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  • in risposta a: Manco il panettone… #14440
    Randall
    Partecipante

    Concordo con Sempronia.

    Ed il fatto che la nostra economia sia alla frutta lo tocco con mano personalmente essensdo sì nella Ricerca ma in quella industriale del fotovoltaico.

    I nostri investimenti in settore chiave come l’energia, le nanotecnologie, ecc, sono risibili. Non abbiamo ancora (e parlo di anni e anni) un piano industriale od uno energetico. Il che vuol dire che ogni mentecatto si può svegliare e dire di fare impianti fotovoltaici, o l’eolico, o il termoelettrico o il nucleare. Senza piano viviamo alla giornata. E cmprenderete che non é possibile né accettabile vivere alla giornata per progetti che richiedono una decina di anni per essere attuati come quelli energetici.

    Il nostro paese é fermo. Basato sul familismo, su stipendifici pubblici e su una evasione fiscale ed una corruzione mostruosi. Dove l’attenzione all’istruzione, alla ricerca ed alla impresa sono totalmente marginali. E sono questi i motori che generano ricchezza, intendiamoci bene.

    Quindi il paese sta declinando. Non penso che vi sarà una inversione di tendenza. Perché non vedo alcun sussulto di orgoglio da parte di una classe dirigente defunta, né da parte di un popolo che ha smesso di sognare da parecchio.

    in risposta a: Manco il panettone… #14437
    Randall
    Partecipante

    Incredibile, ci ho azzeccato.

    Non pensavo così presto. Mah sempre tristezza.

    Comunque volevo segnalare questo interessante articolo che mostra l’effettivo sfacelo della nostra classe dirigente, ma aggiungerei, di una buona fetta trasversale di tutta la società italiana.

    di Romano Prodi

    ROMA (14 novembre) – Per decidere cosa fare bisogna prima di tutto sapere “come stanno le cose”. Quest’affermazione è scontata, ma sono costretto a ripeterla perché oggi non mi sembra applicata né nelle scelte mondiali né in quelle nazionali. A livello mondiale il G.20 di Seoul si è tutto svolto nell’illusione che la crisi sia ormai sotto controllo e che siano sufficienti misure minori per riprendere senza radicali riforme il tradizionale cammino. Lo stesso errore di base impedisce l’analisi e quindi la cura dei nostri problemi nazionali.

    Ci fa infatti comodo , ed è oggettivamente consolatorio, sostenere che ci stiamo comportando in modo simile a tutti e che soffriamo della stessa malattia degli altri grandi paesi della vecchia Europa.

    Le cose purtroppo non stanno così. Le cose stanno diversamente sia quando analizziamo l’andamento di lungo periodo della nostra economia sia quando ne osserviamo i comportamenti a breve. Riflettendo sul lungo periodo, è passata ad esempio sotto silenzio un importante tabella, elaborata da El Pais su dati del Fondo Monetario Internazionale. Una tabella che mette in fila le percentuali di crescita dei 180 paesi più importanti del mondo (e cioè in pratica di tutti i paesi) negli ultimi dieci anni. Io stesso sono stato sorpreso nel leggere che l’Italia è addirittura penultima, precedendo solo Haiti. Nell’intero primo decennio del secolo la nostra intera economia è cresciuta solo del 2,43% cioè quasi nulla. Sfiguriamo anche a confronto degli altri grandi paesi della pigra Europa perché la Gran Bretagna ha progredito del 15% , la Francia del 12% e la Germania del 9%. Si tratta di progressi modesti anche da parte dei nostri confratelli europei se li paragoniamo al 170% della Cina, al 103% dell’India o al 45% della Turchia, ma nettamente superiori a quelli italiani.

    Se poi vogliamo guardare “come stanno le cose” oggi, dobbiamo constatare che siamo caduti più degli altri durante la crisi del 2009 e stiamo ora crescendo decisamente meno della Germania, di Francia e della Gran Bretagna. Continuando in questo modo ci occorreranno altri cinque anni per ritornare al livello di reddito che l’Italia aveva nel periodo precedente la crisi. Ed è chiaro che, se gli altri paesi continueranno a camminare più in fretta di noi, il nostro distacco non può che aumentare.

