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  • #13862
    imported_Peppone
    Partecipante

    Prendo atto del de hoc satis di Aiace, ma gradirei fare una riflessione per gli altri che magari aggiungeranno qualche altro pensiero.
    Caro Aiace, si sa che sei un uomo di destra, e che in quei valori ti riconosci pienamente: cosa ti si potrebbe rinfacciare a tal proposito? Proprio nulla! E’ tuttavia proprio per la grande stima che io – ma anche gli altri – nutriamo per te che molto spesso si fa difficoltà a capire come tu passa difendere a spada tratta la parte politica che indegnamente, a mio avviso, in questi anni rappresenta gli ideali in cui credi.

    Mi chiedo, semplicemente e con sconcerto: come ci si può sentire rappresentati nei propri ideali da persone in odore (o addirittura puzza!) di concorso mafioso, pregiudicati, prescritti, squallidi affaristi, incuranti del conflitto d’interessi?
    Come può accettare queste cose la persona corretta e onesta che tutti conosciamo, che ha trasmesso altrettanto bene i suoi valori ai figli? quei valori che, cronaca di oggi, creano seri problemi a coloro che DAVVERO, come Fabio, li portano avanti?
    Come si fa a non sentirsi presi per il culo (nessuno si scandalizzi) quando il ministro dell’Interno in conferenza stampa dice che qualcuno gli ha pagato parte della casa a sua insaputa, pretendendo che a questa versione si possa dar credito, e non ritenere che tale affemazione sia un’offesa all’intelligenza degli Italiani?
    Come si fa a credere a Bertolaso, un divo bipartisan, che in conferenza stampa dichiara che non ha avuto favori sessuali, ma solo un massaggio cervicale con preservativo: non è forse l’ennesima offesa alla intelligenza di chi ascolta?
    Come si può tollerare l’atteggiamento di un Marcello dell’Utri, cofondatore di FI e condannato in primo grado per concorso esterno, che afferma candidamente che la mafia non esiste, che Vittorio Mangano è un eroe, e che lui è sceso in politica solo per difendersi in giudizio da una “posizione” migliore

    Potrei citare mille e mille altri fatti, ma quel che voglio dirti, caro Gino, è che con interventi di questo tipo non ho certo l’intento di farti cambiare parte politica o cose simili, ma voglio soltanto cercare di farmi spiegare come sia possibile per una persona come te ritenere che l’attuale classe politica del PDL sia la portatrice dei valori in cui credi, sostenere alle elezioni politiche queste persone, gioire del loro arrivo in Parlamento in qualità di maggioranza e via di seguito…
    Non sarebbe meglio far così: io sono da sempre un convinto sostenitore dei valori della destra. Attualmente nel panomara politico il partito che dovrebbe portare avanti gli alti valori in cui credo li rappresenta indegnamente, a partire dal punto di vista morale. Quindi questa parte politica mai avrà il mio appoggio per salire al governo del Paese.
    Ti parlo da persona che non crede di avere una matrice culturale tipicamente di sinistra. Se noi tutti consideriamo alla base del nostro credo politico valori come la legalità e la democrazia, credo che dovremmo convenire che il PDL è da escludere dalle alternative di appoggio politico. Sull’eventualità di votare altri e di chi tra gli altri si può discutere a lungo, ma intanto io comincerei a togliere il sicuro! 🙂

    Ti rinnovo la mia stima e la mia solidarietà, altrove espressa, caro Gino!

    #13863
    Aiace Telamonio
    Partecipante

    Facendo uno strappo al de hoc satis precedente, caro Peppone, ti ringrazio innanzitutto per le belle parole e per la stima che hai nei miei confronti (e che ricambio con affetto, avendoti conosciuto ed apprezzato di persona). Certamente non è difendibile l’indifendibile, tipo Scajola (che, per fortuna, non è Ministro degli Interni…), che cerca di prendere per i fondelli l’intelligenza dehli Italiani! Il problema è che il marcio esiste in tutti gli schieramenti politici (vogliamo parlare dell’integerrimo Baffino, che dalle molotov della sua gioventù è passato alle case ad equo canone et similia?), e di certo la classe politica attuale fa rimpiangere quella tanto vituperata della cosiddetta prima repubblica. La prima cosa da fare, secondo il mio modesto parere, sarebbe quella di cambiare la legge elettorale, consentendo ai cittadini di eleggere i propri rappresentanti, e non quelli decisi nelle segreterie dei partiti. Purtroppo, col bipolarismo attuale, si cerca di tirare sul proprio carro chiunque ti porti voti e ti consenta di vincere le elezioni (ricordate Mastella + Diliberto?). Sulla moralità dei nostri rappresentanti, non voglio entrare, e non perché non mi convenga, anche perché dovremmo parlare anche di Marrazzo, degli scandali della giunta regionale pugliese, della bella amministrazione che ci ha lasciato Bassolino e via così e non la finiremmo più.
    Se la mettiamo sul piano degli ideali, di certo i miei non potranno mai coincidere od avvicinarsi a quelli dell’opposto schieramento politico, che per me è l’avversario (non il “nemico”) da combattere, quindi , tanto per rimanere nel latino, sic stantibus rebus, non condividendo l’atteggiamento di coloro che si astengono dal votare… Infine, il fatto che io non condivida gli ideali sinistrorsi, non mi impedisce certo di stimare e di essere sincero amico di persone come Damiano, che porta avanti la sua battaglia politica con competenza, onestà e coerenza. :handshake:

