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  • in risposta a: Un classico: il Traina e il suo latino propedeutico #14081
    Gabriele
    Partecipante

    E’ uno dei libri di testo consigliati dal prof. Polara in ausilio alle videolezioni per lo studio domestico, forse il principale tra i 5 o 6 che dice di procurarsi. Se non è valido, vorrei capire in cosa non lo trovate tale, certo Sintassi normativa di Traina sarà utilissimo, e infatti pensavo di acquistarlo, ma non trovate che per un “neofita” addentrarsi in discorsi troppo dottrinari sulla sintassi, quando ancora ci sono lacune gravi, sia prematuro?
    Non li ho letti nessuno dei due (o dei tre se vi aggiungiamo Morfologia latina sempre di Traina), ma prima di imbarcarmi in un manuale che, al momento, ritengo succedaneo a quello, come dice il nome, “propedeutico” e per principianti, vorrei capire di più da chi li ha letti, purché, come dice la Ronchey (della quale non condivido quasi nulla nella sua concezione storiografica su Bisanzio per inciso), si inforchino occhiali adatti al mio caso e alle mie necessità.

    in risposta a: Un classico: il Traina e il suo latino propedeutico #14079
    Gabriele
    Partecipante

    Non capisco, a cosa si riferisce il tuo suggerimento rispetto al Traina? 😐

    in risposta a: Ministro Brancher #14067
    Gabriele
    Partecipante

    Cosa non è chiaro?

    Detto in soldoni, oltre a nani e ballerine, dall’altra parte c’è un gruppo di pseudo intelletualoidi, o autodefinitisi tali, che hanno ripudiato la cultura italiana, l’Italia, e la cultura latina con annessa la storia antica che ne fa parte. Essi la studiano, sì, ed eccellono, a volte (non voglio neppure dire che non sia per merito, anche se il sospetto c’è) nei loro campi, ma lo fanno come se stessero parlando di una cultura aliena, di una massa di extraterrestri, o di dinosauri, che dopo aver compiuto cose straordinarie, ha abbandonato questo mondo senza lasciare nulla se non tracce.
    Noi italiani invece siamo eredi di questa cultura, e dobbiamo riappropriarcene come nostra, dall’insigne dottore di ricerca che conosce tutte le sottigliezze della grammatica, della letteratura, della storia, all’uomo della strada, deve esserci consapevolezza, come quella che si cercò di impartire nelle scuole italiane dopo l’Unità, con la grande riforma De Sanctis.
    Oggi tutto questo non esiste più, perché come provi ad associare la Roma antica, e non parlo di impero, ma di repubblica, che era peraltro ben più vincente, ma anche aggressiva, all’Italia, sei un fascista, o un nazionalista, o nella migliore delle ipotesi uno che spara balle. Non parlatemi di leghisti, quelli sono l’effetto, non la causa, la causa sta nel sottobosco sinistrato che modificato tante cose nella società, più forse che se avesse avuto responsabilità di governo.

    E quindi, dicevo, pur turandomi il naso, a volte, preferisco mille volte i “nani” (ma siamo sicuri che tanti mariti, fidanzati, fratelli o padri siano così spilungoni in Italia? o è un’offesa gratuita più probabilmente, come dire ad uno “pelato!”; ebbene anche io sono quasi pelato nonostante abbia 43 anni in meno del premier, e allora volete offendermi perciò? grazie!) agli antinazionali che sono riusciti a far riesplodere tendenze che si speravano non dovessero più nuocere.

    in risposta a: Un classico: il Traina e il suo latino propedeutico #14077
    Gabriele
    Partecipante

    Sì ci avevo pensato (alle monografie sui diversi argomenti), ma, c’è un ma, non credi che questo tuo giudizio sfavorevole, possa essere un riflesso della tua già discreta o buona, o ottima (non so, ma sicuramente non da principiante che si accontenta delle basi per tradurre) conoscenza del latino, e quindi lo giudichi semplicisto ed abbozzato per ciò?

    in risposta a: Ministro Brancher #14065
    Gabriele
    Partecipante

    Sì hai ragione non ci avevo pensato. 😆

    Ma tu concordi con randall sempronia? non ti senti anche latina, in quanto italiana, o solo molisana? E ancora, possibile che tu, che per quasi mezzo secolo dalle tue parole, hai studiato il latino, lo hai studiato, non come patrimonio della TUA cultura nazionale, ma come una cultura straniera, come se avessi studiato, che so… l’inglese, o il francese?