    Ecco “come stanno le cose”. Ben poco potremo consolarci per il fatto che siamo ancora un paese relativamente ricco. Negli ultimi dieci anni siamo infatti passati dal 24esimo al 28esimo posto della scala mondiale del reddito pro-capite e tutti sappiamo bene che, continuando in questa lenta discesa, non solo dovremo abbassare il nostro tenore di vita ma ancora di più lo dovranno abbassare i nostri figli. Vivere in un periodo di decadenza, o almeno di aspettative decrescenti, è quanto di peggio possa capitare a una comunità nazionale. E noi lo dobbiamo evitare a ogni costo, discutendo con serenità e con atteggiamento costruttivo sui semplici dati che ho appena esposto e cercando soluzioni che, nella situazione in cui siamo, debbono essere condivise, o almeno comprese, da tutte le componenti della società italiana.

    Credo, ad es. che Marchionne abbia sollevato un problema vero sul futuro del nostro paese. Credo che abbia fatto qualche errore tattico ma credo anche che le sue analisi sul settore dell’automobile debbano essere allargate ad altri settori della nostra società, per obbligarci a un sereno dibattito sul futuro dell’intera nostra economia e, forse, dell’intera nostra organizzazione civile. Il Paese si è invece spaccato e si è schierato secondo vecchi schemi, impedendo in questo modo quel dibattito così necessario per il nostro futuro. Un dibattito che deve mettere sotto esame tutti i comportamenti incompatibili con i cambiamenti che avvengono nelle altre parti del mondo.

    E’ infatti l’intera nostra società che rifiuta i comportamenti che, ci piacciano o no, caratterizzano ormai tutte le società avanzate del pianeta. Non si può infatti correre alla velocità degli altri quando l’evasione fiscale copre almeno un quarto della nostra economia e non da segni di calare. E nemmeno quando la scuola e la ricerca hanno un ruolo sempre più marginale nella società e nelle strutture produttive: E potremo continuare con la lista delle ragioni che spingono ogni anni decine di migliaia dei nostri migliori giovani ad emigrare per trovare le occasioni di lavoro che non sono reperibili in Italia. L’elenco potrebbe davvero continuare ma quest’elenco non serve a nulla se non ci si accorge che il cammino della decadenza è già cominciato e che questa caduta sarà sempre più accelerata se ci dedicheremo ancora a elencare primati che non abbiamo più o a sperare che i pochi primati che ancora possediamo si estendano per magia a tutta la nostra economia o a tutta la nostra società. Un processo di rinascita collettiva nasce sempre da un’analisi impietosa della realtà. Per fare cose nuove ci si deve prima rendere conto di “come stanno le cose.”

    da Il messagero

    in risposta a: Per tutti quelli che… #14427
    Randall
    Partecipante

    Geniale 🙂

    in risposta a: La monnezza #14389
    Randall
    Partecipante

    @Aiace Telamonio wrote:

    L’assessore comunale di Napoli alla nettezza urbana, Giacomelli (di sinistra) ha affermato testualmente che se i cittadini di Terzigno e comuni limitrofi continueranno a non rispettare l’accordo siglato dai loro sindaci, la situazione dei rifiuti non potrà che peggiorare. Anche questo è colpa del governo? Bertolaso non è un “povero demente” come signorilmente l’ha definito Randall, ma un uomo super partes che cerca solo di fare il proprio dovere. Da napoletano posso affermare, senza tema di smentita, che la colpa dell’emergenza rifiuti si può equamente dividere tra queste tre componenti: innanzitutto l’amministrazione comunale, che da decenni (Bassolino – Iervolino) non ha fatto sì che si facesse la raccolta differenziata; l’autentica devastazione da parte di ditte del nord, che hanno sversato tonnellate di rifiuti tossici in Campania con l’accordo della camorra; l’estesa inciviltà di parte del popolo napoletano, restio ed insofferente ad ogni regola del vivere civile.

    Temo di no Aiace, temo di no.

    Adesso ti faccio una lista più dettagliata eh 🙂

    a) La mancanza di uno Stato con la S maiuscola, da tempo immemorabile…a partire dal Governo (non questo nello specifico) fino alle giunte locali (Iervolino-Bassolino in primis, visto che da anni governavano loro).
    b) Una estesa rete della criminalità organizzata…chiamasi Camorra, che ha nello smaltimento dei rifiuti un business molto redditizio
    c) La mancata civiltà di una buona fetta della popolazione locale
    d) Lo scempio delle società del Nord.

