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imported_Atticus
PartecipanteData la dovizia dei post che parlano delle gesta del nostro Aiace ne scelgo uno e mi appendo a questo dove l’eroe del giorno mi chiama direttamente in causa.
Avvertito ieri dell’evento via SMS mi sono sintonizzato all’ora stabilita sulla rete ammiraglia del Papi per vedere se le mie supposizioni su chi fosse il misterioso concorrente fossero esatte.Avevo ristretto il campo delle ipotesi al nostro eclettico Admin e ad Aiace ricordandomi di una vecchia discussione dove quest’ultimo aveva espresso la sua disponibilità e la sua voglia di partecipare ad una trasmissione a quiz (non ricordo se si parlasse allora del milionario). Quindi una leggera predilezione per il nostro pallanuotista ce l’avevo.
Naturalmente appena accesa la tv ho avuto conferma delle mie supposizioni e ho riconosciuto immediatamente Aiace, Marilena, e un altro tale in mezzo a loro, si insomma, lui, il presentatore, ma come si chiama 😛 ??Ho quindi assistito con sommo interesse e trepidazione a tutta la puntata e, poichè l’avventura si era interrotta
sul limitare dei campi di calcio ho volutamente evitato di frequentare il sito per non avere anticipazioni
sull’esito dell’avventura e non diminuire il gusto di vedere come sarebbe andata a finire.Purtroppo una serie di circostanze impreviste mi hanno tenuto fuori casa tutto il giorno e mi hanno
fatto rincasare (traffico permettendo) solo alle 7,10.
Lanciandomi sul televisore quale non è stato il mio disappunto ;( nel vedermi di fronte il solito presentatore (…ma come diavolo si chiama…) e un’altra persona!!!Sono quindi qui che mi mordo le mani roso dalla curiosità e dalla impazienza.
QUALCUNO PUò DIRMI COME E’ ANDATA A FINIRE???!!!
QUANTO HAI VINTO GINO????(Commenti e pagelle a dopo!!) 8)
PS: Benvenuta fra noi Alice! 🙂
imported_Atticus
PartecipanteMi sono letto l’articolo di wikipedia e in linea di massima non vi ho trovato affermazioni sconvolgenti salvo una a mio parere mortale e cassale, relativa allo spessore della bistecca.
L’articolo afferma che essa deve essere di uno spessore minimo di 5-6 centimetri, laddove il sottoscritto postula uno spessore “massimo” di 5-6 centimetri. La differenza non è di poco conto e cercherò di spiegarmi.
Il mito della bistecca alta cinque dita, sei dita, otto dita e via dicendo fino a raggiungere improbabili tagli
cubici è uno di quei miti usciti dalla bocca degli stolti di dubbia cultura che, giunti nei luoghi dove dette
tradizioni sono nate, se ne appropriano immediatamente non senza stravolgerle a dovere onde accreditarsi a tutti come autoctoni genuini e profondi conoscitori della materia. Il tutto ad uso e consumo di stranieri, turisti e gonzi che, incantati dagli strafalcioni dell’esperto di turno si convincono di essere stati messi a parte di chissà quale segreto e sono invece destinati inevitabilmente ad un rendez vouz con una pessima bistecca che costerà loro un occhio della testa.La cottura sull’osso disponendo la bistecca di taglio e l’affermazione che la bistecca, per essere definita tale,
deve stare in piedi da sola sono pertanto congetture figlie di cotante esagerazioni e che non meritano credito.
Qualcuno potrebbe chiedersi perchè non si deve superare il limite dei sei centimetri. Rispondo che mentre una bistecca al di sotto di tale limite può essere tranquillamente cucinata e gustata agendo sul tempo di cottura in
funzione dello spessore, una bistecca più alta comprometterà inevitabilmente il risultato finale poichè, a parità di tempo di cottura l’interno rimarrà crudo e aumentandolo l’esterno ne soffrirà.Di conserva con il mito dello spessore prospera quello della frollatura della carne, che i meglio informati
vogliono dell’ordine della settimana, delle due settimane, del mese, finchè la carne non diventi nera!!
