Lezione 10 – La terza declinazione, nominativo e tema

Come individuare il tema di un nome della terza declinazione e risalire al caso nominativo. Comprende esercizi.

Introduzione

L’osservazione dei nomi della III declinazione evidenzia che, diversamente da quanto accade per I e II, fra nominativo e tema (*) ci sono spesso differenze notevoli. La conseguenza è che, per lo studente, risulta difficile risalire al nominativo da cercare sul dizionario. Qualche esempio chiarirà quello che stiamo dicendo.

Si osservi questo elenco di sostantivi:

  • virtutis, regis, oratoris, corporis, maris, cladis, agminis, ordinis, moris, ducis, montis, veris, hostis, solitudinis, libertatis, militis, animalis.

Dando per scontato che vengano riconosciuti come genitivi singolari della terza declinazione (**), si può concludere che i rispettivi temi sono:

  • virtut-, reg-, orator-, corpor-, mar-, clad-, agmin-, ordin-, mor-, duc-, mont-, ver-, host-, solitudin-, libertat-, milit-, animal-.

Se però cerchiamo i loro nominativi, scopriremo che si tratta rispettivamente di

  • virtus (f), rex (m), orator (m), corpus (n), mare (n), clades (f), agmen (n), ordo (m), mos (m), dux (m), mons (m), ver (n), hostis (m), solitudo (f), libertas (f), miles (m), animal (n).

Quale rapporto c’è dunque fra tema e nominativo? E’ fuori dubbio che il nominativo sia nato partendo dal tema, ma attraverso quali fenomeni, se i risultati sono così diversi?

Partiamo da un principio generale, che si può riassumere in termini semplici.

  • I nominativi maschili e femminili si sono formati secondo due modalità:
    • nominativi uguali al tema
    • nominativi uguali al tema + s
  • I nominativi neutri si sono invece formati tutti secondo un’unica modalità:
    • nominativi uguali al tema

Non basta però questa prima enunciazione di base a spiegare perchè, ad esempio, il tema neutro corpor- ha dato origine al nominativo corpus. Bisognerà quindi entrare nel dettaglio e fare cenno a dei fenomeni fonetici, che talvolta incidono in misura rilevante nella formazione del nominativo.

* Precisiamo che qui, per comodità di trattazione, con la parola tema s’intende ciò che resta eliminando la desinenza –is del genitivo singolare.

** Cos’altro potrebbero essere? Forse dativi o ablativi plurali di I o II declinazione? A parte il contesto, che può aiutare con la presenza di un attributo nello stesso caso, viene in soccorso una riflessione: non esistono virtuta, -ae, né virtutus, -i, e lo stesso potrebbe dirsi per la maggior parte delle forme elencate (ma esiste mora, -ae e c’è l’aggettivo verus, vera, verum).
Se si volesse insistere su questa linea del dubbio, si dovrebbe aggiungere che regis è anche una voce del verbo regere, ducis del verbo ducere.

La conclusione è che in latino, come in tutte le lingue, ci sono gli omografi, cioè parole che hanno grafia identica, ma diverso significato; non esiste un trucco per evitare le trappole, mentre è indispensabile il possesso di un consistente bagaglio lessicale, che facilita nel riconoscimento immediato di una parola già immagazzinata nella memoria.

Nominativi maschili e femminili di imparisillabi e falsi imparisillabi

Dividiamo questi nomi in base alla consonante finale del tema, che può essere una labiale (p, b), una gutturale o velare (c, g), una dentale (t, d), una liquida (l, r), una nasale (m, n). L’osservazione della tabella renderà più chiari i fenomeni fonetici connessi alla formazione del nominativo. Nella tabella sono segnalati in grassetto i nominativi dei tipi più diffusi.

num. gen. tema nominativo genitivo significato
1 f. pleb- plebs pleb-is plebe, popolo
2 m inop- inops inop-is povero
3 m princip- princeps princip-is primo
4 f voc- vox (voc-s) voc-is voce
5 m iudic- iudex (iudec-s) iudic-is giudice
6 m reg- rex (reg-s) reg-is re
7 f art- ars (art-s) art-is arte
8 m ped- pes (ped-s) ped-is piede
9 m milit- miles (milet-s) milit-is soldato
10 m obsid- obses (obsed-s) obsid-is ostaggio
11 m consul- consul consul-is console
12 m orator- orator orator-is oratore
13 f flor- flos flor-is (flos-is) fiore
14 m/f pulver- pulvis pulver-is (pulves-is) polvere
15 f hiem- hiems hiem-is inverno
16 m sanguin- sanguis sanguin-is sangue
17 f Lacedaemon- Lacedaemon Lacedaemon-is Sparta
18 m leon- leo leon-is leone
19 f origin- origo origin-is origine
20 m tibicin- tibicen tibicin-is flautista

Osserviamo prima di tutto un fenomeno: in molti sostantivi, confrontando nominativo e tema, è evidente che l’ultima vocale è diversa (princeps, princip-is; iudex, iudic-is; miles, milit-is; origo, origin-is). Il fenomeno si chiama apofonia ed è presente in misura molto maggiore nella lingua greca, ma compare anche in italiano (io faccio-io feci; io devo-voi dovete).