    Troppo comodo tirare fuori il Governo adesso, davvero troppo comodo 😉

    E stresserei anche la mia onestà intellettuale, che a differenza di altri (vero Aiace?) non dà assolutamente solo la colpa al Governo, anzi gli dà forse il carico minore. Perché a differenza di certa gente non mi piace fare sciacallaggio su certe questioni che hanno, purtroppo, ramificazioni ben più profonde e complesse.

    Non posso però non ridere di un certo Mr B che si é creato un boomerang fantastico. Facendo grancassa sul fatto che il problema dei rifiuti a Napoli fosse solo un problema di governance del governo centrale quando a Palazzo Chigi stava Prodi, che insomma tutto si riducesse ad un problema di “ghe pensi mì”, ora che il bubbone é riesploso si trova come un perfetto deficiente. Infatti non può dire la verità, cioé che il problema é molto più profondo e ramificato fino a connettersi con la criminalità organizzata, altrimenti il “ghe pensi mì” sfuma nel nulla e deve quindi persino rilanciare 😀 (via la monnezza in due giorni, un giorno, 4 ore!).

    Per non parlare di quel coglione (diamo il nome giusto alla gente giusta 😉 ) di Bertolaso che se ne va da Napoli dicendo che “lui ha finito il suo lavoro” difatti lasciando ogni cosa così come é sempre stata.

    Forse Aiace, avremmo bisogno di meno gente che fa proclami, boutade, e tanto altro e che invece ricominciasse dalle basi. Dal sano vecchio lavoro che porta pochi voti, ma fa tanto bene alla Nazione. Un processo che partisse da epurare dal Partito tutti quelli che sono in odora di Camorra (alla Cosentino per esempio), di Mafia (dell’Utri), di corruzione (Marrazzo, Berlusconi, Bertolaso), di incapacità (Bassolino, Iervolino).

    Eh come la vedi? Io sono sicuro che con una classe dirigente ripulita anche il problema rifiuti andrebbe scemando. E questo processo non richiede pochi giorni, ma molto tempo 😉

    in risposta a: La monnezza #14387
    Randall
    Partecipante

    Cara Sempronia,

    la verità é che milioni di cittadini e dirigenti (opposizione inclusa) hanno barattato la propria dignità e l’onorabilità della nostra nazione per festini, ristrutturazioni gratis e raccomandazioni.

    Spero vivamente nella parte sana. 🙂

    P.S. Bertolaso ha detto che l’emergenza rifiuti a Napoli é finita.
    Un momento di raccoglimento per questo povero demente 🙂

    in risposta a: La monnezza #14385
    Randall
    Partecipante

    Mancano due giorni alla ripulitura di Napoli 🙂

    Prepariamoci a festeggiare…

    in risposta a: La monnezza #14384
    Randall
    Partecipante

    Secondo i miei calcoli, fra tre giorni il problema immondizia sarà risolto 😉

    Strano che invece sia rispuntato quello a Catania.

    in risposta a: Sotto l’ala protettrice…del Parlamento! #14333
    Randall
    Partecipante

    @Aiace Telamonio wrote:

    Non faccio liste per chi non vuol vedere. Per quanto riguarda lo “sparare a zero”, voi sparate “sotto zero”!

    Eheheheheheh … non mi aspettavo niente di meglio 😉 peccato, un’occasione sprecata.

    Ciao ciao

    in risposta a: Sotto l’ala protettrice…del Parlamento! #14331
    Randall
    Partecipante

    @Aiace Telamonio wrote:

    Naturalmente gli sciacalli travestiti da esseri umani godono della situazione dei rifiuti nella mia città. Abbiamo un sindaco del tutto incapace, il camcro della camorra (non mi pare sia stato estirpato dai tanti governi succedutisi…) e, purtroppo, la diffusa inciviltà di molti miei concittadini. Se non si vogliono vedere le cose fatte da questo governo, in un’ottica del tutto manichea, non c’è nulla da fare.

    Io non godo affatto! Anzi, e ti dirò di più 😉 la questione della immondizia é in buona parte un problema di Camorra. Altro che Governo, altro che Sindaco (che sono (sono stati) comunque latitanti e poco efficaci, incluso il Governo Prodi).