Affermazioni oggi prive di fondamento poichè non si macella più vecchio e coriaceo bestiame giunto a fine carriera dopo essere stato spremuto nei lavori agricoli bensì animali piuttosto giovani allevati appositamente per la loro carne. Qualunque macellaio degno di questo nome quindi vi potrà fornire bistecche già frollate e immediatamente utilizzabili; al più chi proprio lo volesse potrà aspettare ancora un paio di giorni prima di cucinarle.Detto questo, resta un ultimo tema da sviscerare e cioè, da dove trae origine il mito della bistecca, le
dissertazioni sulla sua bontà, le diatribe sulla sua cottura, sulla qualità della carne e via dicendo.
Se guardiamo agli ingredienti e alla ricetta essi sono di una semplicità disarmante:Un taglio di lombata di carne di manzo (chianina se volete, anche se pure le altre razze sono eccellenti) di
spessore adeguato (vedi sopra) compreso il filetto, una buona brace, una cottura eseguita pochi minuti per parte e voilà il pranzo è servito. Dove sta’ dunque la difficoltà in tutto questo? Perchè le discussioni su come si cucina una bistecca non finiscono mai?Credo che l’unicità dell’ingrediente unito alla semplicità disarmante della ricetta, contrariamente al semplificare le cose costituisca una delle più formidabili sfide che cuoco smaliziato possa affrontare. Così come la cottura di un uovo al tegamino o alla coque fa tremare i polsi all’aspirante chef così la cottura ottimale della bistecca presuppone una competenza ed una maestria che rivaleggiano con le più tradizionali e celebrate arti giapponesi come il Cha no yu, l’ikebana o il tiro con l’arco.
Il tempo atmosferico, la disposizione del barbecue, la temperatura della brace, lo spessore della bistecca,l’altezza cui questa viene posta, il tempo necessario prima di girarla sull’altro lato sono parametri che
presuppongono un equilibrio perfetto. Un’altezza sui carboni di un centimetro in più o in meno, un tempo di cottura di un minuto in più o in meno, un barbecue posto in posizione riparata o esposto al vento e si precipita dal paradiso all’inferno.Neppure l’emulazione aiuta. Potete osservare come si fa, acquistare lo stesso taglio di carne, lo stesso tipo di
carbone, potete cronometrare il tempo di cottura, ma se la mano non sarà esperta non otterrete il risultato voluto.Solo l’esperto in comunione profonda con il suo rito “sa” quando il carbone ha raggiunto la temperatura giusta;
solo lui “sa” come disporre la bistecca. Solo lui avverte quando è giunto il momento di girarla, l’attimo in cui
nel cervello gli lampeggia la parola “Adesso!”. Solo lui conosce! ( Ed ecco perchè solitamente, quando mi capita di mangiare la bistecca in compagnia preferisco fornire gli ingredienti e lasciare ad altri l’incombenza della cottura evitando di presenziare perchè soffrirei nell’osservare lo chef di turno …ma quando la gira? …ahh, l’ha girata troppo presto!!).Quando il maestro agisce in stato di grazia, quando componenti e tempi si sposano, quando tutto questo avviene, allora si ottiene come per incanto un risultato sopraffino che non si può descrivere a parole.
