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imported_Sempronia
Partecipante@Francy wrote:
… se adesso mi pongo delle domande semplicissime, non so rispondere.
La difficoltà sta nel fatto che questo è latino arcaico; vedrai che con Virgilio non ci saranno tutti questi problemi, per fortuna. 😉
@Francy wrote:
òva parìre solèt genus pènnis còndecoràtum
In genus c’è la -s caduca o devo considerare -us breve?
Mah! Se provo a leggere, il ritmo mi suggerisce di ignorare la -s finale di genus, quindi credo sia caduca.
@Francy wrote:
fràxinus fràngitur àtq(ue) abiès constèrnitus àlta
Pìnus pròceràs pervòrtunt òmne sonàbat
àrbustùm fremitù silvài fròndosàiMi sembrano tutti a posto; per l’ultimo verso vedi pagina 6 del seguente pdf
http://web.tiscali.it/alphaomega/Let_lat.pdf@Francy wrote:
Perché la us di fraxinus è breve e quella di pinus, al verso dopo, lunga?
La us finale può essere sia breve che lunga o c’è un motivo a me ignoto?
Ho letto in rete che -us a fine di parola è generalmente breve.Il punto non è tanto che -us sia generalmente breve (nella IV decl. infatti è lungo), quanto la frequente tendenza della -s finale a cadere.
Ho spulciato un mio libro molto tecnico, tutto impolverato 😀 , e ho trovato un saggio di Cesare Questa, riferito alla metrica latina arcaica, dove si dice che il fonema -s può, non deve cadere davanti ad iniziale consonantica, ma solo dopo vocale breve e mai nei monosillabi. Aggiunge che questo fenomeno è accettato in pieno dalla poesia esametrica di Ennio 😉 ; dice che non c’è alcuna norma precisa per l’elisione di -s, ma che all’orecchio il fenomeno è avvertibile solo dove il metro ci obbliga ad avere sillaba breve, così come siamo sicuri che non viene elisa dove il metro ci obbliga ad avere sillaba lunga.
Il resto alla prossima puntata 😀imported_Sempronia
Partecipante@Gabriele wrote:
Ciao Sempronia,
nella declinazione dei pronomi nominali è frequente l’utilizzo degli stessi nel caso vocativo?Se ti riferisci a ego, tu, is/ea, nos, vos, ii/eae il vocativo è omesso anche negli schemi di declinazione riportati nelle grammatiche.
Tra l’altro, non avrebbe alcun senso se non per le seconde persone tu/vos, visto che è un caso usato per la persona a cui ci si rivolge.imported_Sempronia
Partecipante@Gabriele wrote:
i casi in cui usare il vocativo invece mi sono sempre stati difficili da individuare
Il vocativo è il caso più “stupido” del sistema; in realtà tecnicamente non esiste nemmeno come caso, tanto è vero che nei paesi anglosassoni, dove il latino e il greco si studiano in modo più pragmatico, nello schema di declinazione dei nomi in genere è del tutto assente.
Si può affermare in sintesi che è 1) uguale al nominativo o 2) uguale al tema del sostantivo, anche con una gradazione dell’ultima vocale.
Per esempio, nella prima declinazione latina, la voce puella è contemporaneamente tema, nominativo e vocativo; nella seconda, in cui i temi originariamente terminavano per vocale -o-, il tema era lupo-, il nominativo lupo-s, il vocativo lupe (con la gradazione vocalica di o/e). Il fenomeno è verificabile anche in greco.
Quando si usa il vocativo? Solo quando ti rivolgi ad una persona (o a una cosa, se parli alle cose 😀 ) chiamandola con il suo nome, con un appellativo, in qualunque modo ci si rivolga a qualcuno, insomma.
Mamma, dammi il sole!
Tu, smettila di disturbare!
Bene, Antonio, che facciamo oggi?
Casa mia, casa mia, per piccina che tu sia, tu mi sembri una badia.
Cari amici, domani siete invitati a cena da me.
Professore, adesso siamo stanchi…Fine della lezioncina 🙂
imported_Sempronia
Partecipante@Gabriele wrote:
non è forse vero che i maggiori studiosi, ad oggi, scrivono proprio in ing,fra, e ted? E tutti questi imparano il latino dopo il liceo.