    #13864
    imported_Atticus
    Partecipante

    Quando scarseggiano gli argomenti per giustificare le azioni, la moralità o l’onestà dei propri rappresentanti politici è ormai diventata consuetudine di ricorrere sistematicamente alla elencazione delle altrettanto scarse qualità possedute dai rappresentanti dell’avverso schieramento, tralasciando ogni ulteriore giudizio di merito sui diretti interessati. Nel confronto, non di rado, si tende a fare di ogni erba un fascio, equiparando il moralmente censurabile al penalmente perseguibile, l’interesse privato a quello pubblico, l’attacco alle istituzioni alla normale lotta politica e così via.

    Quando poi nello schieramento opposto non si trovano esempi di caratura tale che possano reggere il confronto con il farabutto di turno, quando per alcuni politici benefici e prebende, travalicando ogni giudizio morale, si trasformano in reati da codice penale, quando non si riesce ad arginare il corso della legge e le sentenze diventano definitive, quando proprio non c’è più speranza, allora è d’uso dare fiato alle trombe per chiamare a raccolta il popolo, accendere i riflettori sull’emergenza democratica e dare inizio alla rappresentazione del complotto politico!!

    Non sono d’accordo con questo modo di argomentare che, se usato dai politici di mestiere a proprio vantaggio, sostanzialmente avalla nell’elettore la tesi del “meno peggio tanto meglio” a prescindere da qualunque analisi seria e spassionata. Se proprio vogliamo parlare di valori, ognuno di noi dovrebbe guardare per prima cosa all’interno di casa propria e pretendere pulizia dove essa non c’è. Non è vero infatti che “tanto tutti i politici sono uguali”; qualcuno è più uguale degli altri piaccia o meno. (Se n’è accorto pure l’onorevole Fini, che diamine!! 😉 )

    #13865
    imported_Sempronia
    Partecipante

    @Aiace Telamonio wrote:

    La prima cosa da fare, secondo il mio modesto parere, sarebbe quella di cambiare la legge elettorale, consentendo ai cittadini di eleggere i propri rappresentanti, e non quelli decisi nelle segreterie dei partiti. Purtroppo, col bipolarismo attuale, si cerca di tirare sul proprio carro chiunque ti porti voti e ti consenta di vincere le elezioni (ricordate Mastella + Diliberto?).

    Che c’entra la legge elettorale con il bipolarismo?
    La polarizzazione degli schieramenti nella politica italiana è di molto precedente al porcellum, prima della cui approvazione si potevano eleggere i propri rappresentanti, ai quali non era garantita la poltrona in relazione all’ordine d’inserimento in una lista bloccata.
    Almeno su questo, sai a chi devi chiedere conto della cosa. Anche recentemente, in un’intervista a Sky tg 24, berlusconi ha ribadito: “Non sono d’accordo con il modificare la legge elettorale, se non per certi dettagli, perche’ credo che abbia dato buoni frutti”.

    #13866
    imported_Sempronia
    Partecipante

    @Aiace Telamonio wrote:

    Certamente non è difendibile l’indifendibile, tipo Scajola (che, per fortuna, non è Ministro degli Interni…)

    Lo è stato.
    Per curiosità, visto che hai rimarcato l’errore di Peppone come se il punto fosse quello, per te cambia qualcosa che un miserabile profittatore sia titolare di uno o dell’altro ministero o che, all’epoca dell’acquisto, non fosse un ministro in carica?
    Non preoccuparti di ricordare eventuali scandali dello stesso tipo che hanno coinvolto politici di altro schieramento, perché da queste parti (intendo gli amici di Discipulus che conosco, più o meno simpatizzanti per il centrosinistra) siamo più realisti del re, caro Gino.
    Se ritengo che uno dello schieramento politico in cui mi riconosco sia un corrotto, non assumo la sua difesa d’ufficio né cerco il suo pari dall’altra parte della barricata per trovare una giustificazione.
    E’ la stessa cosa che, in altra forma, ti hanno detto Peppone e Atticus.
    🙂

