Risposte nei forum create
-
AutorePost
-
Aiace Telamonio
PartecipantePer me dovrebbe andar bene.
Aiace Telamonio
PartecipantePuoi tradurre res publica con repubblica oppure Stato, a seconda del contesto storico. Mi spiego: se si parla del periodo imperiale (ad esempio del periodo traianeo oppure neroniano), dovrai tradurre con Stato, dato che la forma statale non era certo quella repubblicana che vigeva prima di Augusto.
Per quanto riguarda civitas, con tale parola si intende un consesso organizzato di cittadini, quindi si può tradurre tranquillamente con il termine cittadinanza.Aiace Telamonio
PartecipanteCara Titina, non voglio impelagarmi in una discussione politica, che non servirebbe a far cambiare le mie idee né – tantomeno – le tue. Vorrei solo precisare che i dittatori a cui ti riferisci sono andati al potere con colpi di stato (suffragati poi da elezioni-farsa) e non con un ampio consenso come quello di cui gode oggi l’attuale governo. Che poi certi atteggiamenti del primo ministro siano criticabili e che ci vorrebbe maggiore sobrietà nel reggere la cosa pubblica, su questo ogni persona di buon senso non può che essere d’accordo. Detto ciò, mi astengo dal proseguire in questa discussione: non sono certo un fazioso, e mi sono grandemente e sinceramente rallegrato per il successo di un amico come Damiano, pur essendo anni-luce distante dalle sue idee politiche. Comunque sarà la storia a dare il suo giudizio sugli eventi e le persone nostre contemporanee, un giudizio – si spera – non offuscato dall’essere contrario “a priori” come purtroppo accade oggi. Con affetto.
Aiace Telamonio
PartecipanteIntanto il popolo sovrano (siamo tutti democratici, no?), fregandosene altamente dei veleni sparati a raffica su vicende private (tutte da dimostrare) da parte di un’opposizione allo sbando e priva di qualsiasi proposta politica, ha espresso chiaramente, con le ultime elezioni, le sue preferenze…
Aiace Telamonio
PartecipanteNon è che io abbia capito molto dai criptici messaggi tra Dam e Titina… Comunque auguro di cuore a Dam, assessore per meriti personali, una brillante carriera politica!
Aiace Telamonio
PartecipanteQuindi il sottrarre qualcosa ad un altro e che l’uomo accresca i propri privilegi a danno dell’uomo è contro natura più della morte, della povertà, del dolore, delle altre cose che possono accadere al corpo o ai beni materiali. Infatti anzitutto ciò distrugge [tollo,is, sustuli,sublatum,tollere – presente] la convivenza umana e la società. Se infatti saremo così disposti che ciascuno derubi o danneggi l’altro per il proprio tornaconto, è inevitabile che quella società del genere umano che è essenzialmente secondo natura, vada distrutta [disrumpi – presente]. Come se ciascun membro avesse quest’unica facoltà di ritenere di poter essere in buona salute se avesse trasferito a sé la salute del membro più vicino [proximi membri – genitvo, non nominativo plurale], inevitabilmente tutto il corpo [totum corpus – soggetto] si indebolirebbe e morirebbe, così se ciascuno di noi rubasse i guadagni degli altri e sottraesse ciò che potrebbe a ciascuno, per suo profitto, la società e la comunità degli uomini verrebbe necessariamente distrutta. Né veramente ciò è stato stabilito dalla natura, cioè dal diritto dei popoli [id est, oppure idest vuol dire “cioè” e id non si riferisce a natura (vocabolario: id est e idest, cioè, e cioè, vale a dire, CIC. e a.)], ma anche dalle leggi dei cittadini, grazie alle quali lo Stato è mantenuto vivo nelle singole città, affinchè non sia permesso nuocere ad un altro per proprio vantaggio.
Il voto non te lo posso dare, perché non faccio di professione il docente di latino… Comunque non mi sembra che sia andata proprio male, a parte un paio di errori di interpretazione. Ciao.
Aiace Telamonio
PartecipanteNaturalmente ti faccio i miei migliori auguri, non perché sei (ormai raro) esponente della sinistra, ma perché sei un amico caro e sincero e “‘nu bbuon uaglione” 😀 Noi qua festeggiamo, anche perché la Municipalità di Fabio è stata fondamentale e determinante per il successo alle provinciali.
P.S.: Hai visto il nuovo amico che ci scrive in latino?Aiace Telamonio
PartecipanteMettendo da parte le differenze politiche (l’amicizia – Cicero docet – è certamente superiore a queste bassezze…), auguro di cuore a Damiano ogni successo per quello a cui sta aspirando!
Aiace Telamonio
PartecipanteVedo che Pupy non ha letto i nostri messaggi di auguri, né ha risposto a quelli che le ho inviato via sms… Se qualcuno ha sue notizie, si faccia vivo.