Avevo dimenticato di quotare la tua frase rispetto alla quale la mia replica esprimeva un dubbio. Hai detto che tutti imparano il latino dopo il liceo; mi è sembrato giusto precisare che il latino si studia fuori d’Italia anche nelle scuole superiori, generalmente come opzione. Non mi pare un azzardo ipotizzare che molti degli esperti anglosassoni, francesi o tedeschi abbiano alle spalle tali studi; il che non vuol dire che non si possa fare a meno di questo retroterra.
🙂imported_Sempronia
Partecipante@Gabriele wrote:
Non sono affatto d’accordo sul fatto che chi impara il latino oltre i termini ordinari del liceo non possa raggiungere livelli di eccellenza.
Non farmi dire cose diverse 🙂
@Sempronia wrote:Non nego che possa accadere, ma la regola è che frequentino scuole nelle quali il latino è opzionale.
@Gabriele wrote:
Credo che tutto dipenda dalla volontà, e ovviamente dal tempo disponibile.
Sono del tutto d’accordo.
@Gabriele wrote:
Per quanto riguarda la mia condizione personale (data la mia presentazione non posso fare a meno di leggere una lieve, forse non voluto, scoraggiamento
Data la tua presentazione? Ti sei presentato come un appassionato di classicità, con tutte le premesse necessarie per attuare un percorso. Perché dovrei scoraggiarti? A che titolo? Sono solo un’insegnante di provincia, una delle migliaia di persone che si devono difendere ogni giorno dall’accusa di essere dei fannulloni; figurati se ho voglia di tirarmi addosso anche il velato 😀 sospetto di essere una supponente classicista!
Se te ne ho dato l’impressione, mi spiace.@Gabriele wrote:
cionondimeno mi sento di rispondere
E ci mancherebbe! Il forum esiste perché si possa confrontarsi 🙂
@Gabriele wrote:
non mi auguro neppure lontanamente di poter competere con presenti e futuri latinisti e grecisti, i quali certamente dovranno acquisire competenze di prosodia e metrica, oltre ad una conoscenza scontata e pressoché perfetta di morfologia e sintassi.
Modestamente in rapporto alle mie capacità e ambizioni, mi accontenterò di poter tradurre senza grossi problemi (ricorrendo al vocabolario se necessario), testi vari, perlopiù in prosa, o anche in poesia senza doverne svolgere l’analisi.Non porre limiti alle tue ambizioni, bisogna sempre credere in quello che si fa!
@Gabriele wrote:
Prendiamo ad esempio due storici anglosassoni contemporanei di storia tardo antica, quindi abituati a confrontarsi con testi sia greci, che latini, Cameron Averil, e Micheal McCormick, nessuno di essi riporta nel loro curriculum di studio esperienze inferiori, cronologicamente, al PhD. I nostri, tutti pomposamente iniziano con l’iscrizione dell’esperienza liceale in testa dopo i dati anagrafici…………
Vedi, qui tra noi non c’è nessun accademico, di quelli che pomposamente iniziano il loro curriculum con qualcosa, per la semplice ragione che nessuno di noi ha un curriculum da stampare sul sito 😀 .
@Gabriele wrote:
Se fosse tutta una mia idea, che viene dalla leggenda metropolitana testé citata nel tuo messaggio, avresti ragione ad irridermi,
Irriderti? 😮 Perché ho parlato della leggenda metropolitana del liceo classico con la puzza sotto il naso? Mi riferisco ovviamente ad una generalizzazione nella quale non mi riconosco e non riconosco un sacco di persone che l’hanno frequentato. Può darsi che ci sia gente che si vanta di discendere da nobile schiatta, ma gli imbecilli o i palloni gonfiati ci sono dappertutto. Noi amici di Discipulus abbiamo provenienze e studi diversi e nessuno di quelli che ha frequentato nel tempo il forum si è mai sentito trattato con sufficienza.
@Gabriele wrote:
Riguardo poi alla puzza sotto il naso appena ho tempo, e se non l’ho eliminata definitivamente, ti riporto volentieri la risposta inviatami dal liceo classico Rinaldini della mia città
Non so in che termini ti abbiano risposto, ma tieni conto che chi risponde è una persona fisica, che può essere intelligente, stupida o imbecille. Se poi ti hanno risposto che non attivano corsi serali perché non ce n’è richiesta, è del tutto ovvio. A me è capitato di essere interpellata, in qualità di collaboratore del Preside, da un anziano signore che chiedeva se facessimo corsi di latino per esterni; gli ho risposto che ci sarebbe molto piaciuto che ci fosse un numero di richieste tale da rendere conveniente economicamente l’attivazione, ma che, in tanti anni, era la prima volta che qualcuno mostrava interesse alla cosa.
imported_Sempronia
Partecipante@Gabriele wrote:
leggo che sei un’insegnante, e forse quindi, come molti mie professori, per i quali sono costretto per non sfigurare a pronunciare in modo che piace loro, non converrai con me sulla validità della restituta e l’inadeguatezza della “scolastica” italiana
Non è questione di inadeguatezza o meno. Non a caso si parla di pronuncia scolastica e di una tradizione all’interno della quale è piuttosto difficile pensare ad una “rivoluzione”.
