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  • in risposta a: Confronto fra edizioni in commercio #14022
    Gabriele
    Partecipante

    Il primo maggio 2011? Be’ manca quasi un anno… Cosa c’è il programma?

    Comunque, anche se non può rispondermi lui, sono certo che tutti voi, che siete culturi della lingua e della letteratura latina e greca abbiate numerosi testi… quali edizioni dunque prediligete dunque leggere o per abbellire la vostra libreria?

    in risposta a: Confronto fra edizioni in commercio #14020
    Gabriele
    Partecipante

    caro tiberius,
    che fine avrai fatto…

    in risposta a: Confronto fra edizioni in commercio #14019
    Gabriele
    Partecipante

    Sì lo avevo letto, per questo speravo potesse/ste darmi qualche indicazionie più precisa riguardo queste case editrici.

    in risposta a: Didattica di greco #14004
    Gabriele
    Partecipante

    Ciao Sempronia,
    nella declinazione dei pronomi nominali è frequente l’utilizzo degli stessi nel caso vocativo?

    in risposta a: Didattica di greco #14002
    Gabriele
    Partecipante

    E’ un vero peccato non si riescano ad attivare questi corsi, comunque nella risposta (che temo di aver buttato), c’era un perentorio “non facciamo corsi per esterni” o qualcosa del genere, una risposta sbrigativa, laconica oserei dire, nel senso in cui i giovani spartiati venivano istruiti (pena un bel morso sul pollice!) a parlare lo stretto indispensabile. Mentre io mi ero speso per cercare di dimostrare il mio interesse e spiegare la mia situazione. Anche se i corsi non esistono e non hanno intenzione di attivarli, credo sarebbe stato loro dovere espormi le possibilità che ho di prendere un secondo diploma, ed è veramente incredibile che sia giunto a queste informazioni per vie traverse… Poi non dovrei andare lì in segreteria a dirgliene 4? 😀
    Ma facciamo finta di nulla e abbozziamo, come sempre in questa vita dove il debole deve sottostare alle angherie del potente, tanto più se necessita di qualcosa da quest’ultimo…

    Ringrazio aiace per le correzioni, sul dativo hai proprio ragione, ma è la prima volta che scrivo una “lettera” 😛 i casi in cui usare il vocativo invece mi sono sempre stati difficili da individuare sigh! E’ lunga la via del filologo.

    in risposta a: Novus discipulus #13983
    Gabriele
    Partecipante

    Caro Peppone, volevo dirti che sto stampando (piano piano, visto che sfrutto la stampante dell’ufficio dove lavorerò questa stagione estiva, in modo da potermi dedicare totalmente per gli altri 8 mesi all’anno agli studi eruditi) il vocabolario frequenziale. Certamente è molto utile, e anche la normalizzazione compiuta rispetto ai vocabolari professionali aiuta. Tuttavia, non avendo avuto modo ancora di leggerlo attentamente, sono certo ci sarà un motivo a questo quesito che ti sto per proporre, ma faccio prima qui ora, appunto a chiedertelo: come mai alcune parole non sono in ordine alfabetico?
    E’ forse per via della categorizzazione in aree tematiche?

