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  • #11404
    Clever
    Partecipante

    Ciao. In questo periodo, bhè da ben 2 anni ormai, ho scoperto la passione per lingue, in particolar modo quelle slave. L’inglese mi piace, ma forse l’americano in quanto iù colorito mi piace di più. E voi? Quale lingua vi piace?
    A me piace più di tutte le lingue, il russo.

    #12059
    Calpurnia
    Partecipante

    Mah, a me è piaciuto tanto studiare lo spagnolo, quando avrò più tempo mi butterò nel portoghese e poi francese (sono ottimista… voglio illudermi di riuscirci…), devo dire che le lingue slave sono molto affascinanti, ma temo ci voglia anche molto tempo per impararle.
    La lingua che non mi piace per niente è il tedesco, sebbene io ami la Germania.

    #12060
    imported_Atticus
    Partecipante

    Dunque vediamo… come lingue classiche direi Greco e latino. Se dovessi studiarne una moderna di sanapianta direi Il tedesco. Di inglese ne capisco quanto basta per non voler ulteriormente approfondire.

    Perchè proprio il tedesco?
    Mah, forse perchè gran parte degli storici, filosofi, filologi,scrittori, musicisti e politici hanno scritto in quell’idioma. E poi perchè mi ha sempre affascinato quella tecnica di legare assieme più parole per formarne una unica di lunghezza chilometrica tipo:

    “Rhein-Main-Donaugrossschifffahrtswegdampfschifffahrtgesellschaftskapitänsuniformknopf”

    (Che per chi fosse curioso significa:
    “il bottone dell’uniforme del capitano della linea di navigazione a vapore della grande linea di navigazione Reno-Meno-Danubio”). 😀

    #12061
    Falbala
    Partecipante

    Anche io adoro le lingue, e non è molto che ho scoperto questa passione. Amo senz’altro il francese, lo spagnolo e il latino, ma anche il tedesco e il greco. Più che amarne una più delle altre, amo la ricerca etimologica, come un senso segreto che pervade le cose. Se potessi, comunque, vorrei impararle tutte per magia!

    #12062
    Princess
    Partecipante

    Anche a me piacciono molto le lingue, e m affascinano il russo e la letteratura russa. All’uni dovendo scegliere una lingua straniera infatti credo proprio che opterò,se possibile, per il russo, altrimenti per un’altra lingua slava.

    🙂

    #12063
    imported_Dionisius
    Partecipante

    Insomma, parli con uno che delle lingue vuole fare la sua vita!

    Al momento sto studiando inglese e spagnolo, e penso inizierò prima di Natale francese.
    All’università penso che mi dedicherò al settore nordico (danese-svedese-norvegese) e a quello orientale (cinese, giapponese) o medio-orientale (arabo). Il russo mi affascina davvero molto, e un po’ l’ho già studiato. Che dire? Splendido!

    I desideri ci sono, i tempi (Dio volendo) anche, l’interesse pure.

    Sono molto interessato, come dicevo, al settore nordico. Sarà per la letteratura e per la filosofia danese (Kierkegaard su tutti), per la musicalità estrema del norvegese (forse l’unica lingua tonale europea), per la meravigliosa terra di Svezia.

    E poi c’è la zona asiatica (il cinese su tutti), così diversa dai “limiti” europei, così lontana dalle nostre tradizioni, dai nostri costumi, dal nostro modo di ragionare; così mistica e complessa per l’altissimo numero di ideogrammi, ognuno con un significato “altro”; così ricca di storia!

    Ecco, queste le lingue che mi affascinano. Saluti, o meglio “davaj poka”!

    #12064
    Ptolemaios
    Partecipante

    Ehhh… Adoro le lingue. Le antiche poi… Per adesso, le preferite sono, fra le antiche, il latino, il greco (questo poi lo amo :inlove: ) e l’egiziano (passione di lunga data, ma le mie conoscenze sono molto, molto scarse). Per le moderne c’è il francese (ne ho fatto la mia lingua straniera principale), il tedesco (che sto studiando a varie riprese. Da solo. Glom.), e tutto il ceppo romanzo in generale. Ho anche in mente di approdare all’arabo e all’ebraico, ma credo che aspetteranno ancora un bel po’ di tempo.
    Con l’inglese non ho un rapporto felice, infatti non è fra le mie preferite (coi tempi che corrono posso solo dire: purtroppo). A proposito di questo: spesso ho notato che chi ama l’inglese non trova il francese di suo gusto (ne ho tre esempi); del contrario non so nulla (a parte me), è talmente raro trovare qualcuno che conosca il francese ;( (io ho conosciuto solo i tre gatti (quattro con me 😆 ) del corso all’uni); però mi conforta che ben due discipulini l’abbiano messo nei propositi futuri :).

