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  • #11695
    Gabriele
    Partecipante

    Anche se il sito chiaramente nasce come ausilio all’apprendimento del latino, essendo le lingue classiche indistricabilmente legate, sia nella forma dei nostri studi, sia per motivi di vicinanza grammaticale, mi domandavo se qualche volenteroso, magari il creatore del buon Atticus (che certamente conoscerà il greco come il latino), poteva inserire una serie di lezioni basilari, almeno per alfabeto, fonetica, morfologia e sintassi della lingua greca.

    #13993
    imported_Sempronia
    Partecipante

    Dopo quello di Peppone, ecco il mio benvenuto 🙂
    Faccio parte anch’io del gruppo storico di Discipulus e, come ti direbbero tutti quelli che l’hanno conosciuto dal restyling del 2004 fino a un paio d’anni fa, ti sei perso il meglio 😉
    Inutile piangerci su, ovviamente, ma allora c’era una sezione dedicata al Latino e greco in parallelo, dove si discuteva anche di greco, a diversi livelli. Non ci sono mai state però lezioni sistematiche anche perché c’era il problema tecnico del font da utilizzare.
    In Internet non c’è per il greco la stessa abbondanza di materiali che per il latino; ci sono però Università americane che mettono in rete i corsi di base; ovviamente si tratta di orientarsi un po’ con l’inglese, ma non credo che questo sia un problema.
    Al momento ti elenco quello che mi ricordo.
    http://www.loescher.it/mediaclassica/
    (sito in italiano, molto ben fatto, continuamente arricchito di materiali per latino e greco)
    http://socrates.berkeley.edu/~ancgreek/
    (qui si può imparare la tecnica di scrittura, si può ascoltare la pronuncia, ci si può esercitare su leggi dell’accento, declinazioni, coniugazioni)
    http://web.uvic.ca/hrd/greek/instructions.htm
    (in fondo alla pagina delle istruzioni, c’è l’indice di tutte le sezioni di esercizi)
    Se hai bisogno di consulenze rapide, chiedi pure.

    Adesso vado a correggere le ultime versioni di greco dei miei alunni… 😉

    Dimenticavo un’ultima cosa: ho i file di qualche lezione di greco che ho preparato per i miei studenti; se t’interessa, sempronia@discipulus.it

    #13994
    Gabriele
    Partecipante

    Ciao sempronia, grazie per il benvenuto ed i siti, anche se io con l’inglese non me la cavo benissimo ahimé, altra mancanza cui cercherò di supplire, poiché le edizioni migliori sono in inglese, francese, tedesco, la triade Loeb, Belle lettere e Teubner, a cui io aggiungerei la Valla per la qualità degli apparati. Comunque trovo che la Bur, che si avvale di insigni specialisti, faccia delle edizioni di classici di ottima qualità, anche se i testi critici sono di solito vecchiotti, ma pur sempre validi. Quanto alla Newton dipende molto dalle edizioni… Il lato positivo è il costo irrisorio, a volte, se pur sempre esili, trovi introduzioni e commento degni, altre volte bisogna accontentarsi della traduzione. Ma questa, come diceva Kipling, è un’altra storia…
    Leggendo ho capito questo punto di essermi perduto il più bello di Diskipulus (metto la kappa solo per far capire la mia pronuncia, che non sarà mai la ecclesiastica, leggo che sei un’insegnante, e forse quindi, come molti mie professori, per i quali sono costretto per non sfigurare a pronunciare in modo che piace loro, non converrai con me sulla validità della restituta e l’inadeguatezza della “scolastica” italiana, anche qui ci sarebbe però un discorso a parte da aprire: non è forse vero che i maggiori studiosi, ad oggi, scrivono proprio in ing,fra, e ted? E tutti questi imparano il latino dopo il liceo. Insomma, forse, nei licei classici italiani c’è qualcosa da rivedere, perlomeno certe manifestazioni di superiorità, davvero immotivate), ma del resto mi sono perso 5 anni di liceo io stesso, quindi sono abituato ad “arrivare tardi”, non sono abituato a scoraggiarmi se qualcosa veramente mi interessa però. 🙂
    Gli esercizi che fai per la tua classe mi interessano senz’altro, di latino al momento però, perché di greco come dicevo sopra, sono ancora completamente digiuno a parte l’alfabeto. 😉

    #13995
    imported_Sempronia
    Partecipante

    @Gabriele wrote:

    leggo che sei un’insegnante, e forse quindi, come molti mie professori, per i quali sono costretto per non sfigurare a pronunciare in modo che piace loro, non converrai con me sulla validità della restituta e l’inadeguatezza della “scolastica” italiana