    in risposta a: Ministro Brancher #14063
    Gabriele
    Partecipante

    Ciao randall,
    senza dare valutazioni sull’attuale governo (che invece tu hai dato), mi limiterò a dire che ovunque guardi, oggi, nel panorama politico, non trovo nulla che mi soddisfi pienamente, nemmeno le più piccole forze politiche, tranne, forse, PRI e il ricostituito PLI, che contano quanto il due di coppe o meno.

    Tornando a noi, e cercando di veicolare “in tema” del forum latinarum (p.s. se voglio dire della lingua latina, perché devo usare il genitivo plurale invece che singolare, tipo nel CIL, corpus iuris latinarum?) il discorso, questi grandi nomi [di sinistra], che hanno indifferentemente frequentato il liceo classico, e sono oggi insigni professori nella più varie università, ora ripudiano tutta la storia italiana-italica?
    edit: tranne forse quella disgraziatissima dal secondo dopoguerra in poi, quasi stessimo parlando di una nazione che alter rispetto a quella preconflitto, la quale meglio si legava a tutto il suo grande passato.

    Io studiando il latino mi immergo nella lingua che ritengo dei miei avi. Non so se di sangue, immagino che ci sia in una immaginaria proporzione di geni una grossa fetta di latinità in ognuno di noi più di qualsiasi altro popolo, ma certo, e totalmente, per cultura. Quindi io, come italiano, mi ritengo, molto più che discendente culturale e politico del piccolo comune o del feudo dove vivevano gli italiani sbeffeggiati del medioevo fino al Risorgimento, discendente di un cittadino romano dei vari municipia italici.
    Ora tu dimmi quali di questi professori, alcuni specializzati proprio in cose antiche, penso a Diliberto, esperto di diritto romano, e certo non digiuno di lettere latine, tutto concrito nel cosmopolitismo internazionale, ma anche radicato alla sua Sardegna e non in misura minore all’Italia, ma per nulla proprio.
    E questo è un atteggiamento estremamente comune. Inutile dire il motivo: siccome l’idea di Italia, Roma, ecc. sono state usate, dal Fascismo in primo luogo, ma moltissimo anche dalle forze risorgimentali, comunque nemiche idealmente di quelle di sinistra odierne e passate, cancelliamo questo passato dalla memoria degli italiani. Studiamolo asetticamente come se parlassimo di un’altra nazione, come se parlassimo dell’australia, con cui tanto, non abbiamo nulla a che fare.
    No mi dispiace, io sta gente non la sosterrò mai, se oggi esistono fenomeni di rigetto verso l’unità nazionale, è soprattutto causa loro. Hanno conculcato per decenni nelle scuole, nelle università, nei comizi, nei convegni, che l’Italia è solo quello che abbiamo sotto gli occhi, e per giunta hanno tratto solo il peggio dell’Italia attuale. Menzonieri sapendo di mentire a chi, più ignoranti di loro, la storia non la conosceva per nulla, e alla fine anceh questi intellettualoni da strapazzo hanno finito per credere alle loro stupidaggini, tanto che oggi scrivono fior di libri, spesso pubblicati a spese delle università, e stipendiati, proprio a quello stato che vedrebbero senza tanti complimenti di nuovo abbattuto e diviso.
    Non voglio addentrarmi oltre, perché ci sarebbero molte altre cose da dire, ma lasciamo perdere. Certo anche a “destra” non siamo messi meglio con una forza come la lega, il movimento del sud, e un centro destra all’acqua di rose che pensa solo a far quadrare conti piuttosto che a reimprimere a questo popolo il senso di nazionalità, per questo io da tempo voto ormai solo quelle minuscole forze. Voto perso politicamente, ma non la protesta che è in essa.