    #12065
    imported_Tiberius
    Partecipante
    Atticus wrote:
    Di inglese ne capisco quanto basta per non voler ulteriormente approfondire
    Ptolemaios wrote:
    Con l’inglese non ho un rapporto felice, infatti non è fra le mie preferite (coi tempi che corrono posso solo dire: purtroppo). A proposito di questo: spesso ho notato che chi ama l’inglese non trova il francese di suo gusto

    Conosco bene questa sensazione 😆
    Dopo averlo imparato come si deve ho però dovuto dare ragione a mia sorella, che da anni mi diceva come l’inglese fosse molto più strutturalmente complesso e linguisticamente affascinante di quanto sembra (forse perché lo studiamo così male).
    Sono rimasto impressionato dalle incredibili somiglianze con il greco e il latino (nonostante siano ceppi diversi), che fra l’altro mi hanno aiutato non poco: infinitive (I want you to do that), costruzioni transitive di verbi intransitivi in italiano (to exit the airport), costruzioni personali (I was given, I was told), usi del gerundio simili al participio predicativo greco (to stay thinking), e tanto altro.
    L’uso delle preposizioni in assoluto o nelle reggenze verbali, in parte imprevedibile, presenta gli stessi insormontabili problemi che incontrano gli stranieri che studiano l’italiano: continuano a sbagliarle anche dopo vent’anni!
    I phrasal verbs sono una selva tutta da esplorare, e usarli è non poco sfizioso, mentre gli idioms e le espressioni varie sono una miniera. Divertente anche confrontarle con le rispettive espressioni italiane, che a volte risultano perderci: il nostro “non sono un uomo di mondo” diventa “I’m not a social butterfly” (più suggestiva l’idea della farfalla sociale, no?).
    Per non parlare delle strabilianti capacità sintetiche, che permettono di riassumere in due parole due quello che a noi costa sinuosi rigirii sintattici. Ma questo è un luogo comune.
    Forse continuano a non piacermi i suoni, se paragonati al francese o al tedesco, però quando faccio gli esercizi di listening dal laboratorio linguistico on line e sento quella fantastica cadenza americana dell’attore che ha registrato i dialoghi…. :inlove:
    Se vi interessa vi do il link 😀

    #12066
    imported_Dionisius
    Partecipante

    Sì Tib, l’attore… ops, l’accento americano mi interessa molto! 😛

    Posta, posta pure!

    #12067
    Ptolemaios
    Partecipante

    @Tiberius wrote:

    usi del gerundio simili al participio predicativo greco (to stay thinking).

    E infatti l’Agnello Orlando fa proprio questo paragone. 😉

    Il mio rapporto con l’inglese, però, oltre a “non essere felice” è soprattutto conflittuale… Lo trovo troppo scheletrico @Tiberius wrote:

    Per non parlare delle strabilianti capacità sintetiche, che permettono di riassumere in due parole due quello che a noi costa sinuosi rigirii sintattici.

    Proprio non riesce a piacermi ;( (e ripeto: purtroppo).

    #12068
    imported_Tiberius
    Partecipante

    Per la gioia di Dionisio: http://www.esl-lab.com
    Ascoltati per esempio “Clothing styles” dal gruppo degli Easy; quello che però mi fa più impazzire è “A day at school”, ma non chiedermi perché …

    Davvero l’AO fa questo paragone? Mi ha letto nel pensiero 😀
    Intanto mi è venuta in mente un’altra notevole somiglianza col greco: il rilievo dato all’aspetto più che al tempo nella scelta dei tempi verbali. Illuminante a tal proposito è stata una battuta di un film che ho recentemente visto in originale (Fried green tomatoes): “I have been thinking…”, che traduce il nostro classico “Stavo pensando…”. Io avrei senz’altro detto “I was thinking”, ma l’uso del present perfect continuous sottolinea il fatto che l’azione è incominciata e si sta ancora svolgendo, mentre il semplice “I was thinking” indica solo che l’azione si sta svolgendo senza evidenziare il suo inizio. Interessante, no?

    #12069
    Dema
    Partecipante

    @Ptolemaios wrote:

    Proprio non riesce a piacermi ;( (e ripeto: purtroppo).

    Sei un uomo troppo sofisticato per divenire un anglofono 😛

    #12070
    imported_Dionisius
    Partecipante

    Ricorda che se in Discipulus c’è il francesista c’è pure il patito di anglistica (che sarei io).

    Mi potrei offendere 😀

    #12071
    Ptolemaios
    Partecipante

    @Dema wrote:

    Sei troppo sofisticato per divenire un anglofono 😛

    Non sai quanto… In effetti ho molto di Wilde (a parte la lingua, ovvio 😆 )
    @Tiberius wrote:

    “I have been thinking…”, che traduce il nostro classico “Stavo pensando…”. Io avrei senz’altro detto “I was thinking”, ma l’uso del present perfect continuous sottolinea il fatto che l’azione è incominciata e si sta ancora svolgendo, mentre il semplice “I was thinking” indica solo che l’azione si sta svolgendo senza evidenziare il suo inizio. Interessante, no?

    Proprio come un sano perfetto! 😮 😀
    @Dionisius wrote:

    c’è pure il patito di anglistica (che sarei io)

    C’è bisogno di tutti! 😉

    #12072
    Dema
    Partecipante

    @Dionisius wrote:

    il patito di anglistica (che sarei io).
    Mi potrei offendere 😀

    Anch’io sono un filo-anglista (o simile)! Si deve tuttavia ammettere che la matrice linguistica inglese si distingue per una sua certa semplicità che comunque non la rende banale.

    P.S.: è da quando è stato aperto questo thread che mi interrogo sulla bizzarria del suo titolo :^)

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