Aiace Telamonio
PartecipanteVeramente Atticus ed io ci stiamo allontanando dai 60… 🙁 😀 😀 😀
Aiace Telamonio
PartecipantePerò, a giudicare da quanto hai ingurgitato l’ultima volta a pranzo, direi che davvero l’appetito non ti manca! Auguri, PP! :clap:
Aiace Telamonio
PartecipanteSe fosse scriptis sarebbe più logico: vorrebbe dire, infatti, che egli parla con i suoi scritti, visto che il suo ritratto non può parlare. Ma non si riesce a leggere bene l’iscrizione?
Aiace Telamonio
PartecipanteCredo che lo scripsit sia un’incisiva, anche se non è che la cosa mi convinca molto. Dovrebbe significare: Parlo – scrisse – mentre il mio ritratto è muto.
Aiace Telamonio
PartecipanteSub praesidio deae Minervae erant non solum poetae, sed etiam athletae. In palaestris athletae Minervam vocabant: “Audi nos, dea!”. Ad deae templa veniebant et ei victoriam coronas donabant. In Graeciae terris Athenarum incolae Minervam colebant, sapientiae et philosophiae deam. In proeliis petebant eius auxilium; post pugnas, cum victorias ceperant, mittebant copiam praedae ad eius templum donum. Minervae templum Athenis accipiebat cotidie plurimas divitias. In hoc templo magnum signum aureum et eburneum deae dicatum erat. Agricolae, in silvis et in oris, Minervam timebant et ab ea petebant custodiam olearum. Poetae petebant a Minerva, ingenii patrona, donum memoriae et eloquentiae.
TRADUZIONE
Sotto la protezione della dea Minerva c’erano non solo i poeti, ma anche gli atleti. Nelle palestre gli atleti chiamavano Minerva: “Ascoltaci, dea!”. Venivano ai templi della dea e LE donavano le corone della vittoria [victoriae?]. Nelle CONTRADE della Grecia gli abitanti di Atene onoravano Minerva, la dea della sapienza e della filosofia. Nelle BATTAGLIE chiedevano il suo aiuto; dopo i combattimenti, quando avevano ottenuto le vittorie, mandavano prede abbondanti [lett.: abbondanza di preda] come dono al suo tempio. Il tempio di Minerva AD ATENE riceveva ogni giorno moltissime ricchezze. In questo tempio c’era una grande statua d’oro e d’avorio DEDICATA alla dea [si può anche intendere dicatum erat come piuccheperfetto passivo e tradurre: era stato dedicato…] . I contadini, nelle foreste e LUNGO LE coste, temevano Minerva e le chiedevano la custodia degli olivi. I poeti chiedevano a Minerva, protettrice dell’ingegno, il dono della memoria e dell’eloquenza.Aiace Telamonio
PartecipanteAchilles, dux Myrmidorum et fortissimus omnium Graecorum, filius erat Pelei, Thessaliae regis, et Nereidis Thetidis.
Magistrum habuit Chironem centaurum quo nemo tum sapientior erat: hic eum nobilissimas artes docuit et bellicas virtutes. Cum admodum iuvenis esset ei licuit, ex deorum voluntate, fatalem vitae cursum sibi eligere: potiorem habuit vitam brevissimam, sed gloriosam quam longam vitam, sed ingloriam. Itaque bello Troiano maximam gloriam sibi paravit: nemo in pugna melior erat, nemo audacior; plurimas urbes expugnavit et plures hostes fugavit quam ceteri ùgraecorum duces: postremo Hectorem ipsum, longe praestantissimum Troianorum ducem, superavit atque interfecit. Posterius tamen ludibrium fortunae valentissimum maximeque strenuum iuvenem intercepit: eum enim interemit Paris qui maime inter Troianos molliter et delicate vitam degebat.Achille, comandante dei Mirmidoni ed il più forte di tutti i Greci, era figlio di Peleo, re della Tessaglia, e della Nereide Tetide.
Come maestro ebbe il centauro Chirone del quale nessuno ALLORA era più sapiente: questi gli insegnò le arti più nobili e QUELLE del valore in battaglia [lett.: il coraggio in guerra] . PUR ESSENDO MOLTO GIOVANE, GLI fu POSSIBILE, SECONDO LA volontà degli dei, di scegliere il fatale corso della sua vita: ebbe una vita molto breve, ma gloriosa PREFERIBILE [potiorem] AD UNA lunga, ma SENZA gloria.
Pertanto NELLA guerra Troiana EGLI SI PROCURò UNA GRANDISSIMA gloria: nessuno in battaglia era migliore, nessuno era più audace; espugnò molte città e mise in fuga molti PIù nemici CHE gli altri comandanti dei Greci: infine vinse perfino Ettore, di gran lunga il più VALOROSO comandante dei Troiani, e lo uccise. Tuttavia più tardi UNO SCHERNO DEL DESTINO PORTò VIA il giovane MOLTO FORTE E valoroso: infatti lo uccise Paride il QUALE fra i Troiani trascorreva la vita MOLTO comodameNte E MOLLEMENTE.Ciao Daviduccio, puoi di certo fare meglio, ma comunque ci sono miglioramenti. Riguarda gli errori e se qualcosa non ti è chiaro, chiedi pure.
Messaggi: 8
Iscritto il: 14 febbraio 2009, 20:09
Messaggio privato -
AutorePost