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  • #11640
    imported_Peppone
    Partecipante

    Poichè i telegiornali li ascolto sempre in orari “sensibili”, quali quelli del pranzo e della cena, capita spesso che tra lo sfrigolare dell’olio e rumori vari di cucina qualche notizia mi sfugga. Ma l’altro giorno a sfuggirmi era stato un particolare davvero importante…

    Sabato mattina, il giorno dopo l’approvazione del descreto che introduce lo “scudo fiscale”, compro il giornale e vedo che i titoli davano molto risalto alla questione delle assenze al voto. Leggendo uno degli articoli scopro il perchè: era stata posta la questione di fiducia! (ecco cosa avevano coperto i rumori di cucina!). Leggo i dati e mi prende lo sconforto: il decreto è passato per soli 20 voti, 20! Ma a pensarci bene il fatto è che per 20 voti il Governo non è caduto, conseguenza inesorabile quando viene posta la questione di fiducia e la maggioranza viene battuta! Mancavano 25 deputati del PD, 7 dell’UDC e 1dell’IdV (che su 26 quasi non si nota).
    Dove si vuole arrivare se l’opposizione non sfrutta la ghiotta occasione che vedeva 56 deputati del PdL assenti? Quel baffo fino di D’Alema, intervistato, sostiene addirittura che anche se fossero stati presenti tutti comunque il Governo non poteva andare sotto coi voti perchè la maggioranza avrebbe chiamato “rinforzi”. Non è troppo vero, se da come si dice c’era La Russa che aveva la bava alla bocca e tuonava contro le troppe assenze.

    L’antiberlusconismo dicono, dalla stessa opposizione, che non paghi; l’assenza dal Parlamento dell’opposizione poi non può battere il Governo, anche quando mancano 20 voti per far venire il fiatone al Cavaliere, costringendolo a salire al Quirinale per dimettersi. Stiamo proprio messi bene…

    PS: il giornale di sabato mattina è una nuova testata: “Il Fatto Quotidiano”. Qualcuno di voi ne ha sfogliato qualche numero? Io ne sono soddisfatto…

    #13651
    Major
    Partecipante

    Mi viene da pensare che lo scudo fiscale faccia comodo anche a qualcuno da questa parte, e ciò mi disgusta. Un’occasione che non si ripresenterà di certo, questo è il livello della nostra opposizione, bella ammorbidita e allineata dopo che Veltrusconi ha fatto fuori la Sinistra dal Parlamento.
    Andiamo avanti così, facciamoci del male. [cit]

    #13652
    Alberto
    Partecipante

    @Peppone wrote:

    Quel baffo fino di D’Alema, intervistato, sostiene addirittura che anche se fossero stati presenti tutti comunque il Governo non poteva andare sotto coi voti perchè la maggioranza avrebbe chiamato “rinforzi”.

    Mi sembra molto verosimile. Ci sono telefonini, internet, iphone ecc ecc

    Personalmente questa questione non mi ha indignato particolarmente più di altre.

    Mi fanno alzare gli occhi al cielo piuttosto le proclamazioni a posteriori quali le serracchiane: “Provvedimenti esemplari per le assenze ingiustificate…” o “… il PD non può permettersi” o ancora “occorre siano presi provvedimenti severi ed esemplari”.

    Certo. Per fortuna che non sono nato ieri.

    #13653
    imported_Peppone
    Partecipante

    @Alberto wrote:

    Mi sembra molto verosimile. Ci sono telefonini, internet, iphone ecc ecc

    Come no, è verosimile, ma non certo che sarebbe ugualmente finita così!(D’Alema invece ha dichiarato che certamente il decreto sarebbe passato ed è “pura fantasia” pensare il contrario). La maggioranza era in oggettiva difficoltà a trovare suoi parlamentari che votassero il decreto, e lo testimonia il fatto che, oltre alla furia di La Russa contro gli assenti, gli stessi Ministri siano stati urgentemente convocati in aula. Allora i telefonini e gli iphone funzionano solo per la maggioranza?!
    Si aggiunga il fatto che D’Alema dichiara nella intervista citata che non aveva ben capito l’importanza della votazione di venerdì 2 e perciò non era presente. (sì, il voto per l’approvazione del decreto era slittato a quella data, ma anche tutti i suoi collaboratori sono rimbambiti e non glielo hanno fatto presente?!)
    E per non citare tutti gli altri: Franceschini e Bersani? Certo, erano impegnati in una manifestazione a cui avevano certamente garantito la presenza prima dello slittamento del voto, ma per un parlamentare la priorità credo sia quella di presenziare in Parlamento…