    Non è questione di inadeguatezza o meno. Non a caso si parla di pronuncia scolastica e di una tradizione all’interno della quale è piuttosto difficile pensare ad una “rivoluzione”.
    All’Università ho usato anch’io la pronuncia classica; spiego sempre ai miei alunni la differenza, soprattutto quando è necessario per far loro capire che Kaisar (Caesar) è molto vicino al tedesco Kaiser e al russo Czar; detto questo, se un mio alunno leggesse i testi latini con la classica, non potrei che rallegrarmene, ma devo invece preoccuparmi che leggano correttamente fùerat piuttosto che fuèrat e che distinguano un nominativo da un genitivo.
    Sicché, vedi come passi in secondo piano la querelle fra classica e restituta, anche perché credo che, comunque, nessuno di noi saprà mai se quello che sta leggendo è esattamente quello che leggeva un Romano.

    @Gabriele wrote:

    anche qui ci sarebbe però un discorso a parte da aprire: non è forse vero che i maggiori studiosi, ad oggi, scrivono proprio in ing,fra, e ted? E tutti questi imparano il latino dopo il liceo.

    Permettimi di correggerti, qui: dubito che chi raggiunge livelli di eccellenza negli studi classici, tanto da pubblicare saggi critici, si avvicini al latino a 20 anni. Non nego che possa accadere, ma la regola è che frequentino scuole nelle quali il latino è opzionale. Non si spiegherebbe altrimenti come al Certamen Ciceronianum, quest’anno, ci fossero concorrenti di 18 paesi europei.
    http://www.certamenciceronianum.it/index.php?option=com_docman&task=doc_download&gid=26&&Itemid=53

    @Gabriele wrote:

    Insomma, forse, nei licei classici italiani c’è qualcosa da rivedere, perlomeno certe manifestazioni di superiorità, davvero immotivate)

    Non capisco a cosa ti riferisci: per caso alla leggenda metropolitana del liceo classico con la puzza sotto il naso? 😀

    @Gabriele wrote:

    Gli esercizi che fai per la tua classe mi interessano senz’altro, di latino al momento però, perché di greco come dicevo sopra, sono ancora completamente digiuno a parte l’alfabeto. 😉

    Non ti ho proposto esercizi, ma lezioni di chiarimento o approfondimento su argomenti particolari di greco, come per esempio l’uso dell’accento.

    #13996
    imported_Atticus
    Partecipante

    @Gabriele wrote:

    Anche se il sito chiaramente nasce come ausilio all’apprendimento del latino, essendo le lingue classiche indistricabilmente legate, sia nella forma dei nostri studi, sia per motivi di vicinanza grammaticale, mi domandavo se qualche volenteroso, magari il creatore del buon Atticus (che certamente conoscerà il greco come il latino), poteva inserire una serie di lezioni basilari, almeno per alfabeto, fonetica, morfologia e sintassi della lingua greca.

    Giovane Gabriele, benvenuto fra noi e grazie per le sue gentili parole.

    Le dirò, avevo pensato invero ad un corso di greco da tenersi al termine del mio celebre corso di latino, ma il susseguirsi degli eventi, le insistenze del Provveditorato agli studi (perennemente interessato delle mie tecniche di insegnamento ) nonché la pressoché totale mancanza di tempo da parte mia e di fondi da parte di chi manda avanti questa lodevole istituzione hanno interrotto a metà questo interessante esperimento e i suoi ulteriori sviluppi.

    In attesa di tempi migliori quindi per acculturarsi sul greco si affidi pure a Madonna Sempronia che, unitamente a certo Ser Tiberius, rappresenta al momento la punta di diamante del sito per quanto concerne la competenza su questa disciplina.

    Quanto al latino spero ella comprenderà come i miei molteplici impegni, uniti agli eccessi dei raduni e all’avanzare degli anni, non mi consentono al momento di dedicarle tutto il supporto cui ella avrebbe diritto. Si affidi quindi ancora una volta senza timore alle competenze di certo Aiace Telamonio che, insieme a Madonna Sempronia (ed a molti altri utenti compresi tutti coloro che si fregiano del titolo di staff) rappresenta la vetta più alta del sapere cui lei possa attingere.