    Mi domando però, Aiace, dimmi che sono curioso, perché tutto un tratto “scopri” che l’immondizia di Napoli é un problema di Camorra. Ohibò, e quando invece era Prodi al governo non mi pare furono queste le tue parole, no no proprio no. Allora era “incapacità” del Governo. E Berlusconi le elezioni ci ha vinto, difatto appioppando l’intera responsabilità al governo precedente. Ma ora che la patata bollente torna in mano a lui, allora scoprite che esiste la Camorra 😉 Un po’ troppo comodo non ti pare 🙂 Ora siamo noi gli sciacalli, solo per avre fatto notare che il “ghe pensi mì” serve a poco o a nulla, quando dall’altra parte c’é la Camorra e che anche all’epoca di Prodi, ecco magari, sarebbe stato più utile per la collettività che tutti ci stringessimo intorno alle istituzioni invece di sparare a zero. Ma all’epoca conveniva (per bieche questioni elettorali) sparare a zero e questo si é fatto…siete esileranti 🙂

    Per quanto riguarda le cose fatte, come dicevo si accettano suggerimenti. 😉 te ne do un paio io:
    1) Riforma Universitaria (erano eoni che nessuno vi metteva mano)
    2) Gestione prudente di Tremonti per la crisi (almeno non abbiamo tirato giù le tasse che altrimenti stavamo come la Grecia)

    Avanti ora tocca a te, fammi un bella lista 😉

    in risposta a: Sotto l’ala protettrice…del Parlamento! #14328
    Randall
    Partecipante

    Inoltre…leggo che Napoli comincia a “ri”-brulicare di immondizia…ma non l’aveva tutta risolta il “Governo del fare”?

    Ma la vera domanda é: Esiste qualcosa che il Governo del fare abbia fatto e che non sia andata totalmente, globalmente, defintivamente a puttane (scusate il francesismo)? Vi prego, si accettano consigli, suggerimenti, indizi! 🙂

    in risposta a: Perplesso #14217
    Randall
    Partecipante

    @Atticus wrote:

    Che se ne fa una nazione civile di gente come questa?

    Gli fa fare carriera nel PDL 😀

    in risposta a: Allora… #14199
    Randall
    Partecipante

    @Aiace Telamonio wrote:

    Caro Peppone, non ho nessuna tessera da riconsegnare, dato che non sono iscritto a nessun partito. Ma siamo sempre là: se si volesse riconsegnare la tessera perché un esponente di un partito ha dei problemi personali con la giustizia, staremmo davvero freschi! Ci sarebbe un mare di tessere restituite!

    E quindi che fai? Ti tieni la tessera con il capo zona di partito in odore di Camorra????

    Ma magari la gente riconsegnasse le tessere quando gli amministratori non sono trasparenti, magari!

    in risposta a: Allora… #14196
    Randall
    Partecipante

    @Aiace Telamonio wrote:

    @Sempronia wrote:

    Insomma, una situazione kafkiana, nella quale l’unica certezza è che la regione è ormai alla canna del gas, tra deficit stratosferici e spese da nababbi per la variopinta corte che si è ingrassata a spese degli imbecilli che l’hanno votata e dei poveracci che non l’hanno fatto.

    E questo posso sottoscriverlo per la povera Campania, dove le macerie bassoliniane fumano ancora…

    E ti appoggio pure il Bassolino, che deve essere confinato in una piccola isoletta nell’Oceano Pacifico a spalare carbone (e con lui parecchi altri pezzi di centrosinistra) 😉

    in risposta a: Allora… #14195
    Randall
    Partecipante

    @Aiace Telamonio wrote:

    Non è più forte di me, è solo che non sono manicheo e mi piace guardare le cose con maggior equilibrio… Si tratta solo di scegliere quello che, SECONDO ME (come secondo te è un altro), è il meno peggio! 🙂

    No figurati, se pensi che io sia manicheo hai proprio sbagliato porta 😉

    Ho già mandato una mail alla RAI perché quel fesso di Marrazzo non torni in TV…ma non servirà.

    A me piace l’onestà. E di onestà in questo governo ne vedo poca pochina, ma pochina pochina, ma quasi nulla…

    in risposta a: Sentenza Dell’Utri #14083
    Randall
    Partecipante

    La cosa più agghiacciante é che il PDL si é pure congratulato, come se Dell’Utri fosse stato assolto…

    ma che nazione marcia che siamo diventati…profonda tristezza.

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