    #13654
    Aiace Telamonio
    Partecipante

    Provaci ancora, Sam! :rofl:

    #13655
    imported_Sempronia
    Partecipante

    @Aiace Telamonio wrote:

    Provaci ancora, Sam! :rofl:

    Sei così contento perché hai capitali accumulati all’estero illecitamente e non vedi l’ora di ripulirli?
    Scusami, sai, ma qui non si sta discutendo di un qualsiasi decreto, sul quale si può essere d’accordo o meno, a seconda delle posizioni ideologiche.
    Qui si discute di qualcosa di profondamente immorale, su cui non mi aspettavo che tu fossi d’accordo.
    Su quello che guadagno, e dichiaro fino all’ultimo centesimo, pago fino al 38% di Irpef; sugli interessi dei miei risparmi, magri in verità, depositati in varie forme, ma rigorosamente in Italia e nominativi, pago dal 27% al 12,50%; devo vedere invece che quelli che hanno frodato il fisco italiano, aggravando il prelievo fiscale per me (e suppongo anche per te), adesso vengono premiati con un misero aggravio del 5% di prelievo.
    Non riesco proprio a vedervi motivo di soddisfazione, almeno per gli elettori di centro-destra onesti.

    #13656
    imported_Sempronia
    Partecipante

    Sembra che c’entri poco con la discussione di cui sopra, ma è interessante quanto scrive il webmagazine della fondazione Fare Futuro (la fondazione di Fini, per capirci, non Rifondazione).
    “Militarizzazione, autocensura, tendenza alla propaganda, inconscia ortodossia: ecco quali sono i vizi che fanno dire che, a destra, c’è un problema di libertà”.
    http://www.ffwebmagazine.it/ffw/page.asp?VisImg=S&Art=2369&Cat=1&I=immagini/Foto%20R-T/silence2_int.jpg&IdTipo=0&TitoloBlocco=L’Analisi&Codi_Cate_Arti=38#

    #13657
    Aiace Telamonio
    Partecipante

    L’obiettivo della cosiddetta opposizione è quello (lecito) di far cadere il Governo: ci hanno provato in mille modi a voler cambiare il voto popolare, ma nonostante veline, gossip e manifestazioni per la libertà (!) di stampa, pare che vada sempre buca. A questo si riferiva la mia soddisfazione, lecita, credo, essendo io sostenitore del Governo in carica.

    #13658
    imported_Atticus
    Partecipante

    @Aiace Telamonio wrote:

    L’obiettivo della cosiddetta opposizione è quello (lecito) di far cadere il Governo: ci hanno provato in mille modi a voler cambiare il voto popolare, ma nonostante veline, gossip e manifestazioni per la libertà (!) di stampa, pare che vada sempre buca. A questo si riferiva la mia soddisfazione, lecita, credo, essendo io sostenitore del Governo in carica.

    L’obiettivo (lecito peraltro), di una maggioranza è governare, non proteggere presunti puttanieri e
    corruttori; purtroppo questo è quello che sta avvenendo con buona pace di tutta quella
    schiera di “onesti cittadini” che con la loro cecità permettono a questi signori di farsi
    beffe della legge e della Costituzione (vedi lodo Alfano)!!

    In qualunque altro paese civile una sola delle indagini che hanno costellato la vita
    politica del nostro miliardario sarebbe già stata risolta come accade nelle democrazie degne
    di questo nome:

    L’indagato si dimette dalla carica, qualcuno del suo stesso partito o della stessa
    coalizione ne prende il posto e si va avanti a governare aspettando che tutto venga chiarito
    ( maggiormente quando ci sono motivi di rilevanza penale ) senza golpe nè ribaltoni.