    Ponga le sue domande nelle apposite sezioni e cerchi, mi raccomando, di esprimersi in un italiano corretto onde evitare di imbattersi in un certo Admin particolarmente versato nello scaraventare neofiti sgrammaticati in un triste luogo nomato “Erebus” . Diffidi di costui in particolare, perché nonostante egli si dichiari ormai versato in tutt’altre discipline e sembri disinteressarsi a quanto avviene nel sito, conosce perfettamente la lingua dei padri compresa fonetica metrica morfologia sintassi e niente sfugge alla sua occhiuta attenzione, talchè, subdolamente, non è raro che all’improvviso intervenga nelle più svariate discussioni letterarie con algida consapevolezza o lanci qualche bizzarra iniziativa cui sarebbe estremamente pericoloso non conformarsi ( pensi che si vocifera pure che nutra simpatie di sinistra!!).

    Mah, su su, non faccia caso a quanto le ho appena detto. Vedrà che con noi si troverà magnificamente! Di nuovo auguri e buona fortuna! 8)

    #13997
    Gabriele
    Partecipante

    Gabriele Sempronia salutem dicit,
    Non sono affatto d’accordo sul fatto che chi impara il latino oltre i termini ordinari del liceo non possa raggiungere livelli di eccellenza. Per fare esempi noti passati alla storia, moltissimi umanisti, totalmente digiuni di greco, lo impararono in età matura, anche oltre i 40 anni, da esuli bizantini, e fu grazie a loro che il greco poté essere poi reintrodotto in Europa. Anche se questi personaggi conoscevano bene il latino, il parallelo mi sembra piuttosto evidente con la situazione di chi, per un motivo o per l’altro, non vi ha potuto dedicare il tempo necessario nell’adolescenza. Credo che tutto dipenda dalla volontà, e ovviamente dal tempo disponibile. E’ chiaro che un uomo di 35 anni con figli piccoli a carico che lavora 10 ore al giorno (ovviamente parliamo di un lavoro “pratico”, compreso quello impiegatizio, comunque non intellettuale), non avrà la possibilità materiale, pur ne avesse la voglia di divenire un fine conoscitore delle lingue classiche. Ma è un problema che non discende dall’età, ma dalle circostanze. Ovviamente, quindi, siamo di fronte a scelte di vita, a volte obbligate e vincolanti che necessariamente condizionano poi l’erudizione o il mancato apprendimento, e questo sempre dando per scontata una forte motivazione di base, senza la quale neppure 15 anni tra liceo, lettere, e dottorato, potranno portare a quei risultati eccelsi sicuramente raggiunti dai partecipanti del Certamen.
    Per quanto riguarda la mia condizione personale (data la mia presentazione non posso fare a meno di leggere una lieve, forse non voluto, scoraggiamento, cionondimeno mi sento di rispondere), non mi auguro neppure lontanamente di poter competere con presenti e futuri latinisti e grecisti, i quali certamente dovranno acquisire competenze di prosodia e metrica, oltre ad una conoscenza scontata e pressoché perfetta di morfologia e sintassi. Modestamente in rapporto alle mie capacità e ambizioni, mi accontenterò di poter tradurre senza grossi problemi (ricorrendo al vocabolario se necessario), testi vari, perlopiù in prosa, o anche in poesia senza doverne svolgere l’analisi.
    Prendiamo ad esempio due storici anglosassoni contemporanei di storia tardo antica, quindi abituati a confrontarsi con testi sia greci, che latini, Cameron Averil, e Micheal McCormick, nessuno di essi riporta nel loro curriculum di studio esperienze inferiori, cronologicamente, al PhD. I nostri, tutti pomposamente iniziano con l’iscrizione dell’esperienza liceale in testa dopo i dati anagrafici. Qualche dubbio permettimi, mi sovviene, fatto sta che costoro sono considerati studiosi di fama mondiale, gli italiani invece… Sicuramente saranno bravisissimi e non apprezzati come spesso si dice, ma fatto sta che la ricerca è ora guidata da altri ricercatori, i quali hanno percorso tradizioni scolastiche molto diverse. E per fare ricerca storica (almeno quella delle istituzioni e non archeologica, che comunque ha costi superiori, ma non inaccessibili e degni di consorzi internazionali come l’acceleratore di Ginevra ad esempio), al contrario delle grandi ricerche scientifiche e tecnologiche, i costi maggiori sono quelli di pagare le borse e qualche libro nuovo non presente in biblioteca… Quindi il problema non è certo lì, nei finanziamenti, semmai nel sistema di reclutamento, e a cascata,proprio nella formazione scolastic che viene prilegiata senza un buon motivo meritorio, ma semplicemente dando per “acquistie” alcune cose sulla base di titoli, come spesso capita ed è questo senz’altro uno dei punti che maggiormente gli stranieri, e qualche italiano coscienzioso, mette in risalto. Se fosse tutta una mia idea, che viene dalla leggenda metropolitana testé citata nel tuo messaggio, avresti ragione ad irridermi, ma purtroppo ho potuto constatare, sulla mia persona, e per quel che vale, su altre con cui ho avuto modo di parlare, questa sottile idriosincrasia verso i non classicisti (o al massimo scientificisti), che si avventurano in una facoltà di lettere, visti come degli “intrusi”, nella migliore delle ipotesi dei polli da spennare a forza di tasse e libri, ma che tanto non potranno mai competere veramente nel mondo del lavoro (accademico e di insegnamento, per non dire saggistico ecc.), con i “veri” letterati.
    Riguardo poi alla puzza sotto il naso appena ho tempo, e se non l’ho eliminata definitivamente, ti riporto volentieri la risposta inviatami dal liceo classico Rinaldini della mia città, ad una mia sommessa e gentile domanda in cui, spiegando la mia situazione, chiedevo se potessi accedere ad un secondo diploma, se avessero attivato corsi serale o comunque quale potesse essere la procedura.

