• Questo topic ha 7 partecipanti e 16 risposte.
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  • #11697
    Gabriele
    Partecipante

    Buonasera,
    volevo avere la vostra opinione sulle varie case editrici che si occupano di classici greci e latini, con particolare riferimento a BUR, Newton, Mondadori, Utet, Einaudi, Garzanti poi se volete anche le minori, come Sellerio, Sansoni, ecc. Tralascio la Valla, che fa sì capo al gruppo Mondadori, ma ha una linea editoriale sua, e so bene che in Italia è considerata al top per commento ed apparato, ma si da il caso che ogni volume costi non meno di 30 euro, a parte qualche usato d’occasione o fondo di magazzino.
    Decisamente troppo, per me almeno, pagare 30 euro a volume le Storie di Erodoto quando con meno di 20 euro posso avere l’opera completa in ottima edizione BUR, che di solito sono quelle usate nelle università e fatte da insigni studiosi.
    Il mio dubbio semmai è per la Newton, che offre prezzi stracciati, con commenti e apparati critici sì esili, ma è la qualità della traduzione che a volte mi preoccupa. D’altra parte portarsi a casa tutto Polibio e Livio, frammenti compresi, per 24 euro è difficile da resistere. Garzanti e Mondadori (non Valla), invece mi sembra che a parte i grandi nomi, a volte producano apparati ancor più scarni, spesso privi di testo a fronte.
    Quanto ad Einaudi ed Utet dipende dalle opere, nei costosissimi Millenni si trovano opere non tradotte da nessun altro, ma appunto costano cari, e a volte sono anch’essi privi di testo a fronte (in particolare l’ormai introvabile Procopio – Guerre, trad. Caveri), idem per Utet, che però ogni tanto sforna le opere in edizione economica di opere altrettanto mai trattate da altri (Storie di Ammiano, Storia Augusta, ecc.).

    #14018
    imported_Sempronia
    Partecipante

    Hai letto gli articoli di Tiberius?
    Non si è visto nel forum negli ultimi tempi, ma, insieme ad Atticus, è lui il bibliofilo dello staff.
    http://www.discipulus.it/sezioni/didattica/supporto-per-autodidatti

    #14019
    Gabriele
    Partecipante

    Sì lo avevo letto, per questo speravo potesse/ste darmi qualche indicazionie più precisa riguardo queste case editrici.

    #14020
    Gabriele
    Partecipante

    caro tiberius,
    che fine avrai fatto…

    #14021
    Major
    Partecipante

    Non si sa… Io attendo una sua telefonata per confermarmi la presenza il 1 maggio…

    #14022
    Gabriele
    Partecipante

    Il primo maggio 2011? Be’ manca quasi un anno… Cosa c’è il programma?

    Comunque, anche se non può rispondermi lui, sono certo che tutti voi, che siete culturi della lingua e della letteratura latina e greca abbiate numerosi testi… quali edizioni dunque prediligete dunque leggere o per abbellire la vostra libreria?

    #14023
    Major
    Partecipante

    Nel 2011 credo ci sia in programma lo stesso del 2010 e del 2009, ovvero una giornata tra verde e carne arrostita. Per la telefonata, andrebbe bene anche per il 2011, ma dubito che Tib sia così solerte! 8)

    #14024
    imported_Tiberius
    Partecipante

    😀 :wasntme:

    Scusate, c’è stata un po’ di maretta da queste parti, ma mi sono sempre collegato fino ai primissimi di giugno, anzi mi scuso con Gabriele se non sono intervenuto per salutarlo (ho letto comunque i tuoi post). Ne approfitto ora con il mio tardivo ma sincero: benvenuto!

    Ti rispondo per ora un po’ frettolosamente ripromettendomi di approfondire l’argomento in serata. Penso che la cosa migliore sia ragionare in termini di singole opere piuttosto che di case editrici. Da quanto vedo, ma parlo più che altro in termini di qualità della traduzione (che almeno a me è la cosa che interessa di più), sono poche le collane veramente omogenee dal punto di vista dell’alta qualità della traduzione. Einaudi per esempio fa sempre delle bellissime cose. Bur e Mondadori invece hanno libri molto belli e altri molto brutti. Ho comprato proprio due giorni fa due commedie di Terenzio (Bur) e le sto leggendo con soddisfazione. Poi però si vede il De rerum natura con titolo tradotto a caratteri cubitali “La natura delle cose” e lo sdegno mi avviluppa fino alla cima dei capelli. L’ideale sarebbe avere già in mente cosa si vuole comprare, poi andare in libreria a spulciare un po’ di edizioni, e comprare quella che sembra la migliore al nostro orecchio, o che lo potrebbe essere data la fama del traduttore o alla luce dell’introduzione etc.

