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FaustusPartecipante
Visto che per tanti giorni nessuno rispondeva, solo ora ho riguardato senza molta speranza di aver suscitato interesse,,ho trovato,invece una bella sorpresa…Soprattutto quoiusmodi era il mio problema che ho risolto acquistando il testo del Questa sulla metrica di Plauto e Terenzio, al quale penso che Sempronia si riferisca:oius una sola entità.
Per quanto riguarda il verso nel suo complesso, pensavo trattarsitonario giambico, risultandomi che la prima sillaba sia breve: mia principale fonte prosodica è un testo, trovato anni fa alla fiera di Pissignano sul Clitunno, stampato a Milano nel 1664 : Prosodia Bononiensis Novis Regulis…..aucta!FaustusPartecipanteBella la tua presentazione. Io non sono giovane, ma l’età la sento solo come un avviso (terribile) di scadenza del tempo che mi è concesso per apprendere e conoscere…anche se il mondo appare sempre più impazzito.
Triste ed incomprensibile la caduta di vitalità del sito, veramente desolante. Ma perchè, quando tutto andava a gonfie vele, si pensò di riorganizzare e si sospese l’attività…veramente insensato!
Auguri, Aglaia!
FaustusPartecipanteEsiste anche il seguente testo:
Felice Verna Lezioni di Metrica Latina
Federico & Ardia NapoliFaustusPartecipantePer farla breve, poi non ne parliamo più, quanto dici come chiusura del tuo ultimo intervento, capovolge la regola che è alla base della creazione metrica: è assurdo affermare che una sillaba è lunga o breve a seconda della necessaria presenza di un piede o di un altro…e la lunghezza per natura va a farsi friggere :headbang: !
FaustusPartecipantePrimo esametro:
il terzo piede non è “di gnus laudare”, esso, infatti, dovrebbe iniziare con lau, ma poi da è lunga e re è breve…Secondo pentametro:
da e tu di laudaturus sono lunghe (non si ponuncia forse, per quanto concerne tu, laudatùrus ?) ed anche te è lunga…Secodo esametro:
Mi devo correggere:laddove ho scritto:”Nell’esametro del terzo verso , dopo tre spondei individuabili e prima del trocheo del sesto piede,abbiamo in successione, una breve, due lunghe ed una breve, che dovrebbero dar corpo a due piedi di cui il secondo dovrebbe essere un dattilo… ” la successione è una breve, tre lunghe ed una breve
In questo esametro tu e ca che tu consideri rispettivamente lunga e breve sono,invece, breve e lunga…FaustusPartecipante@Dema wrote:
@Faustus wrote:
Allora, Dema, ci sveli ilsegreto metrico del tuo componimento? 🙁
E’ un semplicissimo distico elegiaco. Speravo che qualche metricista me lo dicesse.
Il distico elegiaco non credo sia poi cosi semplice …né è semplice la sua realizzazione, specialmente se si rinuncia ad alterare la successione prosastica delle parole con iperbati o roba del genere, l’adozione dei quali è richiesta dalla difficoltà di rispettare la griglia metrica, per usare espressioni terra terra.
Mi sembra che nel tuo componimento tu abbia un poco ceduto a questa difficoltà, tanto che solo il secondo verso,
rispettando la regola del distico, è un vero pentametro.
Il terzo piede del primo esametro, ad esempio, non è un dattilo, nè uno spondeo.
Nel secondo pentametro c’è una parola in più,”malum”, senza contare che il primo e il secondo piede del secondo colon sono spondei, mentre dovrebbero essere dattili.
Nell’esametro del terzo verso , dopo tre spondei individuabili e prima del trocheo del sesto piede,abbiamo in successione, una breve, due lunghe ed una breve, che dovrebbero dar corpo a due piedi di cui il secondo dovrebbe essere un dattilo… :handshake:
Come vedi, l’eventuale “metricista” non poteva facilmente riconoscere il metro del componimento
.FaustusPartecipanteAllora, Dema, ci sveli ilsegreto metrico del tuo componimento? 🙁
FaustusPartecipanteNon mi sembra che si tratti di versi..non è, forse, una semplice suddivisione di un brano di prosa? Uno scherzo…
FaustusPartecipanteAllorchè il mio occhio si è posato sulla parola “leonino” ho pensato trattarsi del verso leonino 😉 , come è noto esametro epico medioevale con rima interna:
Pollens imperii* regnator Caesariani*,
Oddo, qui regis* pietate fovente perennis*
in sceptris augustalis* praeclarus honoris*
Augustos omnes* superas pietate priores*,
Quem plures gentes* passim metuunt habitantes* 5
……..Hrosvitha Gandeshemensis: Gesta Ottonis Imperatoris, a cura si M.P.Pillola, Edizioni del Galluzzo,Firenze Certosa del Galluzzo, 2003
Faustus
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