All’Università ho usato anch’io la pronuncia classica; spiego sempre ai miei alunni la differenza, soprattutto quando è necessario per far loro capire che Kaisar (Caesar) è molto vicino al tedesco Kaiser e al russo Czar; detto questo, se un mio alunno leggesse i testi latini con la classica, non potrei che rallegrarmene, ma devo invece preoccuparmi che leggano correttamente fùerat piuttosto che fuèrat e che distinguano un nominativo da un genitivo.
Sicché, vedi come passi in secondo piano la querelle fra classica e restituta, anche perché credo che, comunque, nessuno di noi saprà mai se quello che sta leggendo è esattamente quello che leggeva un Romano.@Gabriele wrote:
anche qui ci sarebbe però un discorso a parte da aprire: non è forse vero che i maggiori studiosi, ad oggi, scrivono proprio in ing,fra, e ted? E tutti questi imparano il latino dopo il liceo.
Permettimi di correggerti, qui: dubito che chi raggiunge livelli di eccellenza negli studi classici, tanto da pubblicare saggi critici, si avvicini al latino a 20 anni. Non nego che possa accadere, ma la regola è che frequentino scuole nelle quali il latino è opzionale. Non si spiegherebbe altrimenti come al Certamen Ciceronianum, quest’anno, ci fossero concorrenti di 18 paesi europei.
http://www.certamenciceronianum.it/index.php?option=com_docman&task=doc_download&gid=26&&Itemid=53@Gabriele wrote:
Insomma, forse, nei licei classici italiani c’è qualcosa da rivedere, perlomeno certe manifestazioni di superiorità, davvero immotivate)
Non capisco a cosa ti riferisci: per caso alla leggenda metropolitana del liceo classico con la puzza sotto il naso? 😀
@Gabriele wrote:
Gli esercizi che fai per la tua classe mi interessano senz’altro, di latino al momento però, perché di greco come dicevo sopra, sono ancora completamente digiuno a parte l’alfabeto. 😉
Non ti ho proposto esercizi, ma lezioni di chiarimento o approfondimento su argomenti particolari di greco, come per esempio l’uso dell’accento.
imported_Sempronia
PartecipanteDopo quello di Peppone, ecco il mio benvenuto 🙂
Faccio parte anch’io del gruppo storico di Discipulus e, come ti direbbero tutti quelli che l’hanno conosciuto dal restyling del 2004 fino a un paio d’anni fa, ti sei perso il meglio 😉
Inutile piangerci su, ovviamente, ma allora c’era una sezione dedicata al Latino e greco in parallelo, dove si discuteva anche di greco, a diversi livelli. Non ci sono mai state però lezioni sistematiche anche perché c’era il problema tecnico del font da utilizzare.
In Internet non c’è per il greco la stessa abbondanza di materiali che per il latino; ci sono però Università americane che mettono in rete i corsi di base; ovviamente si tratta di orientarsi un po’ con l’inglese, ma non credo che questo sia un problema.
Al momento ti elenco quello che mi ricordo.
http://www.loescher.it/mediaclassica/
(sito in italiano, molto ben fatto, continuamente arricchito di materiali per latino e greco)
http://socrates.berkeley.edu/~ancgreek/
(qui si può imparare la tecnica di scrittura, si può ascoltare la pronuncia, ci si può esercitare su leggi dell’accento, declinazioni, coniugazioni)
http://web.uvic.ca/hrd/greek/instructions.htm
(in fondo alla pagina delle istruzioni, c’è l’indice di tutte le sezioni di esercizi)
Se hai bisogno di consulenze rapide, chiedi pure.Adesso vado a correggere le ultime versioni di greco dei miei alunni… 😉
Dimenticavo un’ultima cosa: ho i file di qualche lezione di greco che ho preparato per i miei studenti; se t’interessa, sempronia@discipulus.it
imported_Sempronia
Partecipante@Aiace Telamonio wrote:
Certamente non è difendibile l’indifendibile, tipo Scajola (che, per fortuna, non è Ministro degli Interni…)
Lo è stato.