    clarus Atticus,
    ma allora esiste realmente questo personaggio, pensavo fosse solamente un personaggio di fantasia, creato a bella posta per presenziare le lezioni, e renderle più simpatiche ed agili ai giovini con poca o nessuna voglia di imparare. 🙂
    Mi auguro avrà tempo, prima o poi, di completare le lezioni di latino, e magari chissà, un giorno creare un ciclo ex novo per la lingua greca.

    Bene ualete

    #13998
    Aiace Telamonio
    Partecipante

    Ciao e benvenuto anche da parte mia. Iniziamo subito con due piccole correzioni: [Gabriele] Semproniae (e non “Sempronia”, essendo dativo) salutem dicit e clare Attice, essendo vocativo.
    Per tua conoscenza, ho iniziato il latino con i preti della mia scuola dalla prima media (preistorico 1957…) e prediligo la pronunzia classica. Ciao. 🙂

    #13999
    Artorius
    Partecipante

    Benvenuto.
    @Gabriele wrote:

    la mia pronuncia, che non sarà mai la ecclesiastica

    Penso che dividersi in fazioni possa portare solo danni; non è una questione d’ideologia, ma di proprietà.
    Cosí come legger Cesare colla pronuncia ecclesiastica è meno appropriato che con quella classica, allo stesso modo legger Agostino/Tommaso d’Aquino/Petrarca/Galileo colla pronuncia classica è meno appropriato che coll’ecclesiastica.
    Altrettanto inappropriato sarebbe, a mio parere, pronunciar classicamente una delle tante lucuzioni latine (o proverbi, o termini specifici), mentre si sta facendo un discorso in italiano: la pronuncia ecclesiastica aderisce meglio al tessuto fonologico della lingua italiana.

    #14000
    imported_Sempronia
    Partecipante

    @Gabriele wrote:

    Non sono affatto d’accordo sul fatto che chi impara il latino oltre i termini ordinari del liceo non possa raggiungere livelli di eccellenza.

    Non farmi dire cose diverse 🙂
    @Sempronia wrote:

    Non nego che possa accadere, ma la regola è che frequentino scuole nelle quali il latino è opzionale.

    @Gabriele wrote:

    Credo che tutto dipenda dalla volontà, e ovviamente dal tempo disponibile.

    Sono del tutto d’accordo.

    @Gabriele wrote:

    Per quanto riguarda la mia condizione personale (data la mia presentazione non posso fare a meno di leggere una lieve, forse non voluto, scoraggiamento

    Data la tua presentazione? Ti sei presentato come un appassionato di classicità, con tutte le premesse necessarie per attuare un percorso. Perché dovrei scoraggiarti? A che titolo? Sono solo un’insegnante di provincia, una delle migliaia di persone che si devono difendere ogni giorno dall’accusa di essere dei fannulloni; figurati se ho voglia di tirarmi addosso anche il velato 😀 sospetto di essere una supponente classicista!
    Se te ne ho dato l’impressione, mi spiace.

