• Questo topic ha 4 partecipanti e 9 risposte.
Stai visualizzando 10 post - dal 1 a 10 (di 10 totali)
  • Autore
    Post
  • #11475
    Matteo
    Partecipante

    Ciao a tutti!
    Volevo sentire le vostre impressioni su questo tema: la storia ci insegna che allorché in un sistema politico un partito, una formazione sociale si sgretola e lascia tutto il campo al suo rivale è seriamente compromessa la libertà e la pluralità.
    A prescindere che siate di sinistra o di destra, oggi la situazione a me sembra rispecchiare l’assunto di partenza. Abbiamo una vasta e solida maggioranza, la quale non ha un altrettanto solida opposizione. Insomma siamo nelle mani di un solo parito politico.
    Io ho paura.
    Se domani il premier dovesse ritirarsi dalla scena, chi manderebbe avanti il governo? Questo è un problema. Tutti i politologi sostengono che il premier ha dato vita a un partito-persona. Ma se viene meno la persona?
    Questo si andrebbe ad aggiungere al problema che a sinistra non c’è neanche uno spiraglio dal quale possano filtrare idee, innovazioni e riforme. Per non parlare di una seria e coerente leadership.
    Cosa ne pensate?
    Ciao.

    #12649
    Ulisse
    Partecipante

    Ciao Matteo, bentornato! :hai:
    Prima di esprimere la mia parzialissima opinione (spero di non urtare nessuno con essa), c’è una cosa che non mi quadra nel tuo ragionamento, probabilmente perché sono duro di comprendonio 😀 .

    […] la storia ci insegna che allorché in un sistema politico un partito, una formazione sociale si sgretola e lascia tutto il campo al suo rivale è seriamente compromessa la libertà e la pluralità. […] oggi la situazione a me sembra rispecchiare l’assunto di partenza. Abbiamo una vasta e solida maggioranza, la quale non ha un altrettanto solida opposizione. Insomma siamo nelle mani di un solo parito politico.

    A parte che non siamo nelle mani di un solo partito politico, ma di una coalizione (di due partiti, ma è pur sempre una coalizione, no?), secondo me è più corretto dire che la maggioranza ha un collante straordinario e questo collante è $ilvio; lui tiene in mano le redini di tutto, e infatti dopo anche tu asserisci che

    Tutti i politologi sostengono che il premier ha dato vita a un partito-persona.

    trovandomi d’accordo: il PdL è fortemente incentrato sulla figura del suo presidente, è modellato sulla base delle sue direttive. Risulta emblematico il fatto che, forse non tutti lo sanno, che quando $ilvio poco tempo fa ha tenuto il comizio di “morte” di Forza Italia non ha citato neanche una volta l’altro socio del progetto, cioè AN. E infatti Fini qualche giorno dopo se n’è uscito con la denuncia del “cesarismo” (salvo poi smentire dicendo che si riferiva a tutti e a nessuno… mah! :^) ).

    A me sembra però che tu sposti il problema da dove in realtà è: il problema non è che la maggioranza ha un solido margine di manovra (dovrebbe essere così, teoricamente, perché ci vince è giusto che governi, no?), il problema è il gigantesco conflitto di interessi (lo si vede dalle cose più importanti, tutte le varie leggi ad-personam, a quelle meno gravi, la questione dell’Iva su Sky), il continuo attacco alla Costituzione e alla giustizia che viene dal nostro pr€mier, la sua eterna ossessione per l’impunità, per realizzare la separazione delle carriere dei magistrati (test psico-attitudinali e quant’altro) nonché per infiltrare la politica nella giustizia. Se la giustizia non è più indipendente, c’è regime. Io di questo ho paura, non della possibile uscita di scena di $ilvio.

    Quando il presidente del PdL andrà in pensione (sempre che ci vada e non salga al Colle) credo che si aprirà una faida nel centro-destra per il successore, visto che improvvisamente mancherebbe il collante, ma se anche questo succedesse non credo che l’Italia diventerebbe un paese socialista (a parte che tale l’ipotesi è un po’ ridicola e fa sorridere, i partiti presenti oggi in parlamento sono tutti più a destra di qualsiasi partito presente nel Pse), né che ci sarebbe il tracollo della destra, né che si instaurerebbe una dittatura e questo proprio grazie alla tutela che ci viene dalla Costituzione e dall’Europa, che (grazie al cielo!) esercitano una forma di controllo positiva sui governi che la compongono, ponendo alcuni punti fissi che è bene non scordare mai. Sarà un caso che Berlusconi vede con cattivo occhio entrambe? Ma questo a Studio Aperto non lo dicono.

