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  • #11604
    laura9019
    Partecipante

    Sono una maturanda del classico e a due settimane dalla maturità mi piacerebbe sapere quanto più o meno è tragico è il voto che posso aspettarmi dalla seconda prova, e saperlo da qualcuno che non sia la mia professoressa abituale e che potrebbe magari avere parametri di valutazione diversi dai suoi. Qualcuno potrebbe aiutarmi a valutare la gravità degli errori (che ho già segnato in rosso) e dare un voto alla mia traduzione? Tra le parentesi in rosso, insieme alle correzioni, ho anche scritto alcune domande riguardo a dei passi che non ho capito per quale motivo vadano tradotti come vanno tradotti.

    *La base della convivenza e della società umana *$$* *

    Detrahere igitur alteri aliquid et hominem hominis incommodo suum commodum augere magis est contra naturam quam mors, quam paupertas, quam dolor, quam cetera, quae possunt aut corpori accidere aut rebus externis. Nam principio tollit convictum humanum et societatem. Si enim sic erimus adfecti, ut propter suum quisque emolumentum spoliet aut violet alterum, disrumpi necesse est eam, quae maxime est secundum naturam, humani generis societatem. Ut, si unum quodque membrum sensum hunc haberet, ut posse putaret se valere, si proximi membri valitudinem ad se traduxisset, debilitari et interire totum corpus necesse esset, sic, si unus quisque nostrum ad se rapiat commoda aliorum detrahatque quod cuique possit, emolumenti sui gratia, societas hominum et communitas evertatur necesse est. Neque vero hoc solum natura, id est iure gentium, sed etiam legibus populorum, quibus in singulis civitatibus res publica continetur, eodem modo constitutum est, ut non liceat sui commodi causa nocere alteri.
    Cicerone, /Off/. 3. 21-23 /passim /(Maturità classica 1976)

    Ecco la mia traduzione:

    Quindi il fatto che gli uomini sottraggano qualcosa ad un altro e aumentino i propri privilegi a danno dell’uomo è più contro natura della morte, della povertà, del dolore, delle altre cose che possono accadere al corpo o ai beni materiali. Infatti all’inizio distrusse (DISTRUGGE – presente) la convivenza umana e la società. Se infatti saremo così disposti in modo che ciascuno derubi del vantaggio o danneggi l’altro a proprio favore, è inevitabile che quella società del genere umano che è essenzialmente secondo natura, è andata distrutta. Come se ciascun membro avesse quest’unica sensazione di ritenere di poter essere in buona salute se i membri vicini trasferissero a sè la buona salute,(SE TRASFERISSE A Sè LA BUONA SALUTE DEI MEMBRI VICINI – vedendo “traduxissent” ho subito pensato ad un soggetto plurale senza pensare che “membri” sarebbe stato in tal caso “membra”. Ma allora perchè il verbo è al plurale?) inevitabilmente indebolirebbero tutto il corpo, così se ciascuno di noi trascina(TRASCINASSE – periodo ipotetico di 2tipo…) a sè i vantaggi degli altri e sottrae(SOTTRAESSE) ciò che può a ciascuno, per suo profitto, la società e la comunità degli uomini viene(VERREBBE) necessariamente distrutta. Nè veramente questa legge dei popoli è stabilita solo per natura,(Nè QUESTO è STABILITO PER NATURA, CIOè DAL DIRITTO DELLE GENTI – perchè “id”, neutro, è legato a “natura”, femminile?)ma anche per le norme dei cittadini, grazie alle quali la cosa pubblica è mantenuta viva in una sola società (NELLE SINGOLE SOCIETà, plurale), affinchè non sia permesso nuocere un altro per proprio vantaggio.

    Grazie in anticipo.

    #13399
    Aiace Telamonio
    Partecipante

    Quindi il sottrarre qualcosa ad un altro e che l’uomo accresca i propri privilegi a danno dell’uomo è contro natura più della morte, della povertà, del dolore, delle altre cose che possono accadere al corpo o ai beni materiali. Infatti anzitutto ciò distrugge [tollo,is, sustuli,sublatum,tollere – presente] la convivenza umana e la società. Se infatti saremo così disposti che ciascuno derubi o danneggi l’altro per il proprio tornaconto, è inevitabile che quella società del genere umano che è essenzialmente secondo natura, vada distrutta [disrumpi – presente]. Come se ciascun membro avesse quest’unica facoltà di ritenere di poter essere in buona salute se avesse trasferito a sé la salute del membro più vicino [proximi membri – genitvo, non nominativo plurale], inevitabilmente tutto il corpo [totum corpus – soggetto] si indebolirebbe e morirebbe, così se ciascuno di noi rubasse i guadagni degli altri e sottraesse ciò che potrebbe a ciascuno, per suo profitto, la società e la comunità degli uomini verrebbe necessariamente distrutta. Né veramente ciò è stato stabilito dalla natura, cioè dal diritto dei popoli [id est, oppure idest vuol dire “cioè” e id non si riferisce a natura (vocabolario: id est e idest, cioè, e cioè, vale a dire, CIC. e a.)], ma anche dalle leggi dei cittadini, grazie alle quali lo Stato è mantenuto vivo nelle singole città, affinchè non sia permesso nuocere ad un altro per proprio vantaggio.

    Il voto non te lo posso dare, perché non faccio di professione il docente di latino… Comunque non mi sembra che sia andata proprio male, a parte un paio di errori di interpretazione. Ciao.

    #13400
    laura9019
    Partecipante

    Grazie per le precisazioni!!

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