Dalla tabella si evidenziano i seguenti comportamenti:

  • I temi terminanti in consonante labiale (p, b) hanno tutti il nominativo sigmatico (cioè nato dal tema + s (numeri 1, 2 dell’elenco).
  • I temi terminanti in consonante gutturale (c, g) hanno tutti il nominativo sigmatico, con la formazione della consonante doppia x (numeri 4, 6).
  • I temi terminanti in consonante dentale (t, d) hanno tutti il nominativo sigmatico, con la caduta (cioè la scomparsa) della consonante dentale (numeri 7, 8).
  • I temi terminanti in consonante liquida (l, r) hanno il nominativo uguale al tema, spesso senza alcuna modifica (numeri 11, 12).

N.B. Molti dei nomi in liquida presentano al nominativo una s invece della r (numeri 13, 14): la spiegazione è che il loro tema in origine finiva con la consonante s; essa però, nell’evoluzione del latino, tra due vocali è diventata r. Questo fenomeno si chiama rotacismo.

  • I temi terminanti in consonante nasale (n, m) hanno comportamenti diversi:
    • pochi hanno il nominativo sigmatico (numeri 15, 16), ma la nasale n davanti alla s del nominativo cade (numero 16);
    • i più hanno il nominativo uguale al tema (numeri 17, 18, 19, 20), ma la nasale in fine di parola generalmente cade (numeri 18, 19).

Nominativi neutri di imparisillabi e falsi imparisillabi

Ricordiamo ancora una volta che i nomi neutri hanno il nominativo uguale al tema, salvo fenomeni di rotacismo e/o apofonia (dei quali abbiamo parlato sopra).
Anche qui, per comodità di trattazione, li divideremo in base alla consonante finale del tema: abbiamo quindi temi in dentale (t), liquida (l, r), in nasale (n), in consonante doppia (ss, ll, rr).
Ed ecco una tabella, nella quale in grassetto sono segnalati i tipi più diffusi.

num. gen. tema nominativo genitivo significato
1 n capit- caput capit-is testa, capitale
2 n animal- animal animal-is animale
3 n exemplar- exemplar exemplar-is modello
4 n ver- ver ver-is primavera
5 n rur- rus rur-is (rus-is) campagna
6 n or- os or-is (os-is) viso, bocca
7 n tempor- tempus tempor-is (tempos-is) tempo
8 n foeder- foedus foeder-is (foedes-is) patto
9 n agmin- agmen agmin-is schiera
10 n oss- os oss-is osso

Dalla tabella si evidenziano i seguenti comportamenti:

  • I temi inconsonante dentale t sono molto rari, ma fra loro c’è caput, capit-is, termine ad alta frequenza d’uso, che presenta apofonia.
  • I temi terminanti in consonante liquida (l, r) e nasale (n) sono il gruppo più numeroso: alcuni hanno nominativo uguale al tema, senza alcun fenomeno fonetico rilevante (numeri 2, 3, 4); i più invece presentano apofonia (numeri 7, 8, 9); alcuni di essi presentano rotacismo (numeri 5, 6, 7, 8); alcuni presentano apofonia e rotacismo insieme (numeri 7, 8).
  • Pochissimi i temi in consonante doppia, nei quali al nominativo una delle due consonanti cade (numero 10).

Nominativi dei parisillabi di tutti i generi

Ricordiamo che i parisillabi erano originariamente temi in vocale–i, che sono poi confluiti in un’unica declinazione mista (vedi il quadro generale).

I loro nominativi, se maschili e femminili, sono molto spesso identici ai genitivi (navis, navis, f., la nave; hostis, hostis, m., il nemico); altra possibilità, abbastanza frequente, è che il nominativo presenti apofonia (clades, cladis, f., la disfatta, vates, vatis, m., il profeta).

I neutri seguono tutti lo stesso modello, con apofonia al nominativo (mare, maris, n., il mare).

E’ il caso di sottolineare che, se i temi originari erano civi-, hosti-, cladi-, vati-, mari-, anche per questi nomi il nominativo è nato dal tema + s, (per maschili e femminili), dal puro tema (se neutri).

Esercizi

Analizza i seguenti sostantivi e risali al nominativo, come negli esempi

  • vectigalium, n. = gen. plurale, tema vectigal-, gen. singolare vectigal-is, nom. vectigal
  • dotem, f. = acc. singolare, tema dot-, gen. singolare dot-is, nom. dos

fautoribus, m.; duces, m.; saluti, f.; oratione, f.; pulchritudinis, f.; genere, n.; arces, f.; codicibus, m.; mures, m.; regum, m.; pedes, m.; peditum, m.; urbi, f.; ope, f.; scelera, n.; vulnerum, n.; origines, f.; ora, n.; caedem, f.; marium, n.; cacuminibus, n.; fratre, m.; hostium, m.; capita, n.; flores, f.; preci, f.; retia, n.; laude, f.; libertatem, f.; magnitudine, f.; artes, f.

One Reply to “Lezione 10 – La terza declinazione, nominativo e tema”

  1. Scusi,io sto studiando il latino attingendo solamente dalle sue lezioni, volevo sapere se la numero 17 è l’ultima lezione o ce ne sono altre visto che alcuni miei amici dicono che c’è anche una quarta e una quinta declinazione.
    Premettendo che sono arrivato alla nona lezione.
    Comunque volevo a priori ringraziarla per l’efficienza e la serietà dimostrata nel lavoro di insegnamento.

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