    Purtroppo, ancora una volta, la destra italiana si è ormai identificata anima e corpo con
    Berlusconi come a suo tempo fece con Mussolini. Vedremo anche questa volta come andrà a
    finire!

    #13659
    imported_Peppone
    Partecipante

    @Atticus wrote:

    In qualunque altro paese civile una sola delle indagini che hanno costellato la vita
    politica del nostro miliardario sarebbe già stata risolta come accade nelle democrazie degne
    di questo nome:

    L’indagato si dimette dalla carica, qualcuno del suo stesso partito o della stessa
    coalizione ne prende il posto e si va avanti a governare aspettando che tutto venga chiarito
    ( maggiormente quando ci sono motivi di rilevanza penale ) senza golpe nè ribaltoni.

    Purtroppo, ancora una volta, la destra italiana si è ormai identificata anima e corpo con
    Berlusconi come a suo tempo fece con Mussolini. Vedremo anche questa volta come andrà a
    finire!

    Dice bene Atticus! Sarebbe normalissimo che il Presidente del Consiglio, in seguito agli scandali giudiziari e non, si dimettesse e che l’incarico di formare un governo sia conferito ad altro esponente di questa maggioranza. Il Capo dello Stato potrebbe farlo benissimo. Purtroppo siamo arrivati al punto che solo Berlusconi può presidere un governo di centro-destra e nessuno più. Perciò Aiace parla di tentativi di sovvertire il voto popolare quando si parla di mandare a casa il Cavaliere: anche per lui Berlusconi premier e maggioranza di centro-destra sono un binomio inscindibile! Non è proprio una bella situazione per quella parte politica…

    #13660
    Aiace Telamonio
    Partecipante

    Non posso accettare quanto dite voi, visto che qui si farnetica ancora di libertà di stampa! Se non fosse stato per la CGIL, la manifestazione di sabato sarebbe stata un vero flop! Ma andiamo, si parla di “elettori di centro-destra onesti” (cit.), ma qualche elettore di centro-sinistra onesto può davvero credere ed asserire che siamo al regime? Si dimentica dei Santoro, Travaglio, Lerner, Annunziata, Fazio, Floris, per non parlare di quei quattro guitti (che non fanno ridere nessuno) di Guzzanti, Dandini, Crozza, etc.? Dove sono i “corrispondenti” personaggi a destra? Non parliamo di Fede, che è un caso a parte e, per faziosità, è degno solo del Travaglino; oltretutto ha ascolti così bassi! Da che è mondo e mondo i politici hanno sempre querelato i giornali (basti ricordare Baffino con Forattini, per una vignetta!): ora, sol perché il Cavaliere si ritiene (a torto o a ragione) diffamato e sporge querela, apriti cielo e si stracciano le vesti! Sono mesi che Repubblichella2000 pubblica le mitiche 10 domande. Andiamo, su, la carta costa cara… Non ci sono proprio argomenti politici su cui dibattere? Gli Italiani non sono stupidi, ne hanno piene le tasche di gossip e menate del genere. Si badi solo ai fatti. :yawn:

    P.S.: Siccome resto della mia vecchia idea che queste discussioni sono sterili, servono solo a crearsi malanimi senza approdare a nulla, se non (forse) ad annacquare qualche amicizia, tanto ognuno poi resta ancorato nelle proprie convinzioni politiche, mi fermo qua (per dirla con Gerry Scotti).