    in risposta a: Didattica di greco #14012
    Gabriele
    Partecipante

    Grazie mille! 🙂
    Se un giorno avrò un figlio, ipotesi abbastanza remota 😀 cercherei in ogni modo di non fargli ripetere i miei errori, so che forzare i propri figli negli studi è ritenuto non educativo, ma 13 anni sono davvero troppo pochi per decidere da soli, si giudica non in base alle inclinazioni o l’utile futuro, ma entrano in gioco una serie di variabili poco edificanti…

    in risposta a: Didattica di greco #14010
    Gabriele
    Partecipante

    Di solito non sono alternati gli anni tra prove di greco e latino?
    Sapevo di questa data perentoria del 30 novembre, il problema è che io il 30 novembre avrò iniziato appena da due mesi i corsi intensivi di latino e greco (ammettendo che per latino ormai sono già a buon punto di mio, e sarà un ripasso, per greco sarà un inizio), quindi mi iscriverei, pagherei le tasse di iscrizioni, ma ancora non avrei le basi, sarebbe un po’ azzardato, devo valutare.
    Mi spiace non si possa organizzare sul sito qualcosa, ma non voglio forzare, le grammatiche le ho ma l’aiuto di un esperto è sempre meglio non solo per l’ausilio, ma come sprone; carine le animazioni che ti spiegano come scrivere le lettere, per la pronuncia ho scaricato anche assimil per greco antico, ma finora non mi sono azzardato ad affrontarla perché sarebbe come pronunciare l’arabo senza la minima idea di cosa sto dicendo…

    riguardo il nostro corso, la pagina di presentazione è questa:

    http://docenti.unimc.it/docenti/ilenia-achilli/2009/esercitazioni-pratiche-di-lingua-greca-per-2009-3

    L’anno scorso mandai una mail alla dottoressa (che è più giovane di me tra parentesi) che tiene le lezioni spiegandole la mia situazione e le mie aspirazioni, risultato: nessuna risposta. Alla faccia della comprensione e della quasi coetaneità.
    La scheda è scarna, ma le ore dovrebbero essere 80 da quanto ho capito, e ci sono lezioni per entrambi i semestri, solo che non ho capito se sono l’uno la prosecuzione, o la ripetizione dell’altro, idem per latino.

    Comunque non ambisco al “100/100” (ero abituato ai sessantesimi, ormai ho un’età), so bene di non poter essere all’altezza dei migliori che per 5 anni, in un’età dove l’apprendimento è più semplice e non si hanno altre preoccupazioni (io invece studio all’uni e lavoro saltuariamente), vorrei solo poter sfoggiare, per entrare senza essere più discriminato nei dottorati di storia antica e archeologia, una maturità classica, anche presa col minimo a questo punto, non posso aspettarmi di eccellere ovunque. Poi tutto quello che viene oltre il 60 è grasso che cola.

    in risposta a: Un Grande Aiuto…Grazie #14042
    Gabriele
    Partecipante

    Ma è una frase tua o l’ hai letta e riportata da qualche parte?

    Comunque rimango convinto che la “traduzione” in italiano più corretto per esprimere il senso di quello che il Nostro Claudio voglia dire sia quella che ho scritto all’inizio…

    P.S. Sempr lo so che non hai detto che fa ridere, l’ho detto io, perché penso che a farla leggere magari dinanzi una folla, o anche ad una sola persona che si ritiene importante, sarebbe meglio sia corretta, nella grammatica e soprattutto chiara nel significato, cosa che ora non è, onde evitare non capisca, o peggio si susciti una cattiva impressione.

    in risposta a: Confronto fra edizioni in commercio #14033
    Gabriele
    Partecipante

    Sì infatti, con poco più di 20 euro ho potuto comprare tutto Livio e Polibio, poi ci sono moltre altre opere a 4 o 5 euro, di Svetonio, Cesare, Tacito, Nepote, Sallustio……
    Il problema che mi pongo io è: a parte la carta veramente pessima che usano, e l’impaginazione “ammucchiata” dei caratteri per risparmiare carta, sono sufficientemente pregevoli come traduzione, se non come introduzione e apparato (che sono veramente scarsi nella maggior parte dei casi)?

    in risposta a: Didattica di greco #14006
    Gabriele
    Partecipante

    Che ne dite, si faranno mai queste lezioni di greco?