    Grazie

    in risposta a: Didattica di greco #13997
    Gabriele
    Partecipante

    Gabriele Sempronia salutem dicit,
    Non sono affatto d’accordo sul fatto che chi impara il latino oltre i termini ordinari del liceo non possa raggiungere livelli di eccellenza. Per fare esempi noti passati alla storia, moltissimi umanisti, totalmente digiuni di greco, lo impararono in età matura, anche oltre i 40 anni, da esuli bizantini, e fu grazie a loro che il greco poté essere poi reintrodotto in Europa. Anche se questi personaggi conoscevano bene il latino, il parallelo mi sembra piuttosto evidente con la situazione di chi, per un motivo o per l’altro, non vi ha potuto dedicare il tempo necessario nell’adolescenza. Credo che tutto dipenda dalla volontà, e ovviamente dal tempo disponibile. E’ chiaro che un uomo di 35 anni con figli piccoli a carico che lavora 10 ore al giorno (ovviamente parliamo di un lavoro “pratico”, compreso quello impiegatizio, comunque non intellettuale), non avrà la possibilità materiale, pur ne avesse la voglia di divenire un fine conoscitore delle lingue classiche. Ma è un problema che non discende dall’età, ma dalle circostanze. Ovviamente, quindi, siamo di fronte a scelte di vita, a volte obbligate e vincolanti che necessariamente condizionano poi l’erudizione o il mancato apprendimento, e questo sempre dando per scontata una forte motivazione di base, senza la quale neppure 15 anni tra liceo, lettere, e dottorato, potranno portare a quei risultati eccelsi sicuramente raggiunti dai partecipanti del Certamen.
    Per quanto riguarda la mia condizione personale (data la mia presentazione non posso fare a meno di leggere una lieve, forse non voluto, scoraggiamento, cionondimeno mi sento di rispondere), non mi auguro neppure lontanamente di poter competere con presenti e futuri latinisti e grecisti, i quali certamente dovranno acquisire competenze di prosodia e metrica, oltre ad una conoscenza scontata e pressoché perfetta di morfologia e sintassi. Modestamente in rapporto alle mie capacità e ambizioni, mi accontenterò di poter tradurre senza grossi problemi (ricorrendo al vocabolario se necessario), testi vari, perlopiù in prosa, o anche in poesia senza doverne svolgere l’analisi.
    Prendiamo ad esempio due storici anglosassoni contemporanei di storia tardo antica, quindi abituati a confrontarsi con testi sia greci, che latini, Cameron Averil, e Micheal McCormick, nessuno di essi riporta nel loro curriculum di studio esperienze inferiori, cronologicamente, al PhD. I nostri, tutti pomposamente iniziano con l’iscrizione dell’esperienza liceale in testa dopo i dati anagrafici. Qualche dubbio permettimi, mi sovviene, fatto sta che costoro sono considerati studiosi di fama mondiale, gli italiani invece… Sicuramente saranno bravisissimi e non apprezzati come spesso si dice, ma fatto sta che la ricerca è ora guidata da altri ricercatori, i quali hanno percorso tradizioni scolastiche molto diverse. E per fare ricerca storica (almeno quella delle istituzioni e non archeologica, che comunque ha costi superiori, ma non inaccessibili e degni di consorzi internazionali come l’acceleratore di Ginevra ad esempio), al contrario delle grandi ricerche scientifiche e tecnologiche, i costi maggiori sono quelli di pagare le borse e qualche libro nuovo non presente in biblioteca… Quindi il problema non è certo lì, nei finanziamenti, semmai nel sistema di reclutamento, e a cascata,proprio nella formazione scolastic che viene prilegiata senza un buon motivo meritorio, ma semplicemente dando per “acquistie” alcune cose sulla base di titoli, come spesso capita ed è questo senz’altro uno dei punti che maggiormente gli stranieri, e qualche italiano coscienzioso, mette in risalto. Se fosse tutta una mia idea, che viene dalla leggenda metropolitana testé citata nel tuo messaggio, avresti ragione ad irridermi, ma purtroppo ho potuto constatare, sulla mia persona, e per quel che vale, su altre con cui ho avuto modo di parlare, questa sottile idriosincrasia verso i non classicisti (o al massimo scientificisti), che si avventurano in una facoltà di lettere, visti come degli “intrusi”, nella migliore delle ipotesi dei polli da spennare a forza di tasse e libri, ma che tanto non potranno mai competere veramente nel mondo del lavoro (accademico e di insegnamento, per non dire saggistico ecc.), con i “veri” letterati.
    Riguardo poi alla puzza sotto il naso appena ho tempo, e se non l’ho eliminata definitivamente, ti riporto volentieri la risposta inviatami dal liceo classico Rinaldini della mia città, ad una mia sommessa e gentile domanda in cui, spiegando la mia situazione, chiedevo se potessi accedere ad un secondo diploma, se avessero attivato corsi serale o comunque quale potesse essere la procedura.

    clarus Atticus,
    ma allora esiste realmente questo personaggio, pensavo fosse solamente un personaggio di fantasia, creato a bella posta per presenziare le lezioni, e renderle più simpatiche ed agili ai giovini con poca o nessuna voglia di imparare. 🙂
    Mi auguro avrà tempo, prima o poi, di completare le lezioni di latino, e magari chissà, un giorno creare un ciclo ex novo per la lingua greca.