    #13661
    Artorius
    Partecipante

    @Peppone wrote:

    “Il Fatto Quotidiano”. Qualcuno di voi ne ha sfogliato qualche numero? Io ne sono soddisfatto…

    Io ho comprato e letto il primo numero, oltre alle anteprime sul sito. Inizialmente ero indeciso se abbonarmi oppure no, poi, proprio dopo aver letto il primo numero, ho deciso di no: non son fatto per i quotidiani, impiego troppo tempo per leggerli. Credo che non abbia molto senso passar una giornata a legger un giornale (anche perché poi arriva subito il giorno successivo, colla relativa nuova uscita), come a me capiterebbe. Dovrò accontentarmi di legger le notizie su internet ogni tre-quattro giorni, come da un po’ di tempo faccio.
    @Aiace Telamonio wrote:

    L’obiettivo della cosiddetta opposizione è quello (lecito) di far cadere il Governo

    Non credo che debba esser questo, l’obbiettivo (né primario, né ennesimario) d’una qualsiasi Opposizione. Il Parlamento c’è affinché ci si possa migliorare a vicenda, c’è per potersi dire:
    «Grazie, effettivamente non c’eravamo accorti di quest’errore. Correggiamo súbito.»
    o «A pensarci bene, forse avete ragione voi, su questo punto. Non sul resto, ma su questo punto dobbiamo proprio accoglier la vostra critica.»
    o ancóra «Non erano quelle, le nostre intenzioni, quando abbiamo scritto quell’articolo. Grazie, per aver portato un’esemplificazione di possibili (e per noi inimmaginabili) conseguenze».
    Ovviamente, questo presuppone che i due schieramenti sian formati da persone preparate, rispettabili, autocritiche e amanti della conversazione (anche accesa, ma conversazione).
    Al Parlamento si va per parlare, un’attività tutt’altro che inutile, in una democrazia.
    @Atticus wrote:

    In qualunque altro paese civile […] l’indagato si dimette dalla carica

    Forse tendiamo a guardar con eccessiva ammirazione gli altri paesi. Non c’è dubbio sul fatto che possiamo imparar moltissimo dalle democrazie piú consolidate della nostra, ma ho l’impressione che condividano molti dei nostri mali, magari sotto una coltre di maggiore cavalleria.
    Bush s’è forse dimesso, quando si scoprí che in Iraq non c’erano armi di distruzione di massa? Inoltre, a che serve dimettersi per delle banalità? (Certo, non mi riferisco all’esser indagati.) Non sarebbe meglio tener da parte le dimissioni per questioni di maggior gravità? O si tratta di fumo negli occhi?

    #13662
    imported_Atticus
    Partecipante

    @Artorius wrote:

    Forse tendiamo a guardar con eccessiva ammirazione gli altri paesi. Non c’è dubbio sul fatto
    che possiamo imparar moltissimo dalle democrazie piú consolidate della nostra….

    Io per democrazia intendo qualcosa di simile a questo! 😉
    Vedi se riesci ad incastrarci dentro i comportamenti del nostro attuale Presidente del Consiglio!!!

    Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo
    viene chiamato democrazia.

    Qui ad Atene noi facciamo così.

    Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro
    dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.

    Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di
    altri,chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una
    ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.

    Qui ad Atene noi facciamo così.

    La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non
    siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro
    prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.
    Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia
    siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.

    Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle
    proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici
    affari per risolvere le sue questioni private.

    Qui ad Atene noi facciamo così.

    Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato
    anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo
    proteggere coloro che ricevono offesa.

    E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che
    risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è
    buon senso.

    Qui ad Atene noi facciamo così.

    Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo,
    ma inutile; e benché in pochi siano in grado di dare vita ad una
    politica, tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.

    Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della
    democrazia.
    Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà
    sia solo il frutto del valore.

    Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni
    ateniese cresce sviluppando in sé una felice versatilità, la fiducia in se stesso,
    la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la
    nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.

    Qui ad Atene noi facciamo così

    Discorso agli Ateniesi (Pericle 461 a.c.)

    #13663
    Artorius
    Partecipante

    Può esser che la mia ignoranza mi porti a dire una sciocchezza (parlo sul serio), ma forse avrebbe dovuto aggiungere:

    Qui, la libertà non è un diritto intrinseco a ogni essere umano in quanto tale.
    Noi non viviam del nostro lavoro, ma di quello dei nostri schiavi.
    Qui ad Atene noi facciam così.

    Gli antichi hanno moltissimo da insegnarci, ma anch’essi non vanno mitizzati: gli faremmo un torto.

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