    Ripeto: io ho paura ora, che abbiamo un premier fortemente immerso nei suoi affari e col piede in due staffe, proprietario di giornali e televisioni, di banche, di una serie infinita di SpA, detentore di un immenso potere che in parte è legittimo (gli Italiani lo amano, non c’è niente da fare, per un buon 50% è l’Uomo del Destino) e in parte no (il Lodo Alfano è incostituzionale), un uomo che dice di essere tutto e niente, che nega persino sé stesso (“Non l’ho mai detto”), che vuole portare l’Italia alla deriva culturale e ambientale, che si trova di fronte una sinistra indolenzita e poco coraggiosa, la stessa sinistra che ha reso possibile tutto questo per non aver fatto una sacrosanta legge (grazie al Baffetto e alla sua passione per le Bicamerali).
    Semmai il premier dovesse mancare, il centro-destra qualcuno lo troverebbe di sicuro, magari dopo qualche scossa d’assestamento e qualche resa di conti interna.

    Sono stato anche troppo prolisso, chiedo scusa. :worried:

    #12650
    imported_Sempronia
    Partecipante

    @Ulisse wrote:

    Io di questo ho paura, non della possibile uscita di scena di $ilvio.
    ………
    Ripeto: io ho paura ora, che abbiamo un premier fortemente immerso nei suoi affari e col piede in due staffe, proprietario di giornali e televisioni, di banche, di una serie infinita di SpA, detentore di un immenso potere che in parte è legittimo (gli Italiani lo amano, non c’è niente da fare, per un buon 50% è l’Uomo del Destino) e in parte no (il Lodo Alfano è incostituzionale), un uomo che dice di essere tutto e niente, che nega persino sé stesso (“Non l’ho mai detto”), che vuole portare l’Italia alla deriva culturale e ambientale, che si trova di fronte una sinistra indolenzita e poco coraggiosa, la stessa sinistra che ha reso possibile tutto questo per non aver fatto una sacrosanta legge (grazie al Baffetto e alla sua passione per le Bicamerali).

    Pienamente d’accordo con Ulisse, nonostante la notevole differenza d’età che ci separa 😀
    Significherà qualcosa il fatto che vedano allo stesso modo la questione un ventenne e una signora, diciamo così, attempata? :worried:

    #12651
    Matteo
    Partecipante

    Ulisse anche io condivido quello che hai detto. Però io intedevo tutt’altro. O meglio: non mi interessava porre sotto i riflettori il fattoc he il premier abbia un’enorme maggioranza.
    Il problema è un altro e tu lo liquidi in fretta.
    Quando non ci sarà più il premier cosa accadrà all’Italia?
    Tu dici: ci sarà un po’ di tensione poi se ne troverà uno e ritornerà tutto alla normalità. Ecco è una banalizzazione del problema questo.
    Ciò che volevo dire io è proprio questo: se non esiste più una sinistra, e la forza politica che guida ora il paese perde il suo leader (che è la ragion d’essere della destra. E’ necessario e sufficiente) chi prenderà il governo dell’Italia in modo stabile???

    #12652
    imported_Sempronia
    Partecipante

    @Matteo wrote:

    Quando non ci sarà più il premier cosa accadrà all’Italia?

    Stai pensando alla possibilità che gli prenda un colpo? 😀
    Non preoccuparti, Scapagnini ha detto che è “tecnicamente immortale” 🙁
    Scherzi a parte, parli di B. come fosse un re che non ha generato eredi e non sa a chi lasciare le redini del regno.
    B. è solo il Presidente del Consiglio dei Ministri in carica; potrebbe essere rieletto alle prossime elezioni, o no; nel secondo caso vorrà dire che qualcun altro (o un’altra coalizione) si assumerà il compito di guidare il governo italiano.