Una bistecca sfrigolante, ben arrostita all’esterno, un interno rosato ed umido che alla pressione del coltello
durante il taglio geme lacrime dei suoi saporiti succhi (succhi si badi bene, non sangue che denota scarsa
cottura), una consistenza della carne morbida e gentile che fa sì che se ne possano mangiarne grandi quantità senza sentirsi appesantiti, tutto questo forma la “magia” della bistecca.Chi l’ha provata almeno una volta non dimenticherà mai più quell’esperienza, avrà finalmente raggiunto
l'”illuminazione”! Ma tutto questo ha un prezzo, poichè subito dopo l’appagamento egli scoprirà che da quel
momento, tutte le volte che mangerà nuovamente una bistecca sarà inevitabilmente forzato al confronto con quella esperienza e per questo godrà sempre più dificilmente e apparirà a chi non lo conosce eccezionalmente pignolo e pedante nei suoi giudizi.Comprenderete quindi che, quando mi capita di sentir disquisire sulla bistecca unicamente in termini di centimetri di spessore, ciò mi appaia oltremodo riduttivo! 8)
imported_Atticus
Partecipante@Major wrote:
….. Peppone sosteneva che, dal momento che Wikipedia dà questa indicazione, la cosa è vera.
Leggo e trasecolo! 😛
Mi riprometto di rispondere velocemente dopo attenta ponderazione della questione!! 8)imported_Atticus
PartecipanteUrca, Gino che finisce gli anni! Subito gli auguri. Ma che gli scrivo? Mumble…vediamo:
“Buon compleanno vecchio!” ( uhmm..a un signore di 63 anni??…. e se poi equivoca? 😛 ), allora proviamo…
“Tanti auguri al caro Aiace”….mmm…scontato, si può fare di meglio…
“Buon compleanno giovanotto!”….giovanotto?!…troppo esagerato!!..allora..
“Auguri guaglione”…..bleah…melenso…
“Tanti cari auguri a Lei e famiglia”…troppo formale..
“Buon compleanno al dongiovanni del golfo”…troppo frivolo
“Tanti auguri alla colonna di Discipulus”…troppo ruffiano..
“Eh ma come passano gli anni vero?”….troppo triste..
“Auguri socio”….troppo aziendale
“Auguri compagno”…..ma che sto dicendo??…..no no, questo poi no!Accidenti, è più difficile di quanto pensavo. E Allora? E se mi lasciassi trascinare dalla nostalgia e dai ricordi?
Proviamo:
“Tanti auguri coetaneo! Cento di questi giorni e un abbraccio da un reduce del 47′”.
Sì, questo può andare! 😉 🙂
imported_Atticus
PartecipanteAdesso che la Cassazione ci ha ancora una volta chiarito con che razza di gentiluomo abbiamo a che fare mi chiedo quanto tempo dovrà ancora passare perchè quelli che lo hanno eletto ce lo tolgano definitivamente dalle palle sostituendolo con qualcun’altro che possa restituire un minimo di dignità a queste nostre disgraziate istituzioni.
imported_Atticus
PartecipanteSiamo nell’era delle veline gente, dove politica e televisione ci insegnano quotidianamente che basta essere di bell’ aspetto, bugiardi o voltagabbana al momento giusto per farsi strada nella vita. Come stupirsi se sempre meno ragazzi credono che studio e sacrificio siano gli unici mezzi per poter raggiungere un risultato duraturo. 🙁
imported_Atticus
PartecipanteTanti auguri “Regina delle chianine” 😛 (queen of chianines in inglese….), e sinceri complimenti :clap: anche all’infallibile occhio d’aquila del nostro Aiace che, incurante delle intemperie, continua eroicamente a montare la guardia al solitario colle spazzato dai venti di Discipulus (risparmiandoci ancora una volta l’imbarazzo derivante da una imperdonabile dimenticanza). Ah ma ha da passà a nuttata…
Buon compleanno Sonja. 🙂
imported_Atticus
PartecipanteCiao Magistra!!! 🙂
@Traditio wrote:
Sono mesi, ormai, che mi aggiro per boschi, fiumi e montagne, con il “mefisto” in testa. Qui tutti mi soprannominano “Laprofprecaria” e, se non fosse per i capelli troppo lunghi e per la mia conoscenza di tutte le sigle dei telefilm anni ’80, sarei una ribelle credibile. Per darmi un tono, mi sono fatta tatuare un vocabolario sulla pancia (solo latino-italiano, però). Insomma, sono diventata una dura e non dispongo più delle tecnologie di voi comodi occidentali. …
Una sera al Drive in mai eh? 😛
@Traditio wrote:
P.S. Avrei qualcosa da commentare sulla cartolina di quel tipo che ha postato Atticus…
Che c’è? Non ti piace il tacchino?
