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Aiace Telamonio
Partecipante1) Anco aveva carattere moderato (lett.: in Anco vi era un carattere moderato). Scusa, ma che significherebbe “un mezzo ingegno”? 😀
2)Dal vocabolario: animos tollere, riprendere animo, LIV. Poiché è piuccheperfetto, dovrai tradurre: avevano ripreso animo, coraggio.
3) in mores et instituta avi: secondo i costumi e le leggi dell’avo.
Aiace Telamonio
PartecipanteA presto Dam! Divertitevi!
Aiace Telamonio
Partecipante@Oineo wrote:
padre di Deianira, Meleagro e Melanippo.
Meleagro… Meleagro… Avevamo un tempo un discipulino di nome Meleagro. Chissà che fine ha fatto? Era un po’ astioso nei confronti di discipulus, mi par di ricordare: eppure lo si trattava bene. Mah!
Aiace Telamonio
PartecipanteTi dò una mano facendoti la costruzione e dandoti alcuni suggerimenti. Sforzati di proseguire: non avrebbe senso se ti facessimo noi la traduzione, no?
in uno corpore frigida [soggetto, neutro plurale] pugnabant (cum rebus) calidis, umentia [soggetto, neutro plurale] (pugnabant cum rebus) siccis, mollia [soggetto, neutro plurale] (pugnabant cum rebus) duris, (res) sine pondere (pugnabant cum rebus) gravibus). Deus et natura diremit litem. Nam abscidit (separò) terras caelo et (abscidit) undas terris et secrevit liquidum caelum ab aere spisso.
Aiace Telamonio
Partecipante@giorgia2009 wrote:
Comunque no, è proprio scritto così, “Sed tempestas brevis levisque…”. In accusativo quindi, giusto?
No, non è accusativo! Come potrebbe esserlo, visto che è della terza declinazione (tempestas, tempestatis; acc. = tempestatem)?
D’altronde hai tradotto bene con il soggetto…Aiace Telamonio
PartecipanteVita humana gradatim a remotis originibus ad nostram aetatem descendit. Antiquis temporibus vivebant homines ex iis rebus quae terra ultro praebebat. Deinde venit vita pastoricia: tum homines arboribus ac virgultis glandes, arbuta, poma decerpebant et colligebant; animalia quoque silvestria propter utilitatem deprehendebant et mansuescebant: oves lac ac caseum, lanam pellesque praebebant; boum autem lac, carnem, pelles adhibebant pastores; nondum sciebant tum homines terram colere. Tandem a vita pastorali ad agri culturam venerunt.
TRADUZIONE:
La vita umana discende a poco a poco dalle remote origini (fino) alla nostra epoca (=ai giorni nostri). Ai tempi antichi gli uomini vivevano di prodotti che spontaneamente la terra offriva (loro). Poi venne la vita dei pastori (=pastorizia): allora gli uomini staccavano e raccoglievano ghiande, albatri, frutti dagli alberi e dai cespugli: catturavano e addomesticavano anche animali selvaggi per la loro utilità: le pecore [soggetto!] fornivano latte e formaggio, lana e pelli; invece i pastori usavano il latte, la carne e le pelli delle vacche; in quel tempo gli uomini non sapevano ancora coltivare la terra. Infine passarono dalla vita pastorale alla coltivazione dei campi.Aiace Telamonio
Partecipantestridunt = friniscono;
iam tonat = già tuona;
nullum detrimentum agris adfert = non arreca alcun danno ai campi;
efficit = rende (è presente);
mulierum = delle donne (errore ricorrente il tradurre mulier con “moglie”; “moglie” si traduce con uxor!)Aiace Telamonio
Partecipante@Sempronia wrote:
Per la stessa ragione, penso che un ottimo istituto tecnico industriale, frequentato con impegno serio, prepari per una laurea in ingegneria o informatica o chimica meglio di un liceo classico.
Non condivido, per esperienza diretta quest’ultima affermazione di Titina. D’altra parte la maggioranza dei miei docenti di ingegneria era tutta di provenienza liceale. E’ una questione di mentalità, di orizzonte culturale e di approccio ai problemi. Naturalmente parlo in generale.
Aiace Telamonio
Partecipante@Sempronia wrote:
Non c’è più religione! 😀 Ai miei tempi, se venivi dallo Scientifico, potevi iscriverti solo a Lettere moderne, al massimo; se venivi da un Istituto tecnico, niente Lettere, semplicemente, e nemmeno Filosofia.