    @Matteo wrote:

    Ciò che volevo dire io è proprio questo: se non esiste più una sinistra, e la forza politica che guida ora il paese perde il suo leader (che è la ragion d’essere della destra. E’ necessario e sufficiente) chi prenderà il governo dell’Italia in modo stabile???

    Vedi sopra.

    #12653
    Aiace Telamonio
    Partecipante

    Rispondo alla domanda di Matteo (al quale dò anche il bentornato tra noi): non solo non ho paura, ma sono proprio contento della dissoluzione di un’opposizione che sa dire sempre e solo “no” e che è profondamente lacerata al suo interno, avviluppata all’abbraccio mortale del Cincinnato di Montenero (sic!), 😆

    #12654
    Ulisse
    Partecipante

    Come dice Sempronia :clap: , si tratta del normale avvicendamento della democrazia: se il premier lasciasse la scena si prima o poi si troverebbe un successore, oppure il nodo verrebbe comunque sciolto alle prime elezioni. Non siamo mica nella Roma imperiale!

    Tieni conto che i partiti sono una realtà mutevole soprattutto in una situazione come la nostra; per dirla con le parole di Di Bella (il direttore del tg3): “Se tre americani si trovano in un bar è probabile che fondino un movimento religioso, tre italiani – invece – potrebbero fondare un partito politico”.
    Ti faccio un altro esempio, spero che sia calzante. Prendi l’UDC: non si è ancora capito se sono veramente decisi a fare opposizione dura (eufemismo) o se stiano provando gioia e gaudio ad astenersi su qualsiasi cosa quando si vota alla camera. Secondo me stanno soltanto cercando di capire quale sia il migliore offerente per le prossime elezioni, un po’ come si farebbe a un asta in cui, in palio, c’è un 4-5% di voti. Questo per dire che il soccorso, a una destra allo sbando, potrebbe venire anche dal centro. Poi si può cambiare la legge elettorale… Le ipotesi sono infinite e questo non toglie che qualcuno al governo ci andrà lo stesso, senza i pericoli che tu paventi, quindi non aver paura! :wasntme:

    Non credo poi a quella che tu chiami “condizione necessaria e sufficiente”: la destra ha dato prova di essere ben saldamente ancorata al potere, anche nei suoi momenti più difficili, e un modo per andare avanti lo troverebbe, non dubitarne. È come un gatto: ha sette vite. Chiaramente, come ho già detto, ci sarebbe un po’ di assestamento iniziale, con gli alleati a fare la voce grossa dopo essere stati così tanto a bada.
    Peccato per la sinistra: ha perso tante buone occasioni, ma sembra non imparare mai. Forse è vero quello che dice Nanni Moretti: “Con questa classe dirigente non vinceremo mai”.

    Per quanto riguarda l’opposizione che dice sempre “no” e che è “restia al dialogo” (come direbbe Silvietto): il fatto è che Berlusconi ha una strana concezione di “dialogo”. Secondo me, tra l’altro, ha maturato una tecnica infallibile che gli permette di averla sempre vinta.
    Poniamo che abbia, come obiettivo, quello di far passare una certa legge A e una certa legge B: se un bel giorno se ne uscisse apertamente con le bozze già ultimate di tali leggi l’opposizione potrebbe insorgere e Mr. B., onde evitare accuse di comportamento “monarchico”, o per evitare minacce di sciopero generale (come se queste cose lo spaventassero!), potrebbe essere costretto a fare qualche ritocchino per lui indigesto.
    Allora cosa si è inventato, il furbetto? Oltre ad uscirsene con le proposte di legge A e B, lui butta lì anche la C e la D, e lo fa anche piuttosto platealmente in modo da attirare l’attenzione degli oppositori, un po’ come farebbe un cacciatore con la sua preda.
    A quel punto si scatena un bailamme esagerato (soprattutto sulle proposte C e D) e, dopo qualche giorno di dibattito, queste vengono ritirate. Berlusconi ci guadagna perché ha distolto l’attenzione da A e B (che riesce a far passare) e perché può sfoderare il suo migliore e più compassionevole sorriso verso le opposizioni dicendo che alla fine è buono e non approfitta della sua schiacciante maggioranza; le opposizioni, da parte loro, si sentono soddisfatte perché dal loro punto di vista sono riuscite a bloccare gli emendamenti C e D.
    ESEMPIO: vi ricordate il Lodo Alfano (proposta A-B) e la cancellazione di 100.000 processi inserita in una bozza di riforma della giustizia (proposta C-D ovvero “l’esca”)? Quando i giornali hanno dato spazio a queste notizie l’opposizione si è scagliata in primis contro la C-D, che il governo ha ritirato, ma poi solo Di Pietro non ha mollato la presa quando la A-B è passata.