    #13867
    Aiace Telamonio
    Partecipante

    Cara Titina, la precisazione fatta a Peppone era solo accademica: naturalmente non sarebbe cambiato nulla se Scajola fosse stato Ministro degli Interni. Il nocciolo della questione è che non mi sono spiegato. Non intendo assolutamente giustificare magagne destrorse guardando e cercando quelle nella parte avversa: giustificare un errore con un altro significa solo sommarli. La cosa che non mi va giù è l’accanimento senza condizioni (tipo desiderare la morte del “nemico” politico, come ha espresso quella bella anima candida di Travaglio) nei confronti di una parte politica, arrivando anche a delegittimarne il diritto, sancito dalle elezioni democratiche, a governare, e mettendo anche il naso sotto le lenzuola di chi governa. Mai una proposta costruttiva, mai una proposta di collaborazione… Ma può essere mai che chi attualmente governa non ne avesse, anche per caso, azzeccata una? Può essere che vi siano solo corrotti, delinquenti, affaristi, pedofili, camorristi, concentrati solo da una parte? E poi, quale “difesa d’ufficio” (cit.) ho assunto io? Da cittadino italiano non voglio la sinistra al governo, una sinistra che ha portato allo sfascio la regione, la provincia e il comune nel quale vivo, perché non mi ci riconosco, e voto di conseguenza. Mi conosci e sai che non potrei mai avere a che fare con certe persone né giustificarne atteggiamenti contrari alla mia etica ed ai miei principi.

    #13868
    imported_Peppone
    Partecipante

    @Aiace Telamonio wrote:

    La cosa che non mi va giù è l’accanimento senza condizioni (tipo desiderare la morte del “nemico” politico, come ha espresso quella bella anima candida di Travaglio) nei confronti di una parte politica, arrivando anche a delegittimarne il diritto, sancito dalle elezioni democratiche, a governare, e mettendo anche il naso sotto le lenzuola di chi governa…

    No Gino, non lo ritengo esatto. Non so se ti capita di leggere il giornale su cui scrive Travaglio o di guardare Annozero, dove c’è una sua rubrica: non c’è giornalista in Italia che spara in faccia alla sinistra italiana, o meglio al PD, il risultato della sua inettitudine e della sua inconsistenza.
    Travaglio (montanelliano e stupito quando è definito di sinistra) è un giornalista che si caratterizza per il fatto di essere un topo d’archivio, per uno che quando parla lo fa con la sentenze e gli atti giudiziari in mano. Quindi non è facile smentirlo, come si fa con i tanti che si dilettano nel giornalettismo, perchè è difficile, converrai, smentire quanto risulta da fonte precisa, documentata, autentica. E non vedo il perchè ci si debba sdegnare verso chi afferma, carte alla mano, che nel PDL è presente una sostanziosa cricca di faccendieri e talvolta di collusi, piuttosto che coi faccendieri stessi.
    Nondimeno, il Travaglio è la voce più critica nei confronti dell’opposizione, che taccia continuamente di incapacità. Ora, tra l’accusa di fare il furbetto e quella di essere inetto e inciuciatore, umanamente mi offende di più la seconda: quindi per me le critiche peggiori se le becca l’opposizione, che nella persona del leader del PD si reca pure a sentirsele dire in faccia. A titolo di esempio:
    http://www.youtube.com/watch?v=UG7Aq4Sg9co

    Non se se poi l’hai mai sentito fare accenni a Baffino…

    Quanto alla delegittimazione al diritto di governare, non è una cosa che mi capita di sentire. Sento invece chiedere le dimissioni di un Presidente del Consiglio che ha troppi lati oscuri e che non ama rispondere alle domande, non che la sua maggioranza debba andarsene a casa. Se poi nel PDL non si riesca ad immaginare Governo senza quel Premier, la questione interessa loro soltanto.

    #13869
    Randall
    Partecipante

    @Peppone wrote:

    Quanto alla delegittimazione al diritto di governare, non è una cosa che mi capita di sentire. Sento invece chiedere le dimissioni di un Presidente del Consiglio che ha troppi lati oscuri e che non ama rispondere alle domande, non che la sua maggioranza debba andarsene a casa. Se poi nel PDL non si riesca ad immaginare Governo senza quel Premier, la questione interessa loro soltanto.

    E’ inutile Peppone. Da questa orecchia non vogliono sentirci. Il leader maximo per loro é Lui. Pensare di far dimettere il Presidente del Consiglio per chiare e manifeste incompatibilità di carattere Giudiziario e sostituirlo con altro amministratore più trasparente é cosa troppo fina, troppo intellettuale 😉 da radical chic 🙂

    Anche perché diciamocelo: chi altri hanno? Nessuno. Nella Sua pluridecennale esperienza (disastrosa) politica, Iddu ha silurato a destra tutti quelli che avevano effettivamente delle qualità (al momento sta affondando Fini, l’ultimo della lista é stato Pisanu). Mentre la Lega ha invece coltivato un vivaio di amministratori. La tattica é ovvia: dopo di me il nulla, quindi votate me 🙂

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