    Per il Major: sai che col telefono il mio motto è “chi tace dissente”, cosa che può essere fastidiosa, ma almeno ho un pregio: quando gli amici mi chiamano perché hanno bisogno, sono sempre sull’attenti 😉

    #14025
    Major
    Partecipante

    In genere la pratica consueta è quella del silenzio assenso, o come dice qualche mio dotto collega, del silenzio assenzio…
    Ad ogni modo riconosco la disponibilità del Magister ad accorrere quando serve veramente, tuttavia non sarebbe sgradito che ti facessi sentire ogni tanto, giusto per far sapere come stai o se hai bisogno di qualcosa! 🙂

    #14026
    Aiace Telamonio
    Partecipante

    @Major wrote:

    tuttavia non sarebbe sgradito che ti facessi sentire ogni tanto, giusto per far sapere come stai o se hai bisogno di qualcosa! 🙂

    Major = Laelius, de amicitia… 😀

    #14027
    Gabriele
    Partecipante

    Ciao Tiberius,
    grazie per il sincero benvenuto!
    Ti dirò proprio dal confronto tra l’edizione newton e bur de la natura delle cose mi è venuto questo dubbio. La prima decisamente non mi piace, la seconda la trovo fatta meglio, e poi da filologo dilettante auspico sempre ci sia una degna introduzione, nota al testo, una panoramica sulla tradizione manoscritta ecc.
    Perché non ti piace la natura delle cose tradotta da Canali, che, a prescindere dalle sue fin troppo schierate idee politiche, è pur sempre uno dei migliori latinisti italiani del dopoguerra?

    #14028
    imported_Peppone
    Partecipante

    @Gabriele wrote:

    a prescindere dalle sue fin troppo schierate idee politiche…

    Perchè? Vengono fuori nelle sue traduzioni? 🙂

    #14029
    Gabriele
    Partecipante

    No per l’appunto… Dicevo, la figura di Canali è sicuramente discutibile per molti versi (un professore universitario a mio parere dovrebbe mantenere un certo contegno e non dedicarsi alla politica “attiva”), ma come latinista è bravissimo, per questo mi domandavo cosa ci fosse nella sua traduzione de la natura delle cose che non andasse.

    #14030
    imported_Tiberius
    Partecipante

    Ti confesso che la traduzione non l’ho nemmeno aperta, facendomi condizionare forse un po’ superficialmente ma non senza motivo dal titolo: tradurre rerum natura con “La natura delle cose” è un orrore più che un errore. Dire “natura delle cose”, in italiano, significa dire “la sostanza delle cose”, e in latino avresti trovato rerum substantia. Rerum natura invece significa semplicemente “la natura”: è un concetto, appunto, naturalistico, mentre “la natura delle cose” è un concetto filosofico. Il mio diz. per es. traduce con “il mondo fisico”. Il titolo tradotto in quel modo presenta l’opera naturalistica di Lucrezio in modo completamente fuorviante. La cosa che mi stupisce è che il tutto deriva da un voler tradurre il titolo paroletta per paroletta, in modo un po’ imbecille, come spesso si fa a scuola, cosa che non mi aspetterei da un Luca Canali.

    #14031
    Gabriele
    Partecipante

    Secondo me si è rifatto ad una lunga tradizione che vuole la traduzione italiana del poema di Lucrezio come La natura delle cose, infatti questa edizione BUR (di Canali) è successiva ad una precedente traduzione (di cui ora mi sfugge il nome del traduttore), in cui il titolo era semplicemente “la natura”…
    Però se vai a guardare le molte edizioni disponibili, troverai dalle più insigni, tipo il costosissimo Millenni Einaudi, alle più scadenti, tipo Newton, col medesimo titolo.

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