    Ciao!! :hai:

    #12655
    Matteo
    Partecipante

    [quote=”Ulisse”
    Tieni conto che i partiti sono una realtà mutevole soprattutto in una situazione come la nostra; per dirla con le parole di Di Bella (il direttore del tg3): “Se tre americani si trovano in un bar è probabile che fondino un movimento religioso, tre italiani – invece – potrebbero fondare un partito politico”.
    [/quote]

    Caro Ulisse, vedo che ti ostini a far passare la tua idea senza avere la minima voglia di riflettere. Va bene. Putroppo la filosofia mi impone di essere dialettico. A mio avviso ci sono 2 strade aperte, quella che prospetti tu e quella che prospetto io. La differenza tra me e te, e che io non so esattamente cosa accadrà, ivnece tu ti proponi come colui che ha tutte le risposte in tasca.

    Inoltre volevo fare un appunto a quanto affermato dal direttore del Tg3 – uno dei direttori che io non ammiro – , volevo solo dire che quanto affermato non è farina del suo sacco; infatti è un’idea formulata da G. Gaber. Se vuoi it invio il file. Non so se prima di Gaber qualcun altro l’abbia formalizzata.
    Cordialmente.

    #12656
    Ulisse
    Partecipante

    Chiedo scusa per la falsa attribuzione, Di Bella aveva di fatto specificato l’appartenenza ma io ho la memoria di un bradipo e avevo tenuto in mente solo la frase perché mi aveva colpito. :$

    Ammetto di essere molto sicuro delle mie opinioni (d’altronde ci sono affezionato 😀 ) tuttavia mi pareva ovvio il fatto che dicessi quello che accadrà secondo me: la realtà ha a disposizione un’infinità di modi per smentirmi e io non pretendo di essere un corsivista, né un politologo, né – ci mancherebbe – un filosofo. Non voglio fare propaganda, né “far passare messaggi“, né mi propongo come colui che ha tutte le risposte in tasca (se le avessi le sfruttrei con gran profitto al superenalotto! :rofl: ). Neanche io so esattamente cosa accadrà, posso però pensarci un po’ su e fare delle ipotesi, ed è quello che ho fatto. D’altronde tu avevi chiesto testualmente cosa ne pensassimo della vicenda e io ti ho detto la mia. Forse non ho inquadrato bene il tuo problema…

    Perdonami ma ammesso ma non concesso che se le strade, come dici, siano soltanto due, cioè la mia e la tua, allora come fai a dire che non sono dialettico? :wasntme: In fin dei conti staremmo dibattendo su due posizioni opposte e più dialettico di così si muore: se volevi una ratifica delle tue opinioni senza che, cito testualmente, “mi ostinassi a far passare la mia idea” potevi dirlo subito. :angel:

    Ricambio altrettanto cordialmente i tuoi saluti :hai:

    #12657
    Matteo
    Partecipante

    Perdonami , avevo poco tempo per scrivere e ho fatto in fretta.
    E’ vero i dialettici si oppongono difendendo 2 tesi, quindi pars costruens , distruggono l’altro per difendere la propria ideaa. E questo l’abbiamo fatto. Però poi iniziano un momento in cui le due testi si fondono si cerca di trovare una mediazione. “Un termine medio”. E questo desiderio in te non l’ho avvertito. Però va bene così nel senso mi hai dato tante informazioni interessanti e hai difeso bene la tua tesi, il problema è che ti sei fermato lì.
    Fai bene a non voler abbandonare la tua strada, ma ti ritroverai in un vicolo cieco. Dovresti fare in modo che laddove finisce la strada della tua tesi inizi quella proposta dal tuo interlocutore.
    Ancora cordiali saluti!

Stai visualizzando 10 post - dal 1 a 10 (di 10 totali)
  • Devi essere connesso per rispondere a questo topic.