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1 Ottobre 2008 alle 15:59 #11389
Petrus
PartecipanteHaec quo die feceris, necessaria, eadem, si cotidie fecisse te reputes, inania videntur, multo magis cum secesseris.
Avrai considerato queste cose necessarie nel quale giorno, se pensassi che le hai fatte ogni giorno, le medesime ti sembrerebbero vane, molto di più essendoti ritirato in solitudine.
Grazie.
1 Ottobre 2008 alle 17:55 #11960Aiace Telamonio
PartecipanteCostruzione:
Haec, die quo feceris, videntur necessaria; eadem, si reputes te fecisse cotidie (videntur) inania; multo magis cum secesseris.Queste cose, nel giorno in cui le hai compiute, sembrano necessarie; le stesse cose, se tu pensassi che le hai fatte ogni giorno, ti sembrano inutili, molto più quando ti fossi appartato.
4 Ottobre 2008 alle 12:24 #11961l_golinelli
PartecipanteIo invece suggerirei:
Queste cose, nel giorno in cui le hai compiute, sembrano necessarie; le stesse cose, se tu pensassi che le hai fatte ogni giorno, ti sembrano inutili, tanto più quando sono ormai lontane nel tempo (essendone distante).
4 Ottobre 2008 alle 15:27 #11962Aiace Telamonio
PartecipanteNo, non è corretto, e ti spiego il perché: la frase è “multo magis cum secesseris”, quindi il verbo è alla seconda persona singolare e non si riferisce alle “cose”, ma ad un “tu” generico.
6 Ottobre 2008 alle 12:34 #11963l_golinelli
PartecipanteSì infatti, io avevo interpretato giustamente con il verbo alla seconda singolare e l’ellissi dell’oggetto (le cose): “molto più quando sei lontano (da quelle stesse cose)… Ma diciamo che non sono affatto un gran traduttore… 🙂
Il fatto è che non mi convice quel “molto più quando ti fossi appartato”… 😉7 Ottobre 2008 alle 17:58 #11964Paulus
PartecipanteA proposito di questa lettera, qualcuno mi potrebbe dare non una traduzione ma una spiegazione letterale della prima frase: “Mirum est quam singulis diebus in urbe ratio aut constet aut constare videatur, pluribus iunctisque non constet”.
Grazie!7 Ottobre 2008 alle 18:41 #11965imported_Sempronia
PartecipanteBentornato, Paul!
E’ un grande piacere ritrovarti 🙂Se ho capito bene, vuoi questo (e nella tua lingua, per giunta!) 😀
Chose étrange ! Prenez à part chacune des journées passées à la ville, il est ou paraît facile de se rendre compte de son emploi; prenez-en plusieurs et en bloc, le compte n’est plus possible.Ho trovato “ratio constat”: più o meno significa “il conto torna” o “il resoconto è noto”.
Insomma, Plinio dice che in città sembra facile elencare tutte le attività che si svolgono giorno per giorno; se però si considerano tanti giorni in blocco, non è più possibile. Vuol dire, secondo me, che le attività quotidiane sono così vuote e inutili che, a distanza di tempo, non si riesce a focalizzarle.7 Ottobre 2008 alle 20:43 #11966Paulus
PartecipanteGrazie, Sempronia, per le tue gentili parole e per le tue spiegazioni.
‘E sopratutto l’espressione “ratio constat” che non riuscivo a capire. La parola “ratio” ha tanti significati (sei colonne nel Gaffiot)! Possiamo dire che il significato dell’espressione si deduce dal seguito della lettera? Ma allora, questa frase senza contesto è un enigma. Alla prima lettura della lettera, il lettore intuisce il senso della prima frase man mano che prosegue la lettura. Sbaglio o no?8 Ottobre 2008 alle 10:04 #11967Aiace Telamonio
PartecipanteCiao, Paul! Mi unisco alle felicitazioni di Sempronia per averti di nuovo tra di noi.
Per quanto riguarda la tua domanda, spesso anche le lettere di Cicerone, ad esempio, se non si leggono per intero e si contestualizzano nel periodo storico non si riescono a comprendere appieno. Credo che questa sia una caratteristica epistolare degli scrittori latini. A presto. 😉8 Ottobre 2008 alle 12:38 #11968l_golinelli
PartecipanteConcordo pienamente (dal basso della mia ignoranza) con quanto dice Aiace Telamonio… 🙂
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