    @Gabriele wrote:

    cionondimeno mi sento di rispondere

    E ci mancherebbe! Il forum esiste perché si possa confrontarsi 🙂

    @Gabriele wrote:

    non mi auguro neppure lontanamente di poter competere con presenti e futuri latinisti e grecisti, i quali certamente dovranno acquisire competenze di prosodia e metrica, oltre ad una conoscenza scontata e pressoché perfetta di morfologia e sintassi.
    Modestamente in rapporto alle mie capacità e ambizioni, mi accontenterò di poter tradurre senza grossi problemi (ricorrendo al vocabolario se necessario), testi vari, perlopiù in prosa, o anche in poesia senza doverne svolgere l’analisi.

    Non porre limiti alle tue ambizioni, bisogna sempre credere in quello che si fa!

    @Gabriele wrote:

    Prendiamo ad esempio due storici anglosassoni contemporanei di storia tardo antica, quindi abituati a confrontarsi con testi sia greci, che latini, Cameron Averil, e Micheal McCormick, nessuno di essi riporta nel loro curriculum di studio esperienze inferiori, cronologicamente, al PhD. I nostri, tutti pomposamente iniziano con l’iscrizione dell’esperienza liceale in testa dopo i dati anagrafici…………

    Vedi, qui tra noi non c’è nessun accademico, di quelli che pomposamente iniziano il loro curriculum con qualcosa, per la semplice ragione che nessuno di noi ha un curriculum da stampare sul sito 😀 .

    @Gabriele wrote:

    Se fosse tutta una mia idea, che viene dalla leggenda metropolitana testé citata nel tuo messaggio, avresti ragione ad irridermi,

    Irriderti? 😮 Perché ho parlato della leggenda metropolitana del liceo classico con la puzza sotto il naso? Mi riferisco ovviamente ad una generalizzazione nella quale non mi riconosco e non riconosco un sacco di persone che l’hanno frequentato. Può darsi che ci sia gente che si vanta di discendere da nobile schiatta, ma gli imbecilli o i palloni gonfiati ci sono dappertutto. Noi amici di Discipulus abbiamo provenienze e studi diversi e nessuno di quelli che ha frequentato nel tempo il forum si è mai sentito trattato con sufficienza.

    @Gabriele wrote:

    Riguardo poi alla puzza sotto il naso appena ho tempo, e se non l’ho eliminata definitivamente, ti riporto volentieri la risposta inviatami dal liceo classico Rinaldini della mia città

    Non so in che termini ti abbiano risposto, ma tieni conto che chi risponde è una persona fisica, che può essere intelligente, stupida o imbecille. Se poi ti hanno risposto che non attivano corsi serali perché non ce n’è richiesta, è del tutto ovvio. A me è capitato di essere interpellata, in qualità di collaboratore del Preside, da un anziano signore che chiedeva se facessimo corsi di latino per esterni; gli ho risposto che ci sarebbe molto piaciuto che ci fosse un numero di richieste tale da rendere conveniente economicamente l’attivazione, ma che, in tanti anni, era la prima volta che qualcuno mostrava interesse alla cosa.

    #14001
    imported_Sempronia
    Partecipante

    @Gabriele wrote:

    non è forse vero che i maggiori studiosi, ad oggi, scrivono proprio in ing,fra, e ted? E tutti questi imparano il latino dopo il liceo.

    Avevo dimenticato di quotare la tua frase rispetto alla quale la mia replica esprimeva un dubbio. Hai detto che tutti imparano il latino dopo il liceo; mi è sembrato giusto precisare che il latino si studia fuori d’Italia anche nelle scuole superiori, generalmente come opzione. Non mi pare un azzardo ipotizzare che molti degli esperti anglosassoni, francesi o tedeschi abbiano alle spalle tali studi; il che non vuol dire che non si possa fare a meno di questo retroterra.
    🙂

    #14002
    Gabriele
    Partecipante

    E’ un vero peccato non si riescano ad attivare questi corsi, comunque nella risposta (che temo di aver buttato), c’era un perentorio “non facciamo corsi per esterni” o qualcosa del genere, una risposta sbrigativa, laconica oserei dire, nel senso in cui i giovani spartiati venivano istruiti (pena un bel morso sul pollice!) a parlare lo stretto indispensabile. Mentre io mi ero speso per cercare di dimostrare il mio interesse e spiegare la mia situazione. Anche se i corsi non esistono e non hanno intenzione di attivarli, credo sarebbe stato loro dovere espormi le possibilità che ho di prendere un secondo diploma, ed è veramente incredibile che sia giunto a queste informazioni per vie traverse… Poi non dovrei andare lì in segreteria a dirgliene 4? 😀
    Ma facciamo finta di nulla e abbozziamo, come sempre in questa vita dove il debole deve sottostare alle angherie del potente, tanto più se necessita di qualcosa da quest’ultimo…

    Ringrazio aiace per le correzioni, sul dativo hai proprio ragione, ma è la prima volta che scrivo una “lettera” 😛 i casi in cui usare il vocativo invece mi sono sempre stati difficili da individuare sigh! E’ lunga la via del filologo.