imported_Atticus
PartecipanteMe ne stavo giusto giusto con il dito sulla tastiera ed un occhio al calendario pensando a
quando far partire i rituali auguri di buon Natale a tutta la comunità…( 20, 30,50? Per
la questura 2!!) quando che ti vedo? 😮Aiace che brucia tutti e parte con una letterina di auguri che meglio non si potrebbe.
E allora? E allora auguri di cuore ed un abbraccio a tutti voi e ai vostri cari per uno
splendido e sereno Natale. 🙂
Anzi, per rimanere in atmosfera, beccatevi pure questa cartolina di Norman Rockwellhttp://www.michaelarnoldart.com/Norman%20Rockwell%20Print.jpg
(l’avrete visto qualche volta il babbo natale della Coca Cola nelle pubblicità ) che secondo
me rappresenta in modo splendido l’atmosfera delle festività.Per quanto mi riguarda comunque niente tacchino!!
Antipasto di crostini toscani, minestrina in brodo ristretto di cappone , lesso con salsa
verde, arrosto misto (piccione, agnello, roastbeef), patate al forno, piselli con pancetta,
insalata mista, dolci natalizi (torrone, panforte, cavallucci, ricciarelli) frutta, caffè,
ammazzacaffè…..urp… e successivo coma pomeridiano.(Dovrò pure riprendermi dalla cocente delusione per la mancata chianina!!! 😛 )
Un bacio a tutti (alle signore di più! 8) )
imported_Atticus
PartecipantePorca foemina lupenaris
se solo Firenze e Roma fossero più vicine (ma sopratutto se le stramaledette Ferrovie non si facessero pagare a peso d’oro un viaggio di andata e ritorno nelle ventiquattrore ci verrei di corsa a Roma a vedere la mostra ( …fosse solo per salutare MG e abbracciarvi tutti 🙂 ).
Ma ormai quest’anno è andato come è andato. Beh, pensiamo al prossimo e ad un possibile raduno in terre sconosciute…..Taormina? Sirmione? Assisi? Napoli? (No, Napoli è troppo vicino!!! 😛 ) Diamante? (Piacerebbe eh!! )
Nel frattempo buona mostra, e quanto al Magister…..niente telefonate!! Arrampicatevi sui pini di villa Pamphili e fategli un fischio. 🙂 🙂
imported_Atticus
PartecipanteTanti auguri gente. 🙂 🙂
imported_Atticus
PartecipanteIl mio primo pensiero è stato:
“Devo smetterla una buona volta di farmi le canne. Guarda un po’ che razza di allucinazioni!!”
Poi ci ho ripensato e mi sono detto:
“Ma io non mi sono mai fatto una canna in vita mia che è una!”
E allora……………………………….ma via!!!!! 😀 😀 😛
imported_Atticus
Partecipante“Villa Pamphili è invero un magnifico luogo in cui ritemprare membra e spirito fra il cinguettio degli uccelli e lo stormire delle fronde. Peccato che sovente, dalle cime dei suoi pini, si vedono gli abitanti dei quartieri circostanti intenti a cagare sui lor cessi“.
“Goethe Viaggio in Italia”.
imported_Atticus
PartecipanteLuciana ed io confermiamo la nostra presenza.
Per la prenotazione: “Una camera per due la sera del 7” data del rito tribale della chianina. 😛
(Per le altre escursioni ci organizzeremo come sempre sul momento). 🙂imported_Atticus
PartecipanteFantastico Pier!! Un ambiente favoloso per tradurre Esiodo! :clap:
(Ora però,come mi diceva sempre mia mamma, metti la testa a partito, trovati un ragazzo per bene e sposati! 😛 )
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AutorePost