Per curiosità, visto che hai rimarcato l’errore di Peppone come se il punto fosse quello, per te cambia qualcosa che un miserabile profittatore sia titolare di uno o dell’altro ministero o che, all’epoca dell’acquisto, non fosse un ministro in carica?
Non preoccuparti di ricordare eventuali scandali dello stesso tipo che hanno coinvolto politici di altro schieramento, perché da queste parti (intendo gli amici di Discipulus che conosco, più o meno simpatizzanti per il centrosinistra) siamo più realisti del re, caro Gino.
Se ritengo che uno dello schieramento politico in cui mi riconosco sia un corrotto, non assumo la sua difesa d’ufficio né cerco il suo pari dall’altra parte della barricata per trovare una giustificazione.
E’ la stessa cosa che, in altra forma, ti hanno detto Peppone e Atticus.
🙂imported_Sempronia
Partecipante@Aiace Telamonio wrote:
La prima cosa da fare, secondo il mio modesto parere, sarebbe quella di cambiare la legge elettorale, consentendo ai cittadini di eleggere i propri rappresentanti, e non quelli decisi nelle segreterie dei partiti. Purtroppo, col bipolarismo attuale, si cerca di tirare sul proprio carro chiunque ti porti voti e ti consenta di vincere le elezioni (ricordate Mastella + Diliberto?).
Che c’entra la legge elettorale con il bipolarismo?
La polarizzazione degli schieramenti nella politica italiana è di molto precedente al porcellum, prima della cui approvazione si potevano eleggere i propri rappresentanti, ai quali non era garantita la poltrona in relazione all’ordine d’inserimento in una lista bloccata.
Almeno su questo, sai a chi devi chiedere conto della cosa. Anche recentemente, in un’intervista a Sky tg 24, berlusconi ha ribadito: “Non sono d’accordo con il modificare la legge elettorale, se non per certi dettagli, perche’ credo che abbia dato buoni frutti”.imported_Sempronia
PartecipanteTutto bene, almeno così mi sembra dopo aver rinfrescato le mie nozioni arrugginite sul tetrametro trocaico catalettico 😀
Non ho capito la domanda sulla sinalefe.Ma sei proprio Francy Francy (quella nostra, per intenderci :inlove: ), o sei un’altra Francy? :^)
imported_Sempronia
PartecipanteStasera ho sentito Gramellini (ma ormai è anche lui un sovversivo comunista) commentare il DDL sulle intercettazioni.
Ha elencato alcune delle cose che, se la legge fosse già vigente, i cittadini italiani non avrebbero saputo o saprebbero a giochi ormai fatti.
C’era da piangere.
In chiusura ha aggiunto che, senza le intercettazioni, Scajola non saprebbe ancora che Anemone gli ha pagato la casa.imported_Sempronia
PartecipanteGrazie ancora, carissimi, e un saluto particolare al futuro splendido trentenne :rofl:
imported_Sempronia
Partecipante@Atticus wrote:
Cento di questi giorni. 🙂
Grazie a tutti e tre degli auguri, ma non esageriamo con l’ottimismo! 😀
Se qualcuno non se lo ricordasse, questo è un compleanno tondo 😉
Il prossimo tondo sarà il Magister, vero? :devil:
A proposito, mi scuso in diretta per aver lisciato clamorosamente il suo recente genetliaco :doh:imported_Sempronia
PartecipanteE’ un purista, il nostro Artorius 🙂
imported_Sempronia
PartecipanteIstintivamente “Cum gratia et privilegio” mi ha fatto pensare a “Per gentile concessione di..”
Poi ho cercato con zio Google “privilegio di stampa” e mi sembra di averci azzeccato.Leggo per esempio:
Privilegio di stampa.
Era una concessione che i principi concedevano ad un’opera stampata. Si tratta di una sorta di antica proprietà letteraria. Garantiva che per un certo numero di anni la stampa di un determinato libro non sarebbe stata concessa ad altro tipografo o editore. Ne sarebbe stata impedita anche l’introduzione nel territorio di stampe realizzate altrove. Il più antico P. di S. noto è quello concesso da Venezia nel 1469 a Giovanni da Spira, che però morì l’anno successivo.http://linuxdidattica.org/docs/filosofia/cultura/dirittoautore.html
Interessante articolo. 🙂 -
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