    #14003
    imported_Sempronia
    Partecipante

    @Gabriele wrote:

    i casi in cui usare il vocativo invece mi sono sempre stati difficili da individuare

    Il vocativo è il caso più “stupido” del sistema; in realtà tecnicamente non esiste nemmeno come caso, tanto è vero che nei paesi anglosassoni, dove il latino e il greco si studiano in modo più pragmatico, nello schema di declinazione dei nomi in genere è del tutto assente.
    Si può affermare in sintesi che è 1) uguale al nominativo o 2) uguale al tema del sostantivo, anche con una gradazione dell’ultima vocale.
    Per esempio, nella prima declinazione latina, la voce puella è contemporaneamente tema, nominativo e vocativo; nella seconda, in cui i temi originariamente terminavano per vocale -o-, il tema era lupo-, il nominativo lupo-s, il vocativo lupe (con la gradazione vocalica di o/e). Il fenomeno è verificabile anche in greco.
    Quando si usa il vocativo? Solo quando ti rivolgi ad una persona (o a una cosa, se parli alle cose 😀 ) chiamandola con il suo nome, con un appellativo, in qualunque modo ci si rivolga a qualcuno, insomma.
    Mamma, dammi il sole!
    Tu, smettila di disturbare!
    Bene, Antonio, che facciamo oggi?
    Casa mia, casa mia, per piccina che tu sia, tu mi sembri una badia.
    Cari amici, domani siete invitati a cena da me.
    Professore, adesso siamo stanchi…

    Fine della lezioncina 🙂

    #14004
    Gabriele
    Partecipante

    Ciao Sempronia,
    nella declinazione dei pronomi nominali è frequente l’utilizzo degli stessi nel caso vocativo?

    #14005
    imported_Sempronia
    Partecipante

    @Gabriele wrote:

    Ciao Sempronia,
    nella declinazione dei pronomi nominali è frequente l’utilizzo degli stessi nel caso vocativo?

    Se ti riferisci a ego, tu, is/ea, nos, vos, ii/eae il vocativo è omesso anche negli schemi di declinazione riportati nelle grammatiche.
    Tra l’altro, non avrebbe alcun senso se non per le seconde persone tu/vos, visto che è un caso usato per la persona a cui ci si rivolge.

    #14006
    Gabriele
    Partecipante

    Che ne dite, si faranno mai queste lezioni di greco?

    Credo sia stato un vero miracolo che verso il 2004 siano state registrate le videolezioni del prof. Polara, che oggi sono disponili a tutti (se si ha la pazienza di cercarla in rete chiaramente), ora che uninettuno è stata internazionalizzata e privatizzata, hanno BLINDATO ogni tipo di materiale, ma bravi, alla faccia del libero accesso alla cultura… farabutti e briganti. Io ho tutto il diritto di assistere alle lezioni universitarie, anche se non iscritto, quello che non posso fare è sostenere gli esami e farmi quindi riconoscere alcun titolo, se non pago le tasse universitarie, ma lasciamo perdere…
    Fatto sta che mi sono informato al liceo classico della mia città per prendere questo benedetto secondo diploma (benché stia prendendo una seconda laurea), e, insistendo, li ho “convinti” che posso darlo da privatista, come fanno in tanti, anche se di solito sono le scuole ad alta specializzazione tecnica e non umanistica ad essere investite di questo ruolo.

    Ora il problema è che se per letteratura latina e greca posso avvalermi di antologie in italiano, idem per filosofia, e latino lo sto preparando con tanta fatica grazie alle molte risorse del web (tra cui il portale, ma le lezioni di Polara sono fondamentali), discorso affatto diverso per lingua greca, che devo proprio partire non solo da me, ma anche senza supporti. In attesa ad ottobre, si spera, possa finalmente seguire il greco propedeutico della facoltà di lettere, non si potrebbe organizzare qualche lezioni primaria, proprio di base, nel sito? A cominciare da alfabeto, pronuncia, poi magari si cresce passando alla morfologia, declinazioni, verbi…

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