    Credo sia stato un vero miracolo che verso il 2004 siano state registrate le videolezioni del prof. Polara, che oggi sono disponili a tutti (se si ha la pazienza di cercarla in rete chiaramente), ora che uninettuno è stata internazionalizzata e privatizzata, hanno BLINDATO ogni tipo di materiale, ma bravi, alla faccia del libero accesso alla cultura… farabutti e briganti. Io ho tutto il diritto di assistere alle lezioni universitarie, anche se non iscritto, quello che non posso fare è sostenere gli esami e farmi quindi riconoscere alcun titolo, se non pago le tasse universitarie, ma lasciamo perdere…
    Fatto sta che mi sono informato al liceo classico della mia città per prendere questo benedetto secondo diploma (benché stia prendendo una seconda laurea), e, insistendo, li ho “convinti” che posso darlo da privatista, come fanno in tanti, anche se di solito sono le scuole ad alta specializzazione tecnica e non umanistica ad essere investite di questo ruolo.

    Ora il problema è che se per letteratura latina e greca posso avvalermi di antologie in italiano, idem per filosofia, e latino lo sto preparando con tanta fatica grazie alle molte risorse del web (tra cui il portale, ma le lezioni di Polara sono fondamentali), discorso affatto diverso per lingua greca, che devo proprio partire non solo da me, ma anche senza supporti. In attesa ad ottobre, si spera, possa finalmente seguire il greco propedeutico della facoltà di lettere, non si potrebbe organizzare qualche lezioni primaria, proprio di base, nel sito? A cominciare da alfabeto, pronuncia, poi magari si cresce passando alla morfologia, declinazioni, verbi…

    in risposta a: Un Grande Aiuto…Grazie #14036
    Gabriele
    Partecipante

    Sì in effetti fa un po’ ridere quella frase…
    E’ forse un augurio di compleanno? una frase per la fidanzata? una celebrazione di laurea?

    Non capisco molto cosa intendi dire, ma sarebbe più corretto, se ho inteso bene il senso: Esprimi sempre la parte migliore di te! o qualcosa del genere, non la tua frase comunque che la gente, e penso neppure il diretto, o la diretta, interessata, non capirebbe.
    Per curiosità, questa persona conosce il latino, e vuoi sorprenderla con una frase erudita, oppure vuoi sorprenderla rivelandogli poi tu il significato?
    In questo secondo caso, gatta ci cova che è per una donna. :rock:
    Ma considerando che l’80% delle donne o fa il liceo classico, o lo scientifico, per non parlare del pedagogico e linguistico, dove il latino non manca (il resto in pratica è tutta a ragioneria, mentre le scuole più schif… toccano ai ragazzi, vallo a capire perché, alla faccia della parità dei sessi/generi), un po’ di latino dovrebbe conoscerlo.

    in risposta a: Confronto fra edizioni in commercio #14031
    Gabriele
    Partecipante

    Secondo me si è rifatto ad una lunga tradizione che vuole la traduzione italiana del poema di Lucrezio come La natura delle cose, infatti questa edizione BUR (di Canali) è successiva ad una precedente traduzione (di cui ora mi sfugge il nome del traduttore), in cui il titolo era semplicemente “la natura”…
    Però se vai a guardare le molte edizioni disponibili, troverai dalle più insigni, tipo il costosissimo Millenni Einaudi, alle più scadenti, tipo Newton, col medesimo titolo.

    in risposta a: Confronto fra edizioni in commercio #14029
    Gabriele
    Partecipante

    No per l’appunto… Dicevo, la figura di Canali è sicuramente discutibile per molti versi (un professore universitario a mio parere dovrebbe mantenere un certo contegno e non dedicarsi alla politica “attiva”), ma come latinista è bravissimo, per questo mi domandavo cosa ci fosse nella sua traduzione de la natura delle cose che non andasse.

    in risposta a: Confronto fra edizioni in commercio #14027
    Gabriele
    Partecipante

    Ciao Tiberius,
    grazie per il sincero benvenuto!
    Ti dirò proprio dal confronto tra l’edizione newton e bur de la natura delle cose mi è venuto questo dubbio. La prima decisamente non mi piace, la seconda la trovo fatta meglio, e poi da filologo dilettante auspico sempre ci sia una degna introduzione, nota al testo, una panoramica sulla tradizione manoscritta ecc.
    Perché non ti piace la natura delle cose tradotta da Canali, che, a prescindere dalle sue fin troppo schierate idee politiche, è pur sempre uno dei migliori latinisti italiani del dopoguerra?

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