    Bene ualete

    in risposta a: Didattica di greco #13994
    Gabriele
    Partecipante

    Ciao sempronia, grazie per il benvenuto ed i siti, anche se io con l’inglese non me la cavo benissimo ahimé, altra mancanza cui cercherò di supplire, poiché le edizioni migliori sono in inglese, francese, tedesco, la triade Loeb, Belle lettere e Teubner, a cui io aggiungerei la Valla per la qualità degli apparati. Comunque trovo che la Bur, che si avvale di insigni specialisti, faccia delle edizioni di classici di ottima qualità, anche se i testi critici sono di solito vecchiotti, ma pur sempre validi. Quanto alla Newton dipende molto dalle edizioni… Il lato positivo è il costo irrisorio, a volte, se pur sempre esili, trovi introduzioni e commento degni, altre volte bisogna accontentarsi della traduzione. Ma questa, come diceva Kipling, è un’altra storia…
    Leggendo ho capito questo punto di essermi perduto il più bello di Diskipulus (metto la kappa solo per far capire la mia pronuncia, che non sarà mai la ecclesiastica, leggo che sei un’insegnante, e forse quindi, come molti mie professori, per i quali sono costretto per non sfigurare a pronunciare in modo che piace loro, non converrai con me sulla validità della restituta e l’inadeguatezza della “scolastica” italiana, anche qui ci sarebbe però un discorso a parte da aprire: non è forse vero che i maggiori studiosi, ad oggi, scrivono proprio in ing,fra, e ted? E tutti questi imparano il latino dopo il liceo. Insomma, forse, nei licei classici italiani c’è qualcosa da rivedere, perlomeno certe manifestazioni di superiorità, davvero immotivate), ma del resto mi sono perso 5 anni di liceo io stesso, quindi sono abituato ad “arrivare tardi”, non sono abituato a scoraggiarmi se qualcosa veramente mi interessa però. 🙂
    Gli esercizi che fai per la tua classe mi interessano senz’altro, di latino al momento però, perché di greco come dicevo sopra, sono ancora completamente digiuno a parte l’alfabeto. 😉

    in risposta a: Novus discipulus #13982
    Gabriele
    Partecipante

    Ciao Gabriele, benvenuto in questo forum!

    Ciao Peppone,
    grazie per il benvenuto!
    Devo dire che mi dispiace molto il sito sia in stato di semiabbonadono, perché è molto interessante, ed utile a mio parere.
    Ho visitato la pagina del dizionario, ma sinceramente credo che il modo migliore per farsi un lessico è quello di “imbattersi” nelle parole sconosciute durante la traduzione di brani o “versioni” come si dice, e cercarle in un vocabolario classico, io uso i due fratellini della Loescher IL e GI sia per latino che greco.
    Comunque tutto è utile e fa brodo, quindi complimenti agli autori! Riguardo le lezioni di Polara, io le ho trovate tutte, c’è su emule un archivio rar da 3 giga e 70 mi pare, ma alcune sono a schermo ridotto ed ho dovuto cercare le versioni a schermo intero, cosa non semplice… Comunque io le ho tutte, se hai un server te le passo volentieri, tutto pur di diffondere la cultura latina.

    Riguardo la restituta io sono un acceso sotenitore 😛 ma ovviamente non condanno chi usa la ecclesiastica ci mancherebbe… Ritengo però che se fosse adottata nei nostri licei non sarebbe male, e penso che per il latino, a differenza della eterna diatriba itacistica/etacistica, sia molto meglio evidenziato dalle nostre fonti, che certo sono e rimangono letterarie, non sonore, ma negarle con la solita scusa, per sostenere la validità dell’ecclesiastica, è avere il paraocchi e il cervello limitato, oppure, più semplicemente, tentare di imbrogliare per avere ragione.

    Su assimil, io al momento mi sto dedicando alla trascrizione, e alla traduzione del testo, poiché la traduzione ce l’ho in francese, ma per usare al meglio il programma di studio, è bene avere la parte latina di fianco alla traduzione, e nel nostro caso la traduzione italiana, poiché quella francese sarebbe inutile… Comunque è un insieme di 100 lezioni, parlate, molto brevi, di difficoltà crescente, che ti da un lessico di base, senza perdere troppo tempo su grammatica e morfologia.
    A risentirci spesso spero 😉

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