Ai nostri tempi ad ingegneria potevi iscriverti solo se venivi dal liceo classico o scientifico!
Aiace Telamonio
Partecipante@Peppone wrote:
Eccolo lì: non tirare in ballo l’età altrui! Tanto lo sappiamo che le versioni te le assegnava Orbilio in persona! 😛 😀
Ed era anche molto severo! Avevo un compagno di banco che era nato – mi pare – a Venosa e finiva subito le versioni che Orbilio ci assegnava… 😀
Aiace Telamonio
PartecipantePrimo anno di lettere? Booom!! Le versioni che ha mandato ce le davano in prima media ai miei tempi (non è vero, Titì?). 😀
11 Luglio 2009 alle 10:14 in risposta a: Correzione: "Avvenimenti della seconda guerra punica". #13485Aiace Telamonio
PartecipanteHannibal, Poenorum dux, milites atque elephantos per Alpes in Italiam ducit: multi milites in itinere morbis aut frigore hiemis absumuntur. Galli Cisalpini cum Poenis contra Romanos societam faciunt. Romani consules ad bellum legiones parant. Sed Romanorum copiae apud Ticinum flumen, deinde apud Trebiam flumen, postremo apud Trasumenum lacum ab Hannibalis copiis profligantur; Q. Fabius Maximus dictator a Romanis creatur; is proelia vitat, insidias contra Poenos struit. Cum Fabius dictaturam deponit, novi consules, M. Terentius Varro atque L. Aemilius Paulus, proelium contra Poenos apud Cannas, Apuliae vicum, committunt; Paulus interficitu, Varro saucius e proelio evadit.
TRADUZIONE:
Annibale, comandante dei Cartaginesi, guida soldati ed elefanti in Italia attraverso le Alpi: molti soldati durante il viaggio sono uccisi dalle malattie o dal freddo dell’inverno [hiemis è genitivo]. I Galli Cisalpini si alleano con i Cartaginesi contro i Romani. I consoli Romani allestiscono legioni per la guerra, ma le truppe dei Romani sono sconfitte dalle truppe di Annibale, presso il fiume Ticino, poi presso il fiume Trebbia, infine presso il lago Trasimeno. Quinto Fabio Massimo è nominato dittatore dai Romani; egli evita le battaglie, ordisce insidie contro i Cartaginesi. Quando Fabio abbandona la dittatura, i nuovi consoli, Marco Terenzio Varrone e Lucio Emilio Paolo attaccano battaglia contro i Cartaginesi presso Canne, paesino dell’Apulia (=della Puglia); Paolo è ucciso, Varrone ferito scampa dalla battaglia.Aiace Telamonio
PartecipanteMeglio se facevi mettere la foto da bel tenebroso che campeggia qui su discipulus… 😀
Aiace Telamonio
PartecipanteCredo mi sarà difficile esser presente stasera, in quanto domattina alle 8 devo trovarmi presso uno studio medico (abbastanza lontano da casa mia) per un esame (nulla di particolare, però).
Aiace Telamonio
PartecipanteAnte mare et terras et caelum unus erat toto naturae vultus in orbe;eum dixerunt chaos: rudis indigestaque moles et tantum pondus iners discordiaque semina rerum. Nullus adhuc mundo praebat lumina titan, nec nova reparabat cornua Phoebe, nec pendebat in aere tellus nec bracchia longo margine terrarum porrexerat Amphitrite; utque erat et tellus illic et pontus et aer, sic erat instabilis tellus, innabilis unda, sine luce aer; nulli(a nessuno) sua forma manebat , corpore in uno frigida pugnabant calidis, umentia siccis, mollia cum duris sine pondere gravibus. Deus et natura litem diremit. Nam caelo terras et terris abscidit undas et liquidum spisso secrevit ab aere caelum.
LA MIA TRADUZIONE
Prima del mare, delle terre e del cielo unico nel mondo intero era l’aspetto della natura; lo chiamarono Caos: una massa grezza e disordinata,un gran peso inerte, e semi delle cose di natura discordante [discordia, da discors,discordis]. Nessun Titano dava ancora luci al mondo, né Febe [= la luna, Diana] ricostruiva le nuove corna [della luna], né la terra era sospesa nell’aria, né Anfitrite aveva posto le braccia sull’esteso margine delle terre; e come c’era la terra, il mare e l’aria, così la terra era instabile, l’acqua non navigabile, l’aria senza luce; a nessuno la propria forma rimaneva,…
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