale tradotta in italiano.
    Lo trovi qua:

    http://www.hs-augsburg.de/~harsch/Chronologia/Lspost01/CaesiusBassus/cae_intr.html

    Ciao

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